23-03-2020
Dani García e Adriano Baldassarre insieme. I due sono amici da fine gennaio, quando il primo è andato a cucinare nel ristorante che il secondo segue a New Delhi, in India. È rimasto entusiasta della Cacio e pepe, e ha voluta raccontarla su Instagram Tv in un omaggio all'Italia
«Cuando toda esta mierda vuelve a la normalidad, vamos a hacer una gran fiesta porque no se puede vivir así». Parole di Dani García, celebre cuoco andaluso - tre stelle Michelin conquistate un anno e mezzo fa, poi la discussa decisione di chiudere il suo ristorante, ne abbiamo parlato qui Addio alle tre stelle, voglio essere felice. E vi spiego dove andrà l'alta cucina. Era al telefono con il nostro Adriano Baldassarre de Il Tordomatto di Roma. Lo aveva chiamato quest'ultimo, si conoscono bene: «L'ho voluto ringraziare», perché poco prima il buon Dani, molto popolare in Spagna, aveva voluto omaggiare l'Italia e lo sforzo degli italiani, testimoniando loro la sua vicinanza e realizzando in diretta su Instagram, dove conta su 213mila follower, una ricetta tricolore: «Vi spiego una pasta, molto molto facile da realizzare ma tremendamente buona. È la Cacio e pepe del mio amico Adriano, chef con una stella Michelin a Roma. Lo ringrazio per avermi insegnato a fare questo piatto, quando ci siamo trovati insieme nel suo ristorante in India».
In più, Baldassarre ha fatto assaggiare a García alcune specialità della cucina romana: «Mamma mia, quanto mangia! Ha proprio il gusto della golosità. Gli ho servito in due giorni quattro piatti di Carbonara, tre di Amatriciana». Ma ciò che gli è piaciuto più di tutti è stata la Cacio e pepe: sette porzioni!
A Il Tordomatto Adriano Baldassarre propone anche una versione della Cacio e pepe con la curcuma
I due al mercato di New Delhi
La Cacio e pepe "orginale" che Baldassarre propone nella sua "trattoria romana" L'avvolgibile e anche a New Delhi
Ingredienti 950 g pecorino 300 g grana 18 g pepe nero macinato 300 g burro 650 g acqua
Realizzazione Mettere nella planetaria i formaggi con il pepe e iniziare a mescolare. Poi, un po’ per volta, aggiungere acqua e e burro, alternandoli così che si emulsionino tra di loro ed incorporino al meglio i formaggi. Continuare fino a quando la salsa non risulterà spumosa.
Dani García mentre prepara la Cacio e pepe
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Astice, lampone, puntarelle e croccante al mais è il Piatto della bella stagione di Mario Porcelli, executive chef dal 2014 dell’Alpenroyal Grand Hotel di Selva di Val Gardena (Bolzano)
La Cacio e pepe senza cacio (ma buona uguale, anzi di più) di Uma, nuova insegna romana di Matteo Taccini e Luigi Senese
Cremosa, morbida, avvolgente: ecco a voi la Cacio e pepe di Bistrot 64. Ma è in versione dessert, più gentile al palato, come un assaggio di formaggio a fine pasto
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale