30-09-2024

A Palma di Montechiaro tra uva da tavola e Gattopardi... aspettando Terre d'uva

Fondata dagli antenati di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la città dell'Agrigentino è stata testimone del taglio del primo grappolo dell'Uva da tavola di Canicattì Igp. Ma la grande festa è in programma il 5 e 6 ottobre!

Il passato riecheggia nelle sale del seicentesco Palazzo Ducale e nelle strade di Palma di Montechiaro, la Città dei Gattopardi. Fondata nel 1637 dalla famiglia Tomasi, la città dell'agrigentino è simbolo di un'epoca aristocratica ormai svanita. Quella che il principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, discendente di quella famiglia, raccontò ne Il Gattopardo, romanzo pubblicato postumo diventato poi quel capolavoro di Luchino Visconti che vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1963. Palma di Montechiaro è l’immaginaria Donnafugata del romanzo, residenza estiva dei principi di Salina. E chi volesse immergersi nelle vere stanze in cui i principi Tomasi di Lampedusa si muovevano, deve fare una passeggiata nelle stanze del Palazzo Ducale di Palma di Montechiaro che oggi è possibile visitare grazie al restauro al quale hanno contribuito gli stilisti Dolce&Gabbana.

L’uva, motore di ricchezza. Palma di Montechiaro è anche il crocevia di tradizioni agricole, grazie al terreno ideale per la coltivazione dell'Uva da tavola di Canicattì IGP. Regina dei vigneti locali, l’Uva da Tavola trova in questo angolo di Sicilia il suo habitat ideale. Nata negli Anni '50 dall'incrocio tra la varietà Bicane e Moscato d'Amburgo, questa uva dalle caratteristiche organolettiche uniche ha trasformato il territorio perché il clima permette di offrire un prodotto tardivo. Quest’anno la campagna di raccolta dell’Uva da Tavola di Canicattì IGP, partita il 21 agosto con il taglio del primo grappolo da parte del presidente Marsello Lo Sardo proprio da Palma di Montechiaro, che è uno dei 25 Comuni ricadenti nell’area dell’IGP, ha celebrato anche il prologo della seconda edizione di Terre d’Uva, evento in programma il 5 e 6 ottobre a Canicattì. Promosso dallo chef Pietro La Torre e dal Consorzio di Tutela, l’evento è un viaggio che unisce cucina e vigneti, celebrando l’Uva da Tavola di Canicattì attraverso degustazioni e due concorsi gastronomici: Pizz’UVA, in cui l’arte bianca incontra la dolcezza e la croccantezza dell’uva da tavola, e la Bar Competition Terre d’Uva che metterà alla prova mixologist di fama internazionale invitati a creare drink che valorizzino il prodotto.

Un’uva dalle caratteristiche uniche. «Il terroir calcareo e il clima mediterraneo regalano all'Uva da Tavola di Canicattì IGP colore dorato, sapore delicato e la consistenza succosa che la rendono famosa in tutto il mondo. Il mercato di riferimento è la Francia che assorbe più del 60% del prodotto», dice Vincenzo Di Piazza, agronomo e presidente dell'associazione Uva da tavola siciliana. «Prima l’offerta tardiva era più rara e con il clima siciliano si riuscivano a commercializzare i grappoli di uva da tavola fino alla prima decade di gennaio, come suggerisce il disciplinare dell’uva IGP. Adesso, però, il mercato è cambiato: nel mondo si produce uva 365 giorni l’anno».

Antiossidante naturale. L’Uva da tavola di Canicattì IGP ha anche un interessante profilo nutrizionale. «La presenza dei semi conferisce potenzialità antiossidanti grazie alla presenza Omega 6, vitamina C, vitamina A», spiega il biologo nutrizionista Danilo Calà. L’importante, naturalmente, è mangiare l’acino con tutti i semi!

 


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Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Mariella Caruso

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Mariella Caruso

Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile

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