06-06-2024
Il trio di chef di Disfrutar (Barcellona) sul palco del Wynn di Las Vegas. E' il miglior ristorante del mondo per i giurati della World's 50Best 2024
Alla World's 50 Best tutto è andato come doveva andare, niente colpi di scena: sul primo gradino del podio arriva il ristorante di Barcellona Disfrutar (l’anno scorso era secondo, e il primo classificato per regolamento esce dalla competizione) e non si può che brindare alla bravura, al calore, all’intelligenza e alla perseveranza di Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas. Oriol sul palco è visibilmente commosso: quanto hanno lavorato per arrivare fin qui. “Fino all’ultimo momento non eravamo certi, non dimenticheremo mai questa serata.” Eduard è addirittura in lacrime, e dedica il premio alla propria terra. Mateu: “Abbiamo sognato tanto questo momento.” Bravi bravi bravi. È il caso di dire: godetevela. Secondo posto per Asador Etxebarri (Atxondo, Paesi Baschi), che è nel cuore di tanti. Del terzo diciamo tra un attimo, che è l’unica sorpresa del podio. Qui a Las Vegas sono le 22.34 di mercoledì 5 giugno, e all’Encore Theatre dell’albergo Wynn – dove normalmente si tiene lo show “Awakening" – i giochi sono fatti. Quante emozioni, il proverbiale “roller coaster” che è la specialità della città delle scommesse e della trasgressione. Detto del vincitore, permetteteci qualche veloce e disorganico commento su alcune delle posizioni che ci hanno particolarmente colpito.
Bruno Verjus tutti lo sanno: punta alla vetta. E in men che non si dica, anche grazie agli ottimi uffici delle sue pubbliche relazioni, è balzato al terzo posto. Il suo ristorante, Table di Parigi, è un posto accogliente, semplice, intelligente, creativo e costoso come ci si aspetta dalle capitale francese. Riuscirà a vincere? A questo punto il traguardo sembra vicino. DiverXo (Madrid, Spagna) a sorpresa (almeno per chi scrive) perde una posizione, da terzo a quarto. La vetta si allontana? Maido (Lima, Perù) sale al quinto posto ed è il miglior ristorante del Sud America. Micha Tsumura viene premiato da Jose Andres, la cui sola presenza è l’unica, silenziosa, testimonianza dei disastri nel mondo (a Gaza hanno perso la vita dei volontari della sua associazione World Central Kitchen).
Jessica Rosval e Caroline Caporossi
Septime di Parigi balza all’11° al 24° posto, e ci sta, se la ristorazione è stare bene e mangiare cose buone. I fratelli Camanini (Lido 84) perdono 5 posizioni, dalla settima alla dodicesima, ma, diavolo, sono sempre altissimi. Viva Gardone Riviera. Trèsind Studio (Dubai, Emirati Arabi) perde due posizioni – da 11° a 13° – ma vince il titolo come miglior ristorante in Medio Oriente: un riconoscimento meritato per Himanshu Saini.
Quique Dacosta (Dénia, Spagna), 14°, sale di 6 posizioni e diavolo se se lo merita (ah, quel servizio di pesce a inizio pasto…). Kjolle di Lima scala 12 posizioni, da 28° a 16°, ed è un bello – e meritato riconoscimento – per Pia Leon. L'abruzzese Casadonna Reale di Niko Romito perde tre posizioni, da 16° a 19°. Poco cambia. Un po’ si sale, un po’ si scende, that’s life (come canta Sinatra nel ristorante a lui dedicato, qui al Wynn).
La più alta new entry è Wing di Hong Kong, al 20° posto, a dimostrazione che il cuore di 50 Best batte sempre più a oriente. Sühring rientra nella classifica e rientra alto, al 23° posto. Un classicone traslato dall’Europa a Bangkok. Brave persone, cucina classica, viva per loro. El Chato (Bogotà, Colombia) scala la classifica, da 30° a 25° e fa piacere. The Chairman di Hong Kong è “the highest climber”: da 50° a 26°. Cosa dicevamo del cuore di 50 Best e dell’Oriente? A Casa do Porco di San Paolo perde 15 posizioni, da 12° a 27°. Pensare che un tempo puntava alla vetta. Ma così va il mondo. Anzi: così va il porco.
