31-08-2018
Domenico Candela, classe 1986, da 2 mesi chef del ristorante George del Grand Hotel Parker’s di Napoli
Siamo particolarmente sensibili alla vista sul mare di cui si gode da certe alture di Napoli. La terrazza del ristorante George, al sesto piano del Grand Hotel Parker’s, è di una bellezza così irreale che sembra uscita da una sceneggiatura di Black Mirror. Da sinistra a destra, s’affacciano nell’ordine: Vesuvio, Castel dell’Ovo, Penisola Sorrentina, Capri, Posillipo. Col fatto che l’orizzonte distoglie l’attenzione dal piatto sotto al naso, non è scontato che in Italia, a un paesaggio così magnifico, possa corrispondere una cucina solida e gustosa. È il caso di Domenico Candela, napoletano di Marano: si è insediato a Chiaia solo due mesi fa, ma pare starci da mo'. Eppure sono trascorse 8 primavere dalla sua ultima esperienza nel capoluogo natale, un periodo nel quale ha cesellato un curriculum da veterano.
Nel suo peregrinare, ha puntellato una naturale inclinazione al perfezionismo da maestri altrettanto chirurgici, di qua e di là delle Alpi: Antonio Guida al Pellicano, Enrico Bartolini al Devero, al Villa D’Amelia di Damiano Nigro in Italia e Yannick Allenò, Anne-Sophie Pic e Alain Solivérès al glorioso Taillevent di Parigi. La predilezione per certe lande neoclassiche francesi lo ha instradato sulla via di uno stile voluttuoso, concentrato su gusto e sapori, assistito da cotture che lasciano alla porta gli animali già puliti e le basse temperature, a favore di trattamenti à la minute, esercitati da un cuoco che ama strapazzare l’animale sporco per intero, con le sue mani.
La magnifica terrazza
Natura
Barbaresco
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt