13-09-2015

Il tesoro della Ciau

Si amplia la cantina del ristorante di Treiso nelle Langhe. Un patrimonio inestimabile di etichette

Il 9 settembre scorso, La Ciau del Tornavento di T

Il 9 settembre scorso, La Ciau del Tornavento di Treiso (Cuneo), ristorante a una stella Michelin, ha ampliato la sua cantina, già monumentale. A omaggiare lo chef e patron Maurilio Garola sono intervenuti importanti autorità del cibo e del vino di Langa come Angelo Gaja, Carlo Petrini e Giorgio Rivetti. La collezione di Barolo e Barbaresco della cantina, 30mila bottigle in tutto, è la più ricca del mondo

Il 9 settembre alle ore 17 si sono inaugurati i nuovi locali della mitica cantina de La Ciau del Tornavento di Treiso, il ristorante con una stella Michelin che, aperto nel 1997, è diventato, gradualmente ma inesorabilmente, il punto di riferimento più importante per gli amanti e gli appassionati del vino – in particolare, del vino delle Langhe. È stato una giornata all’insegna dei riconoscimenti e della grande soddisfazione per un’opera fantastica, una cantina di bellezza senza pari che deve inorgoglire tutti i gastronomi e gli appassionati di cose vinose italiani.

I locali ampliati della Ciau ospitano 2.899 vini di 334 produttori diversi, provenienti da 13 nazioni

I locali ampliati della Ciau ospitano 2.899 vini di 334 produttori diversi, provenienti da 13 nazioni

“Il vino. Che energia”, titolo della conversazione di apertura dell’evento, ha visto la presenza come relatori di Angelo Gaja, Carlo Petrini, Giorgio Rivetti e, naturalmente, di Maurilio Garola, chef e patron della Ciau insieme a Nadia Benech. Si è parlato del miracolo del vino di Langa di questi ultimi venti anni, del boom del turismo enogastronomico a cui tutti i relatori presenti hanno, dalle loro rispettive posizioni, contribuito: Carlin Petrini con il grandissimo lavoro di Slow Food per la promozione di questo territorio, Angelo Gaja con la sua geniale capacità imprenditoriale e comunicativa, Giorgio Rivetti con il gruppo di LangaIn di cui è stato infaticabile motore e riferimento, e Maurilio Garola con il ristorante e con quella incredibile passione per il vino che lo ha portato a custodire, in una cantina, ripetiamo, di bellezza indiscutibile e che ha pochissimi uguali al mondo, oltre 60 mila bottiglie.

Sentirlo parlare della sua cantina significa dare ascolto a una parte importantissima della sua vita. In 15 anni, dopo il trasferimento da San Secondo di Pinerolo a Treiso, Maurilio e Nadia hanno creduto nel valore del vino: valore culturale e sociale ma anche valore economico. E i fatti hanno dato loro ragione. Alla Ciau del Tornavento, dove si sono consumati migliaia di simposi enoici, dove si sono stappate migliaia di bottiglie mitiche per concludere un affare o per celebrare un anniversario importante, troverete di tutto: la più grande collezione di Barolo e Barbaresco del mondo (più della metà della cantina: quindi oltre 30 mila bottiglie!) poi tutte le grandi firme dell’enologia nazionale e i super francesi.

Il ristorante di Maurilio Garola e Nadia Benech, telefono +39.0173.638333, omaggia la cucina di Langa e vanta una splendida vista sui vigneti

Il ristorante di Maurilio Garola e Nadia Benech, telefono +39.0173.638333, omaggia la cucina di Langa e vanta una splendida vista sui vigneti

Quello che colpisce poi sono i formati: quando Maurilio, con giusto orgoglio, ci mostra i 3 formati da 15 litri (sì, avete letto bene: 15 litri!) di Yquem (“Credo che in Italia li abbiamo solo noi”), oppure la bottiglia da 27 litri (ventisette) di Drappier, oppure le innumerevoli Jeroboam di Monfortino, Masseto, Sassicaia, Dom Perignon e molto altro che ancora potete immaginare, ebbene tutto sembra scorrere su un altro piano, facile e confortevole come un grande vino. La crisi non sembra passata, da qui, anzi. Basti pensare che ogni giorno si consumano al ristorante, in media, circa 70 bottiglie.

I lavori hanno riguardato l’ampliamento della cantina, già monumentale, con tre altre sale in cui si può anche sostare per aperitivi o per cene particolari.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Nicola Perullo

professore di Filosofia e Estetica del gustoEtica e Estetica del cibo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è autore di numerosi libri, tra cui "Il gusto come esperienza" (2012)

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