Team Ceretto-Piazza Duomo
Hiša Franko (Caporetto, Slovenia), 48°, uh-là-là: meno 16 posizioni. E dire che non s’è mai mangiato così bene. Quel che si dice: una Caporetto. Mamma mia, Uliassi da Senigallia 50° (l’anno scorso era 34°): per chi scrive, il più buono ristorante italiano (proprio nel senso di “buono”, il più godurioso). Che peccato. Mauro peraltro qui a Vegas non c’è, nemmeno Catia, ci sono Filippo e un piccolo gruppo in rappresentanza.
Sono sono alcune primissime reazioni a caldo, ma trovate la classifica completa a questo link.Noi qui invece siamo a bordo piscina, dopo una serata piuttosto lunga: è il posto giusto per qualche considerazione generale, tra un Martini e un gin tonic.
Disfrutar è davvero il miglior ristorante del mondo? Farsi questa domanda, tutti gli anni, è quasi inevitabile, ma è sbagliata. 50 Best non è una guida, a dire la vero non è nemmeno una classifica. È un sondaggio tra gente del settore, cui viene chiesto di indicare i propri ristoranti preferiti senza praticamente nessuna regola se non quella di poter eventualmente dimostrare di esserci effettivamente stati. Dunque: Disfrutar è il miglior ristorante del mondo? La risposta è: Disfrutar è il più amato ristorante del momento da parte della gente del settore. Non è certo poco, ma non è nemmeno la Verità.
Che fine hanno fatto i Best of Best? Facendo un po’ di name dropping: René non c’è, Ferran non c’è, Heston non c’è, Rasmus non c’è. Persino Massimo non c’è (anche se rappresentato da Lara, e la sua pupilla Jessica Rosval è stata una delle protagoniste di queste edizione, insignita del premio “Champions of change” con Caroline Caporossi). C’è naturalmente Virgilio, fresco di alloro, e pure Mauro, e anche Daniel, e anche i Roca, e anche Thomas (Keller, che alla cena per la stampa ha preparato un avocado squisito: la classe non è acqua), ma, diamine, se 50 Best è una “comunità”, come spesso ribadito, buona parte dei senatori a vita è latitante. Va anche detto che in generale non è un buon momento per i senatori a vita.
Thomas Keller
“Sull’edizione italiana stiamo già ragionando. Potrà essere l’occasione per portare tutti questi opion leader internazionali in Italia e far loro scoprire i nostri luoghi meno conosciuti all’estero. Ci sono tante zone d’Italia che noi amiamo, di cui noi conosciamo la meraviglia, ma che sono fuori dalla ribalta mondiale. 50 Best a Torino nel 2025 servirà a questo”, dice Niko Romito, con la sua intelligenza garbata. Riccardo Camanini invece è di massimo riserbo, ma sulla stessa lunghezza d’onda: “Non ci ho ancora pensato a dovere (va detto che gli facciamo la domanda subito prima della premiazione, magari ha altro per la testa, nda), ma credo sarebbe giusto che fosse un’occasione per far conoscere a tutti il miglior artigianato italiano.”
Poi i cuochi si perdono tra piscine e casinò, tra bar e tavoli di poker. È l’ora di andare via da Las Vegas. E cominciare a pensare a Torino.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Torino, classe 1972, è critico e giornalista gastronomico, collabora con Il Corriere della Sera e D - La Repubblica. È il food editor della casa editrice Edt, per la quale cura inoltre la sezione pop delle guide ai ristoranti I Cento (si definisce “cintura nera di trattorie”). Autore di diversi libri, ultimo "Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino" (Edt, 2024). Nel 2023 ha affiancato Lulù Gargari nella trasmissione di Food Network "Lulù, Artusi e l’arte di mangiar bene"
Un'allegria intelligente, ironica, stimolante: Bruno Verjus ha portato la sua energia a Identità Milano 2024 (Tutte le foto sono di Brambilla / Serrani)
Victor Arguinzoniz fotografato a Identità Milano 2024 da Brambilla / Serrani
Per l'edizione 2024 della World's 50 Best Restaurant, il miglior ristorante del mondo è Disfrutar, a Barcellona.
In seconda posizione, un'altra insegna spagnola, Asador Etxebarri, Axpe - Atxondo. Il terzo posto è occupato da un ristorante di Parigi, Table by Bruno Verjus