27-03-2013

Le vie del mare portano a Lecco

Fabrizio Ferrari, uno chef stregato dal pesce di acqua salata. Altro che quelli pescati nel lago

Fabrizio Ferrari, classer 1970, chef e patron del

Fabrizio Ferrari, classer 1970, chef e patron del Porticciolo 84 a Lecco, ritratto a Copenhagen con René Redzepi durante la sua esperienza di due settimane al Noma. Era il gennaio 2010

Tranquilli, al Porticciolo di Fabrizio Ferrari i famigerati spaghetti allo scoglio non ci sono. E se ci fossero sarebbero ottimi perché pensati ben diversi da quelli che “avvelenano” le coste italiane, tutte. C’è invece il Pesce del giorno sotto sale così come il Pescato e crostacei alla brace, un carbone di legna naturale, piuttosto che il Pesce del giorno al cartoccio con l’immancabile sfilata di patate, pomodorini, olive taggiasche e capperi. Sono i classici che vanno sempre. Io stesso, lo scorso anno, ho divorato con piacere il misto griglia, solo che non andrei da Milano a Lecco solo per questa cucina, non ha quella carica di nuovo che cerco, in pratica sempre, e che non sempre purtroppo trovo.

Il cous cous di pesce con il quale Fabrizio Ferrari di è imposto alla preview del Cous Cous Fest 2012 a San Vito Lo Capo in Sicilia

Il cous cous di pesce con il quale Fabrizio Ferrari di è imposto alla preview del Cous Cous Fest 2012 a San Vito Lo Capo in Sicilia

Per fortuna il Porticciolo racchiude due modi diversi di concepire la cucina di mare e quella classica, scontatamente più gettonata perché più facile da capire, sforzo mentale zero, permette ai Ferrari di potersi permettere anche l’altra, che da sola a Lecco non reggerebbe i costi del locale. Una piace, la seconda emoziona. Una nutre e sazia, l’altra sa anche entusiasmare.

Succede un po’ come alla Trattoria Zappatori della famiglia Milone a Pinerolo in provincia di Torino dove Christian ha data nuova linfa alla tradizione di casa e nel contempo ha costruito un dehor per proporvi esclusivamente la sua cucina e l’ha battezzato Gastronavicella. A Lecco due linee occupano gli stessi tavoli, ma la sostanza è la stessa.

E la carta di Fabrizio racchiude, in ogni modo, alcune perle che hanno brillato anche nel mio menù degustazione, ad esempio la pescatrice e gli gnocchi al curry questi ultimi chiesti esplicitamente perché adoro il curry in ogni sua forma a iniziare da un classicissimo degli anni che furono: ai gamberi e riso pilaf. Sempre le nostre scelte oscillano come un pendolo tra ricordi, curiosità e voglia di nuovo e il nuovo potrebbe pure essere una riedizione in chiave contemporanea di un già visto, mangiato e goduto. Sono i piatti sempre uguali quelli che stancano.

Fabrizio ora, la mia cena di sabato 16 marzo aperta da una serie di deliziosi bocconi come Chips di nasello, maionese di acqua di polpo, “nuvolo di drago” di riso e polvere di schie; Cracker di sedano rapa, burro, estratto di lievito, salmone alla fiamma e pelle croccante; Tartufo di fegato di pescatrice, cioccolato bianco e cocco; Pancake, creme fraiche, uova di trota, sciroppo di mandarino e zenzero fritto.

Poi la sinfonia: Polpa di granchio tiepida con Worchestershire citronette, foglie piccanti, polvere di ostriche; Ricciola cruda con tuorlo, sumac, origano; Triglia, una
vellutata di mais e aceto, germogli di rapa, rapanelli, pop corn glassati al pimenton; Pescatrice con acqua di funghi e parmigiano, carciofi, radicchio tardivo, germogli di soia; Mazzancolle cotte sulla griglia,
succo di pompelmo, spugna di salsa Tamari, cipollotti glassati, polvere di alghe; Gnocchi di curry rosso con canestrelli, zucca, robiolina fresca, corallo di capasanta, con la polpa dei canestrelli tagliata nella stessa forma cilindrica e dimensione, quasi 2 centimetri, degli gnocchi; Ombrina al vapore,
lenticchie rosse, cavolo nero, chicharrones, cuoio di pomodoro; infine un tuffo nel passato (quasi) con l’Astice in padella, alghe, succo di zenzero, burro salato. Due i dessert: Tè earl grey, crema al coriandolo, meringa, fragole, olio di sesamo e Barretta cioccolato e caramello, latte, mela, arachidi.

Poi, non paghi, abbiamo fatto accostare al tavolo, quello accanto al camino acceso, il carrello dei dolci dove resiste la mousse di cioccolato e dal quale abbiamo ordinato la cheesecake e una torta di pere…

AL PORTICCIOLO 84
Via Fausto Valsecchi 5
a Lecco
Telefono: +39.0341.498103
E-mail: info@porticciolo84.it
Chiusura: lunedì e martedì
Prezzi medi: antipasti 16; crudi 22; primi 16; secondi 30; dessert 7
Coefficiente di difficoltà: buono, media tra passato e futuro

2. Fine (qui la prima puntata)


Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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