Andrea Graziano
Zafferano, oro e riso
Zanattamente buono Amelia di Paulo Airaudo, un ristorante programmato per far godere (e tenere i conti in ordine)
L'impasto coi canditi del Panestrone di Andrea Rampinelli, titolare della Pasticceria Mac Mahon, come la grande via meneghina sulla quale si affaccia
«Per darle voce bisogna prima ascoltarla, toccarla, conoscerla. Anche andando alla fonte. Là, dove essa nasce: sul campo, direttamente dal produttore». Tesse un elogio alla materia Andrea Rampinelli: millesimo 1978, natali milanesi, spirito calmo e riflessivo, studi scientifici e una laurea in Filosofia - all’Università Cattolica del Sacro Cuore - rimasta in sospeso. «Ci sono arrivato vicino, mi mancano solo cinque esami», confessa. Trasferendo così la “sua” filosofia in pasticceria. Sì, la Pasticceria Mac Mahon, come la grande via meneghina sulla quale si affaccia. «La aprì mio padre Giovanni, detto Vanni, nel 1971. L’anno prossimo celebreremo il cinquantesimo anniversario. Una solida storia di famiglia. E d’amore. Visto che il negozio fu galeotto e fece incontrare papà e mamma Dominga», racconta Andrea. Che col fratello Gianmarco sta alla regia del laboratorio. «Ma i nostri genitori sono per tutti un punto di riferimento. Papà Vanni è il primo critico. Il suo giudizio resta fondamentale. Soprattutto in fatto di lievitati. È da lui che ho ereditato questa passione».
Andrea Rampinelli (foto Thorsten Stobbe)
Frollini di Rampinelli (foto Thorsten Stobbe)
Gli ortaggi utilizzati per il Panestrone
Che ha le idee chiare. Anche in tema di riorganizzazione della pasticceria. «Ora siamo aperti tutti i giorni. Lunedì incluso. Per meglio diluire l’affluenza. Ci avvaliamo sempre dei nostri numerini e concediamo l’ingresso a una persona per volta. Per questo abbiamo posizionato due banchi all’esterno. Per raccogliere le ordinazioni e per consegnare i prodotti a chi ha già prenotato. Così non c’è bisogno che entri. Pure nei due laboratori tutto è pianificato. Affinché vi sia un lavorante per reparto. Inoltre, proseguiamo con il delivery. Io faccio le consegne al mattino e mio fratello al pomeriggio. Anzi, la nostra volontà è quella di farlo diventare un servizio duraturo e più strutturato. Sono in tanti che desiderano far recapitare a casa una torta. Magari per un regalo».
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