Jacopo Mercuro
Carpaccio, midollo, cavolo nero e betulladi Antonia Klugmann
Dall'Italia Sempre più viaggi di gusto! Cosa ci ha spiegato il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2023
Martinsicuro è il primo comune abruzzese – e teramano – che si incontra non appena superata la foce del fiume Tronto, corso d’acqua che un tempo divideva il regno borbonico dallo stato pontificio, poi le Marche dall’Abruzzo. Lì, quasi sul mare, si trova un locale che dal nome, se non lo conosci proprio, pensi sia di cucina cinese e ben poco importante: Leon d’oro. Errore: pesce, e che pesce, freschissimo, davvero appena pescato perché o le barche della vicina marina di San Benedetto del Tronto sono uscite la sera prima o niente scorciatoie, i titolari non aprono.
Titolari del Leon d'oro in posa. A sinistra Franco De Cesaris, a destra Silvano Rongoni. Tra loro, la moglie e il figlio Davide del primo
Franco e Silvano sono famosi per i modi sinceri e la dedizione al lavoro. Un loro collega, anni e anni fa, li chiamò “i selvaggetti” proprio perché diretti e schietti. E il nomignolo è rimasto. È così che ti conquistano, con il cuore, indistintamente tanto, ad esempio, da essere sosta di numerosi professionisti del vino in viaggio su e giù lungo l’autostrada adriatica.
Comanda il pescato, Franco e Silvano vanno loro dietro. Entrambi impegnati in cucina, Franco si concentra più sulla pulizia del prodotto e sui dolci, tipo la catalana da rifinire con lo zucchero caramellato. E a suo figlio Davide ha affidato la griglia che padroneggia bene. Silvano invece si “nutre” del calore sprigionato dai fornelli e da pentole e padelle, fuoco che invece sembra scivolare via da Franco.
LEON D’ORO Via Aldo Moro, 55/57 64014 Martinsicuro (Teramo) Telefono: +39.0861.797070 Mail: leondor@advcom.it Chiusura: domenica sera e tutto lunedì Prezzo medio 60 euro, bevande escluse
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. twitter @oloapmarchi
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it