23-07-2018
Lo chef 32enne Marco Del Sorbo con le primizie dell'orto dell'Arthotel Villa Fiorella di Massa Lubrense (Napoli), nuovo indirizzo da tenere d'occhio in Penisola Sorrentina
Quest’anno la Penisola Sorrentina è presa d’assalto dai turisti. Sono tutti meno inclini a scegliere il Nord Africa o la Catalogna e più propensi a godere della bellezza di questa porzione della provincia napoletana, un perfetto contraltare agli sfaceli edilizi di certo entroterra. Vico Equense, Meta, Sorrento, Massa Lubrense: man mano che ti spingi a ovest, il traffico s’attenua e il paesaggio s’illumina. La parte terminale della Penisola la bacia a lungo il sole che, a seconda del calendario astrale, può sparire dietro a Capri, oppure tra Ischia o Procida, come accade ora. Sopra al porticciolo di Marina della Lobra l’unico rumore che riga il tramonto è un diffuso cicaleccio o il lamento di un gabbiano in solitaria. E’ il teatro di Villa Fiorella, un ex fatiscente complesso dell’Ottocento rinvigorito 6 anni fa da un discreto e solido impianto di cemento armato, rispettoso dei rigidi vincoli paesaggistici. Ha seguito i lavori il direttore 35enne Alberto, studi alla prestigiosa Ecole hotelerie di Losanna e rampollo della famiglia Colonna, già proprietaria dell’hotel Gran Paradiso di Sorrento.
Dagli ulivi della proprietà ricavano poche bottiglie di Antonino, olio extravergine di qualità
I 20 coperti del ristorante La Terrazza al tramonto. Sullo sfondo, Capri, Ischia e Procida
La piscina a sfioro accanto al bistrot Scirocco
Alla prima vera, importante esperienza da chef, Del Sorbo sa bene che, per prevalere sulla ricca offerta gastronomica dell’area (nello stesso comune troviamo i gloriosi Taverna del Capitano, Quattro Passi, Don Alfonso ma anche il rampante La Torre o il sempreverde Relais Blu) occorre dotarsi di uno stile proprio, sforzarsi di cucinare diverso. È per questo che il ragazzo non ci pensa proprio a recitare il mantra diffuso di queste parti, quello per cui la Penisola ha materie prime già così nobili di loro che il compito di un cuoco è assecondarle, non piegarle al suo volere.
Del Sorbo col direttore dell’hotel Alberto Colonna
Fettuccine aglio e olio, battuto di seppie al limone e zuppetta al bloody mary
Ricciola, culatello disidratato, crema di zucchine e zucchine alla scapece
Le Eggs Benedict della colazione hanno la scarola al posto degli spinaci
Spaghetti alla Nerano, magnifici
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.