Ci sono realtà produttive di qualità, poli di eccellenza del made in Italy che si distinguono per bontà, originalità e principi in Italia e nel mondo. Ce ne sono alcune poi, che oltre tutto ciò, amano condividere il proprio spirito di iniziativa con la comunità circostante, quella a cui appartengono, e aprono una finestra di dialogo per migliorarsi a vicenda. Così il prodotto diventa lo specchio del territorio, e viceversa.
È il caso del villaggio di Borgorose (Rieti), e del forte legame che Birra del Borgo alimenta quotidianamente con esso. L’azienda brassicola, che celebra ormai il suo sedicesimo anno di attività, ha sede proprio nel piccolo comune del rietino e le candeline, quest’anno, le ha spente in piazza regalando a sé stessa, ma soprattutto, all'intero borgo un dono che ben manifesta la ricerca di crescita simbiotica. Di qui, la riqualificazione della storica Torre di Torano, “ravvivata” dall’intervento della compagnia di street-art torinese, la Truly Design Crew: un’opera ricca di colore (presto anche il sentiero di accesso alla Torre sarà personalizzato ulteriormente) che richiama la vivacità di Birra del Borgo.

La Torre di Torano è stata recentemente personalizzata con dei graffiti dalla compagnia di street-art torinese, la Truly Design Crew, un'iniziativa promossa e sostenuta da Birra del Borgo per rilanciare il piccolo villaggio di Borgorose (Rieti)
Una scelta animata, innanzitutto, da quell’interesse sincero di riqualificare Borgorose, e attirare così curiosi e viaggiatori, ma anche di far conoscere ai cittadini un nuovo volto del loro territorio. E come in ogni sano e lungimirante progetto, anche qui c’è una filosofia di fondo, che lega il modo di fare birra, alla capacità di innovare ciò che è radicato, oltre che nello spazio, nel tempo:
la tradizione ha un sapore nuovo, il fresco messaggio di
Birra del Borgo, concilia allora il restyling della torre antica, alla consueta e originale introduzione di elementi di novità negli antichi stili birrai dell'azienda di Borgorose.
Ed è lo stesso filone sul quale si muove da sempre anche Luca Pezzetta, instancabile ricercatore nel mondo della pizza e anima creativa all’Osteria di Birra del Borgo, Roma. Luca, infatti, proviene da una famiglia di ristoratori: tre generazioni e ben quarant'anni di cucina tradizionale romana. Questa è la base.
Lui, poi, apporta la nuova linfa delle sue esperienze, intrusioni di stile e tecniche diversi raccolti negli anni di studio. La sua non è tendenza, ma un’inclinazione naturale: intrecciare l’innovazione alla tradizione in ogni sua ricetta (pensiamo alla pizza
Broccoli e arzilla, che riprende la tradizionale zuppa romana in versione pizza), il frutto di una creatività intelligente e ragionata. Nasce così l’idea dell’
Antisupplì!
Il supplì è il fritto tanto amato dal popolo romano: un grande classico, quello al telefono, è una “crocchetta” di riso al pomodoro, o con sugo di carne, con un cuore filante di mozzarella. Una volta pronto, viene panato e fritto per ricavare una crosticina croccante. Spezzare e maneggiare con cura: poi, godere!
Ma l’idea dell’antisupplì è anche una risposta a un fine pasto alternativo alla pizza dolce: «Per me – dichiara Luca – pensare di usare la base di una pizza, aggiungere dei topping e così partorire l'idea di dolce, decresce il valore di un dessert che, invece, merita attezione, cura e creatività pari alla parte salata. Bocciata la pizza, ho ragionato alla mia solita maniera: prendi la tradizione e rovesciala». Di qui l'antisupplì: il riso è cotto in latte caldo, cannella e zucchero; poi, viene farcito con una ganache alla gianduia, ricoperto di nocciole e fritto. Non più mozzarella, ma un cuore caldo e cremoso.
Il dessert ancora non è entrato in carta all’Osteria, ma è già un successo perché Luca lo fa provare ai suoi ospiti per ricevere i primi preziosi commenti: ebbene, piace talmente tanto, che non manca chi prenota un tavolo anche solo per poterlo riprovare. Arriverà ufficialmente nel menu a settembre e, di mese in mese, si aggiungeranno altre combinazioni di sapori ad alto contenuto di golosità: ci sarà una versione più intensa al cioccolato fondente e peperoncino, una più delicata e avvolgente al cocco e cioccolato bianco, poi un immancabile pistacchio, con granella croccante all’esterno e un cuore 100% in purezza, sempre di pistacchio.
In abbinamento, la birra Maledetta Birra del Borgo, dedicata al sigaro Modigliani e al club Maledetto Toscano: è un incrocio tra cultura brassicola belga e anglosassone, una birra dall’ingresso mielato, con il caramello che evolve nell’agrumato e va a fondersi con una piacevole nota amara e speziata.
In ultima battuta, come percepisce
Luca Pezzetta il risveglio di Borgorose? «Con immensa gioia e positività! Borgorose è una cittadina allegra, sempre più assimilata al
paese della birra – perché dall’alimentari, alla piazza, dal bar al medico, tutti amano parlare di birra, naturalmente,
Birra del Borgo».