25-02-2024
Il bancone di Kohaku, via Marche 66, Roma
«Vi consigliamo di assaggiare la pietanza entro 5 secondi dal servizio. E di prendere i nigiri con le mani. Il pairing prevede solo sake». Siedi al bancone da 10 persone di Kohaku e il sospetto di essere capitato bene arriva già dalle istruzioni di benvenuto del sushi master Raku San. La raccomandazione di non perdersi in chiacchiere o foto, l’assenza di bacchette per lunghi tratti e di calici di vino fanno di questa tavola nelle retrovie di Vittorio Veneto un degno epigono dei ristoranti di edo-mae-zushi del Giappone. A Milano è stato Iyo Omakase a replicare per primo lo stile più ortodosso e rigoroso dei sushi banco di Tokyo, poco prima che infuriasse il covid. Da novembre 2022 a Roma c’è questa tavola voluta dall’imprenditrice bresciana di origini cinesi Sabrina Bai, già nota nella Capitale per Shiroya, popolare izakaya dalle parti di Campo de’ Fiori. Il sushi master di Kohaku ha affinato il mestiere proprio al desco milanese di Claudio Liu. Il menu degustazione al banco di Kohaku, “ambra” in giapponese, è il punto forte dell’impronta kaiseki dell’insegna, quell’insieme di rituali secolari che ruotano attorno al principio dello shun, non la semplice “stagionalità” ma la sua esasperazione, i principi che conducono alla scelta di un alimento al culmine della sua freschezza, all’attenzione parossistica al dettaglio, nella composizione di ognuno dei piatti, nel calibro esatto delle temperature di servizio ma anche nelle decorazioni extra-tavola.
La titolare Sabrina Bai
Il sushi master Raku San
Il sushi banco da 10 posti
Particolare di sala
Hassun, portata composta da Nanbanzuke (ricciola fritta marinata in soia e aceto), Taro Ime (patata giapponese e mazzancolla), Rapa e carota marinata e kuromame (fagioli neri), Astice e alghe wakame
Otsukuri, normalmente sashimi di capasanta, ricciola e tonno
Dalla sequenza di sushi: nigiri di tonno bluefin e scampo
Nigiri di ventresca e gunkan di ricci di mare
Un possibile set da pranzo di sushi e sashimi
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Marco Baccanelli e Francesca Barreca, in arte The Fooders, nel nuovo Mazzo, via degli Equi 62, Roma (credits @coffeeandlucas e @mymedia.studio)
William Anzidei (al centro) con la brigata di cucina del ristorante Les Étoiles, Roma
Yuichiro Akiyoshi, chef di Chakaiseki Akiyoshi, 15° arrondissement, Parigi, una stella Michelin