Ieri abbiamo raccontato come molti luoghi comuni sul sake siano priivi di fondamento. Adesso vediamo di dare uno sguardo alla realtà odierna. Oggi il sake si sta affacciando sulle tavole e nei bar di tutto il mondo. A New York esistono negozi specializzati come il bellissimo Sakaya NYC, nel cuore di Manhattan che vende oltre 200 etichette. A Londra il Museum of Sake organizza corsi, eventi e degustazioni e collabora con i moltissimi bar e ristoranti della capitale che da alcuni anni ormai hanno scoperto il fascino del sake e lo hanno integrato nei propri menu o nella propria lista di bevande. Ma come spesso capita coi prodotti nuovi non tutti i mercati sono pronti. Specialmente da noi, dove abbiamo una cultura autoctona molto forte su cibi e vini. Vittima i vari pregiudizi, spesso il sake in Italia ha ancora bisogno di essere spiegato, raccontato, suggerito.

A Milano alcuni ristoranti propongono ottime selezioni di sake: segnaliamo Wicky’s in corso Italia 6 a Milano e Sushi B in via Fiori Chiari 1A. Quest'ultimo locale ha recentemente ospitato una lussuosa cena dello storico produttore Gekkeikan, cui si riferisce la foto
Serve il sommelier
Ecco come, sulla scena internazionale, torni importante una figura, quella del sommelier, che sappia capire i gusti del cliente, conosca il prodotto e sappia spiegarlo, consigliarlo e farlo apprezzare. Il “
kikisake-shi” (letteralmente: “persona che conosce il sake”) è il titolo giapponese equivalente al nostro sommelier. Un buon
kikisake conosce il prodotto in tutti i suoi aspetti, capisce i gusti del consumatore e sa suggerire e far apprezzare la bottiglia giusta. Sa anche consigliare uno chef o un barman sulla costruzione di un’offerta adeguata al locale o alla clientela. In un mondo globale e in una città come Milano, che in quest’anno con Expo ha ospitato moltissimi eventi legati alla cucina nipponica, questa figura è sempre più importante per consentire alla ricchissima offerta del
beverage milanese e italiano di interpretare e offrire un prodotto naturale, molto apprezzabile e con una grande storia.

Una lezione de La Via del Sake
Dove si trova?
Il sake si trova in tutti i ristoranti giapponesi, che ormai vantano una buona selezione. Tra i tanti vi segnaliamo
Wicky’s in corso Italia 6 a Milano e Sushi B in via Fiori Chiari 1A, sempre a Milano. Quest'ultimo locale ha recentemente ospitato una lussuosa cena dello storico produttore
Gekkeikan di Kyoto. Da
Kathay, in via Rosmini, la mecca per chi cerca cibi asiatici, si trovano alcune bottiglie, ma per una selezione più ricca potete andare da
Saketeca Go in viale Piave, 5 dove la bravissima
Mika Shibata vi saprà consigliare un bicchiere o una bottiglia. E se non state a Milano? Il sake si trova anche
online, sul sito dell’associazione culturale
La Via del Sake, che offre una selezione curata e pensata apposta per il pubblico italiano.
Quali comperare o ordinare?
Oltre a Gekkeikan, uno dei più antichi produttori di Kyoto e presente in Italia da molti anni alcune marche per andare sul sicuro sono: Hakkaisan o Kubota di Niigata, uno stile pulito ed elegante, Masumi di Nagano per un bouquet ricco e ampio da uno dei produttori più tradizionali del Giappone, Dassai o Kozaemon se volete provare un sake floreale e delicatissimo o l’umsehu, il vino alla prugna giapponese ume, molto fresco e piacevole.

Un'immagine dell'ultimo Milano Sake Festival, l’evento dedicato all’enogastronomia giapponese dove incontrare i produttori, fare degustazioni e studiare per diventare kikisake-shi. E' organizzato dell'associazione La Via del Sake, presieduta da Marco Massarotto
Il Milano Sake Festival
Ogni anno, infine, a Milano si tiene il
Milano Sake Festival, l’evento dedicato all’enogastronomia giapponese dove incontrare i produttori, fare degustazioni e studiare per diventare
kikisake-shi e contribuire al successo di questa straordinaria bevanda. La stessa associazione
La Via del Sake organizza nel corso del 2016 un piano di formazione e corsi per
sake sommelier (
kikisake-shi) con certificazioni internazionali su tutto il territorio italiano, il calendario è in lavorazione e uscirà
sul sito dell’associazione.
Per finire l’ultima domanda che ci auguriamo sia l’inizio di una nuova esperienza per voi: lo sapete come si dice “salute” in giapponese? Si dice come si scrive: kanpai!
(2. Fine)