«Dedico questo riconoscimento al mio staff che mi ascolta e mi segue nelle mie follie. Lo dedico anche ai grandi colleghi - circa 60 - che hanno scelto di aderire a questo mio progetto di "contaminazione" della cucina: è stato un grande onore constatare come in tanti abbiano capito che avevamo avuto una buona idea. Abbiamo pensato alla necessità di recuperare il cibo: oggi non si parla d'altro, ed è bellissimo. Ringrazio infine i tanti volontari che hanno consentito al Refettorio Ambrosiano di funzionare al meglio». Così Massimo Bottura ha commentato poche ore fa a Identità Golose il premio che gli è stato consegnato durante la giornata di chiusura di Madrid Fusión, il congresso di alta cucina svoltosi nella capitale spagnola. Lo chef modenese dell’Osteria Fracescana è stato nominato infatti "Miglior chef dell’anno in Europa” per il loro lavoro di solidarietà col Refettorio Ambrosiano durante Expo Milano 2015.

Bottura al Refettorio Ambrosiano
La motivazione del premio sottolinea infatti il ruolo svolto da
Bottura durante i sei mesi di Esposizione Universale, del quale lo stesso chef è stato Ambasciatore: "Nell'ambito del tema dell'Expo,
Nutrire il pianeta, energia per la vita, ha dato via a varie attività di solidarietà e di sensibilizzazione, tra le quali soprattutto, appunto, il
Refettorio Ambrosiano di Milano, una mensa che ha visto alternarsi tanti cuochi coinvolti in un progetto per il pianeta e per le persone, e con una capacità di 96 coperti. Con l'obiettivo di sfamare i senzatetto ha utilizzato il cibo rimanente dei diversi padiglioni di Expo 2016".

Di nuovo lo chef protagonista sul palcoscenico di Madrid
Bottura è stato riconosciuto come "un intellettuale della cucina" e, nell’assegnazione del premio, il punto di riferimento per l’alta gastronomia italiana contemporanea, “lodato dalla critica gastronomica internazionale, uno chef formatosi con grandi maestri come
Alain Ducasse e lo spagnolo
Ferran Adrià. Ha aperto nel 1995 a Modena la sua
Osteria Francescana, che ha ottenuto tre stelle Michelin ed è considerato il secondo miglior ristorante del mondo nell'ultima edizione della lista dei
50 Best.
Allori, dunque. Ma lo chef non si ferma qui. A
Identità spiega: «Tanti premi da tutto il mondo, ma anche tantissimi nuovi progetti». Il
Refettorio Ambrosiano non rimarrà un episodio isolato, «si stanno mobilitando in molti, da quelli di
Ghetto Gastro al
Wall Street Journal». Coi primi si ragiona per aprire un
Refettorio nel Bronx, a New York. Non sarà l'unica sede. «Uscirà poi un libro con i cuochi che vogliono cambiare il mondo. La gastronomia del futuro ha come ingrediente aggiuntivo la cultura; il cuoco prossimo venturo apre alla conoscenza e alla coscienza, perché fa suo un senso di responsabilità sociale». La visione di
Osteria Francescana, di
Bottura, conquista il mondo e forse persino l'anima.