Ci sono le manifestazioni caotiche, tra stand fieristici in cui prevale la legge del più forte. E ci sono quelle che sembra di stare sulla Croisette, quelle in cui entri a prendere il calice per gli assaggi, ma in realtà è un passpartout per l’esclusività. Non a caso ribattezzato la Cannes dell’enogastronomia, il Merano Wine Festival anche quest’anno, dal 5 al 10 novembre, ospiterà il meglio della produzione vitivinicola e gastronomica europea.
Gli oltre 6500 visitatori attesi, potranno perdersi tra le splendide sale e stanze del Kurhaus, provando ad assaggiare quante più eccellenze possibili tra le oltre 1000 etichette selezionate dai WineHunter delle 15 commissioni d’assaggio del Festival. Tra queste sono 830 le etichette che hanno ottenuto il bollino rosso (88-89,99 punti), 180 il bollino oro (90-94,99 punti) e 24 il bollino platino (95 punti e oltre). Per quest’edizione la soglia di punteggio del Merano Wine Award è passata da 86 a 88, a significare una ricerca dell’eccellenza senza se e senza ma.

Il 6 novembre sarà la giornata a vocazione più green con l’evento dedicato
bio&dynamica: protagonisti 90 vignaioli, italiani ed europei, che coltivano e producono “secondo natura”.
Bio&dynamica non sarà l’unica parentesi ecologica del festival. Sarà tutto un
Green Event. Certificazione che arriva dall’
Agenzia provinciale per l’Ambiente e che premia il MWF come una manifestazione in cui tutto si basa su criteri sostenibili, dalla gestione dei rifiuti fino alla valorizzazione dei prodotti locali.
Dal 7 al 9 si entrerà nel vivo del
Merano, con la Selezione ufficiale, la sezione
Extremis, vale a dire le cantine che praticano viticoltura estrema e
Dulcis in Fundo, i migliori vini dolci premiati con il
Merano Wine Award. Non mancheranno i focus internazionali come quello sulle 11 cantine che rappresentano il meglio della produzione austriaca. Ci sarà la possibilità di incontrare una realtà millenaria, come le quattro cantine che lavorano nella culla del vino, ossia la Georgia, oppure scoprire la matricola assoluta che arriva dal Giappone.
Per quelli a cui non basta l’accoppiata naso/palato c’è la
Gourmet Arena, in cui, quest’anno, spicca il confronto culinario tra giovani chef stellati e le contadine dell’Alto Adige. Punto fermo della manifestazione si confermano le
MasterClasses, le degustazioni guidate che richiamano all’
Hotel Terme i wine addicted più esigenti. Chi, ad esempio, non vorrebbe vivere un lunedì come il 9 novembre, facendo la conoscenza dei
Best Champagne introdotti da
Luca Gardini o del
Terroir d’Excellence: Bourgogne, raccontato da
Enzo Vizzari?
I più attenti se ne saranno accorti. Il
MWF dura un giorno in più. Martedì i riflettori saranno tutti puntati sulla
Catwalk Chamapagne, sfilata delle migliori bollicine francesi durante il 2° meeting italiano dei produttori di Champagne del
Club Excellence, il gruppo di importatori (
Sagna,
Balan,
Cuzziol,
Gruppo Meregalli,
Pellegrini,
Sarzi Amadè e
Vino&design) al cui spirito di collaborazione si deve la presenza in Italia di una ventina tra le migliori Maison di Champagne esistenti. Per chiudere il Merano non si poteva pensare a miglior brindisi.