10-01-2018
Stefania Corrado alle prese con un estrattore a freddo nello scatto di Francesca Brambilla e Serena Serrani
Stefania Corrado, cuoca e foodwriter con laurea in economia alla cattolica di Milano, ha firmato il suo secondo libro per Mondadori Electa e lo ha intitolato La rivoluzione del gusto, sottotitolo Cucinare con gli estratti per piatti più veloci, buoni e salutari. Le foto sono di Francesca Brambilla e Serena Serrani e la prefazione della nutrizionista Francesca Ghelfi, preceduta da 10 (dieci) righe di Niko Romito, chef di razza a Castel di Sangro tra i monti abruzzesi.
Non sempre bisogna scrivere paginate per esprimere bene e con chiarezza un concetto, spesso è vero l’esatto contrario. Riporto il contributo di Niko: «Studio da oltre dieci anni il tema dell’estrazione applicato all’alta cucina. Trovo che, nel suo nuovo libro, Stefania renda accessibile questa tecnica innovativa a un pubblico più ampio, avvicinando molti appassionati a nuovi concetti e cuochi professionisti a moderni approfondimenti».
C’è una canzone, molto bella, cantata da Ornella Vanoni che si intitola: E poi tutto qui. Calza a pennello. Crediamo che non possiamo fare a meno di una determinata cosa, quando però svanisce l’incantesimo capiamo, disillusi, che in fondo ci affannavamo per ben poco. La Vanoni cantava la vita e l’amore, paure, speranze, gioie e angosce, con la Corrado siamo nel campo della gastronomia più contemporanea. Lei per prima ci mette sulla strada giusta per non perderci chiedendoci: «Avete mai provato a digitare “Estrazione a freddo in cucina” su Google? Non troverete mai l’immagine di un piatto, ancora più impossibile di un
Errore, non è così: «Questo volume cambierà completamente la vostra idea, qualora ne aveste già una, o vi aprirà un nuovo mondo, una rivoluzione». Vero. Al di là che l’autrice promette piatti più veloci (chi ama stare ore e ore a mescolare sughi perché non attacchino?), buoni (amate per caso piatti cattivi?) e salutari (alzi la mano chi acquisterebbe un ricettario di pietanze impossibili da digerire?), Stefania ha il merito di avere pensato di avvicinare noi comuni mortali a un argomento all’apparenza ostico, senza però banalizzarlo. Lasciamo stare chef come Romito, inarrivabili per il 99 per cento dei suoi stessi colleghi, ma tutto è pensato guardando un po’ più in giù, per sintetizzare un piano casalingo-amatoriale, e anche un po’ più su, quei cuochi che non hanno ancora approcciato tecniche più attuali.
Importante nota finale, utile per un regalo ovunque nel mondo: i testi sono doppi, italiano e inglese. E non solo italiano, lingua che restringe il mercato dei potenziali acquirenti.
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi