30-06-2014

A tutto Cracco

Sbarca in Italia il magazine internazionale Four. Ma invece di quattro, lo chef è uno solo

Copertina in bianco e nero e testata luccicante. P

Copertina in bianco e nero e testata luccicante. Parte così Four nella sua edizione italiana. Per il mercato editoriale del nostro paese la scelta è stata di concentrarsi su un unico protagonista per numero. E di partire dal più noto di tutti, Carlo Cracco, a cui dovrebbe essere dedicata anche la seconda uscita della rivista

E' bello favorire degli incontri. Creare occasioni da cui nascono idee e progetti. E' anche per questo che a Identità Golose accogliamo con piacere la notizia del lancio dell'edizione italiana del magazine internazionale Four, in una versione speciale, chiamata Cracco by Four, interamente dedicata allo chef più famoso d'Italia.

E' Antioco Piras, editore di Four insieme a Jakob Siegeris, a raccontarci – ai margini della presentazione ufficiale della rivista al Magna Pars Suites di Milano – come è nata questa idea: «E' iniziato tutto ad aprile dell'anno scorso, a Londra, da Harrods, in occasione di Identità London. Lì ci siamo incontrati con Carlo Cracco e abbiamo incominciato a parlare dell'idea di questa prima uscita. Poi, a febbraio, a Identità Milano, abbiamo concluso i ragionamenti iniziati qualche mese prima».

Alla presentazione di Cracco by Four, al Magna Pars Suites di Milano, da sinistra a destra: Carlo Cracco, l'editore Antioco Piras, la capo-redattrice dell'edizione italiana Manuela Xillovich, l'altro editore Jakob Siegeris

Alla presentazione di Cracco by Four, al Magna Pars Suites di Milano, da sinistra a destra: Carlo Cracco, l'editore Antioco Piras, la capo-redattrice dell'edizione italiana Manuela Xillovich, l'altro editore Jakob Siegeris

La rivista, dal roboante sottotitolo “The world's best food magazine”, ha una storia lunga solo quattro anni, ma in questo poco tempo ha conquistato l'interesse di molti appassionati del settore, grazie a una capillare distribuzione internazionale. La formula è semplice, e ben raccontata dalla testata. In ogni numero vengono ospitati quattro chef, scelti ovviamente tra i più importanti del mondo, che condividono con i lettori le proprie tecniche e le ultime ricette.

Oltre alla versione internazionale c'è anche anche quella inglese, tedesca, americana, asiatica. E ora quella italiana. Che però ha un'impostazione un po' diversa dalle altre. «Ci sembrava che per il mercato editoriale italiano – spiega sempre Antioco Piras – scegliere quattro chef diversi non fosse il modo migliore per lanciare la nostra rivista. Volevamo concentrarci su una persona sola, che avesse la visibilità e la caratura necessaria per riempire un intero numero».

La scelta dunque sembrava quasi obbligata. «Chi, se non io?» sembra dire dalla copertina, con il suo sguardo sicuro, il cuoco vicentino. Le foto di Francesca Brambilla e Serena Serrani sono certamente tra le prime cose che colpiscono, sfogliando le pagine del magazine. E poi c'è lui, Cracco, con le sue storie. Si va così dallo storico ristorante che porta il suo nome, alla nuova avventura con Carlo e Camilla in Segheria; si parla del suo giovane pasticcere Luca Sacchi, come anche dell'altrettanto giovane chef a cui è stata affidata la cucina della Segheria, Emanuele Pollini.

Nella foto di Brambilla Serrani, una delle ricette di Carlo Cracco ospitate sulle pagine di Four

Nella foto di Brambilla Serrani, una delle ricette di Carlo Cracco ospitate sulle pagine di Four

E poi molte ricette, di Cracco, ma anche di Sacchi e Pollini. Non aspettatevi però di leggerle direttamente sulle pagine della rivista, dove ci sono solo le splendide immagini dei piatti. Per conoscere i segreti delle preparazioni del Riso mantecato al miso, triglie e tè verde o del Rognone cotto al sale e infuso alla china rossa bisogna munirsi di smartphone e di un'applicazione che legga i QR Code, per poi scaricare i testi dal sito del magazine.

Il futuro dell'edizione italiana di Four sembra ancora legato allo stesso chef: «La nostra idea è di dedicare a Carlo anche il secondo numero – ci dice l'altro responsabile del magazine, Jakob Siegeris – con un'impostazione però completamente diversa da questa prima uscita. Non mi chiedete di svelarvi le idee su cui stiamo lavorando: quello che posso dire oggi è che dei più di trecento chef con cui abbiamo collaborato in questi anni, Cracco è forse stato il più disponibile e piacevole».

E poi? Ci sarà vita dopo di lui? Antioco Piras sorride, ci pensa un po', prima di rispondere: «Non lo sappiamo ancora, aspettiamo di capire come andranno questi primi due numeri. Poi chissà. Forse Cannavacciuolo


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a cura di

Niccolò Vecchia

Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare 
Instagram: @NiccoloVecchia

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