Probabilmente, curiosando su twitter, vi sarà già capitato di orecchiare la storia: domenica 30 giugno, 25 magnifici cuochi hanno preso un aereo da quattro continenti per spadellare nelle Fiandre in Belgio. Sono usciti boarding card in tasca, gli italiani “Massimo Bottura” (nella fotogallery in fondo scoprirete il senso delle virgolette), Fulvio Pierangelini, Davide Scabin e Agata Felluga, promettente fornello in fuga allo Chateaubriand di Parigi. E poi il franco-basco Inaki Aizpitarte, i baschi Josean Alija ed Eneko Atxa, il sino-americano Danny Bowien, il franco-argentino Mauro Colagreco, il francese Bertrand Grébaut, il cileno Rodolfo Guzman, lo svedese Mikael Jonsson, il russo Anatoly Komm, il danese Kasper Kurdahl, il californiano Daniel Patterson, il danese/macedone René Redzepi, il peruviano Virgilio Martinez, gli svedesi Magnus e Petter Nilsson (che non sono fratelli), l'australiano Ben Shewry, il belga Roger Souvereyns, l'americano Blaine Wetzel. E i padroni di casa fiamminghi Jason Blanckaert, Olly Ceulenaere e Kobe Desramaults.

UN GRATTACIELO DI BONTA'. Davide Scabin, tra i mattatori della serata
Si fanno chiamare
Gelinaz!, col punto esclamativo che dà forza all’accidentalità del meeting, un pop-up che non compariva dal 2007 e che il suo ideatore, il foodtrotter-writer italo-francese
Andrea Petrini, ha lavorato duro per volatilizzare di colpo in un bel giorno di sole a Gent, borgo delizioso incasontato tra i canali del Nord. Un evento/performance durato otto ore e mezzo, dalle 19 alle 3.35, in cui i ragazzi sono stati chiamati a recitare variazioni del
Timballo di verdure, pollo e piede di porco, il piatto firma dell’ottocentesco
Philippe Edouard Cauderlier, un cuoco che sta al Belgio come
Escoffier all’alta cucina francese.

TANDEM NORDICO. René Redzepi e Magnus Nilsson (foto Maria Canabal)
«Ventitre interpretazioni del timballo di pollo?
Are you on acid?» Si sentiva il brusio prima dell’inizio della girandola. Anche noi avremmo scommesso che al nono-decimo piatto gli aromi del volatile ci sarebbero scappati da ogni foro. Ma tale è stata l’applicazione del libero arbitrio dei cuochi che alla fine il pollo è arrivato nelle forme più incredibili, divertenti e gustose. Anche perché la ricetta originale disponeva di un numero tale di ingredienti «
that you can easily play», spiegava
Redzepi nel tragitto dall’aeroporto. «Si poteva giocare».
Il senso del gioco, perfetto. Ridevano tutti come bambini: i cuochi nella cucina attigua alla sala, felici di sgattaiolare per una sera dalle quattro mura di casa per ritrovare prima di tutto degli amici. E i commensali di qua, i cui centri nervosi venivano assediati senza tregua, vuoi per le performance body-rock-artistic che separavano un siparietto avicolo dall’altro, vuoi per i fumi dell’alcol che gradualmente salivano, ma soprattutto vuoi per la serrata sequenza di pietanze, ognuna con la sua canzone sparata a stecca dalle casse.

LA NOTTE DEI DURI. Inaki Aizpitarte e Fulvio Pierangelini
Tale il senso di
brotherhood, che a nessuno è saltato in mente di fare graduatorie. Ma, prima di lasciarvi alle immagini, fateci dire che gli italiani hanno convinto tutti, con
Davide Scabin che ha realizzato una pietanza pazzesca, un grattacielo di bontà da scalare fino alla vetta. Così come hanno spedito in deliquio gli astanti la “pelle” di
Redzepi, i “viticci” di
Blaine Wetzel e il grandissimo
Pudding al cioccolato del trio fiammingo. E così avete già inteso quanto larghe fossero le maglie avicole.
E il prossimo pop-up? Comparirà a Lima in Perù lunedì 9 settembre: Gelinaz plays Gaston Acurio.