24-12-2018

Il panettone delle Due Sicilie, delizia che profuma di Mediterraneo

Ideato e preparato da Antonio Cascone col lievito madre del maestro Morandin e grandi prodotti del fu Regno Borbonico

Antonio Cascone con il suo panettone delle Due Sic

Antonio Cascone con il suo panettone delle Due Sicilie

Il pastry chef Antonio Cascone ha scelto una sede nobilissima e emblematica per presentare il suo Panettone delle Due Sicilie: il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Qui ha transitato la prima ferrovia d’Italia, nel tratto Napoli–Portici, fortemente voluta da re Ferdinando II di Borbone. Inaugurata il 3 ottobre del 1839, secondo un piano di sviluppo all’avanguardia per l’epoca, ha visto il passaggio della locomotiva a vapore Longridge Starbuck e Co. seguita da convogli fabbricati nel Regno Borbonico, su rotaie della stessa fattura. Oggi questo museo è di una bellezza unica, posto lungo la costa del Vesuvio, racchiude una preziosa collezione di antichi treni che percorre la storia delle ferrovie italiane.

La Napoli-Portici in un dipinto dell'epoca

La Napoli-Portici in un dipinto dell'epoca

Sulla luce dell’illuminismo di quei tempi, Antonio, nel proprio laboratorio a Gragnano, ha pensato un panettone con gli umori e i profumi delle terre del sud, quelle del Regno delle Due Sicilie dove il Mediterraneo ha mescolato culture e civiltà in maniera creativa. Qui si incontrano agrumi che solo a queste latitudini possono regalare profumi e sapori così coinvolgenti e Antonio li ha ricercati con cura, e un certo orgoglio di appartenenza, per profumare e arricchire il suo panettone. Questo dolce simbolo universale del Natale come sappiamo nasce al Nord Italia, ma da diverso tempo, proprio nella provincia di Napoli nascono panettoni di pregiata fattura.

Gragnano è notoriamente terra di pasta, ma anche di abili maestri della panificazione e della pasticceria: l’arrivo dei grani in grandi quantità, insieme alla presenza dei tanti mulini, hanno stimolato nel tempo un po’ tutte le arti bianche. Possiamo dire che Gragnano, unitamente all’intera penisola Sorrentina, siano terra del gusto che sforna grandi chef e professionisti del settore proprio grazie all’offerta di prodotti agroalimentari di altissima qualità e a una ristorazione fiorente stimolata dal turismo che qui non conosce crisi.

Canditi e uvetta di gran qualità

Canditi e uvetta di gran qualità

Antonio è figlio d’arte, la sua famiglia si occupa di ristorazione e banqueting e ben presto quell’anima dolce di pasticciere ha richiesto di affermare il proprio io. È fondamentale la conoscenza dell’uso dei lieviti in questa arte e chef Cascone per il suo panettone ha adoperato il lievito madre centenario concessogli dal grande maestro Rolando Morandin. Lo rigenera utilizzando l’acqua di Castellammare, acidula e ricca di elementi minerali di natura vulcanica che ne favoriscono i principi attivi e aromi. Gli agrumi scelti per essere canditi sono straordinari, troviamo il limone Femminiello di Sorrento, profumatissimo e generoso, fiorisce ben cinque volte all’anno, poi le arance Navel della Calabria e il mandarino di Ciaculli, frazione di Palermo. Dalla Sicilia arrivano anche le mandorle di Avola, le migliori, così come il vino passito di Pantelleria Ben Rye, il figlio del vento, delle cantine Donnafugata con il quale viene aromatizzata l’uva sultanina.

Sicuramente re Ferdinando, noto golosone, sarebbe stato felicissimo di assaggiare tale bontà e la sua regina Maria Carolina d’Asburgo ne avrebbe fatto motivo di vanto durante feste e banchetti a corte, dove amava introdurre novità ed eccellenze enogastronomiche in assoluta anteprima.


Dolcezze

Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola

a cura di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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