16-11-2023

Collettivo Gastronomico Testaccio, rigenerare spazi abbandonati attraverso il cibo

Nell'ex Mattatoio romano, Marco Morello ha fondato un centro di aggregazione di successo. Con l'aiuto di chef attenti all'etica della ristorazione

Il Collettivo Gastronomico Testaccio, presso la

Il Collettivo Gastronomico Testaccio, presso la Città dell’Altra Economia (ex Mattatoio di Testaccio), largo Dino Frisullo 1, Roma

C’è gente, famiglia, squadra. Sotto il significato della parola Collettivo si concentra un succo ostinatamente goliardico e informale di individui e idee che si incontrano e scontrano, toccano e fondono. Generando successo, allegria, piacere, novità e conoscenza. A ricordarcelo è una realtà romana che fa del termine Collettivo parte del nome della propria insegna: Collettivo Gastronomico Testaccio, un centro di aggregazione gastro-culturale nato ormai quasi 3 anni fa dal desiderio di Marco Morello di rigenerare attraverso il cibo degli spazi del comune di Roma altrimenti abbandonanti.

Ci troviamo presso la Città dell’Altra Economia, nell’ex mattatoio di Testaccio, luogo che sin dall’Antica Roma, per la precisione dal 153 avanti Cristo, risulta legato a una destinazione urbanistica di tipo gastronomico. Qui, attraverso il Tevere, al porto fluviale, arrivavano le derrate alimentari, collezionate anfore su anfore, a definire quello che oggi è il Monte Testaccio, noto popolarmente come Monte de’Cocci. Ed è sempre qui, a Testaccio, che si codifica la terza fase della cucina romana, quella del quinto quarto, dopo la tappa rinascimentale - papalina e ancora prima quella giudaico-romanesca.

Possiamo allora definire Testaccio centro nevralgico della tradizione gastronomica romana? Così sembra. E davanti a tutto questo, Marco Morello non resta in silenzio. Tutt’altro: lui, noto a molti come proprietario della friggitoria Food Box nel mercato di Testaccio, specializzata nella produzione di uno dei supplì migliori della Capitale, consulente ristorativo e mente creativa del progetto Collettivo Gastronomico Testaccio, fa del cibo, e della ristorazione, veicolo di cultura, strumento di propaganda del Rione che lo accoglie e di Roma intera. Morello si prende la responsabilità, attraverso il cibo, di raccontare ed esaltare Roma e la sua cultura gastronomica, troppo spesso ridotta ai solito 6, o 7 piatti. Come? Trasformando gli spazi, per alcuni anni abbandonati di un locale dell’ex mattatoio, non solo in un ristorante ma sopratutto in uno spazio d'incontro sociale costruttivo.

Marco Morello con l'ospite Giacomo Caravello, chef di Balìce, Milazzo (Messina)

Marco Morello con l'ospite Giacomo Caravello, chef di Balìce, Milazzo (Messina)

Particolare outdoor del Collettivo

Particolare outdoor del Collettivo

Dunque in largo Dino Frisullo 1, Collettivo Gastronomico è sia un’osteria, d’impronta metropolitana, che a cena, e a pranzo nel fine settimana, propone piatti romani di stagione, dalla padellaccia mista di Maiale al risotto ai broccoli romaneschi e lampuga, sia un palcoscenico, tela bianca per eventi, cene, manifestazioni dedicate allo sviluppo etico della ristorazione e alla messa in opera di un corretto dialogo tra il settore della ristorazione e l’amministrazione pubblica sulle tematiche riferite alla food policy.

Dopo il successo dell’anno scorso, torna una seconda stagione di 4 cene degustazione e 4 protagonisti della cucina italiana provenienti da diversi contesti agricoli e produttivi della provincia che nobilitano attraverso creazioni d’autore, etiche e rispettose del territorio che li accoglie. Rappresentanti di una cucina agricola, aperti verso i prodotti e produttori del territorio in cui lavorano,  ognuno con un concetto unico e non ripetibile di ristorazione, indissolubilmente legata a logiche etiche di produzione, abbiamo Giacomo Caravello, Fabrizio Bartoli, Marco Ambrosino e Enzo di Pasquale.

Quest’ultimo, è stato il primo a rompere il ghiaccio: lo scorso 25 settembre, direttamente da Giulianova (Teramo), lo chef e patron del ristorante Aprudia, ha conquistato i romani con un Pacchero zafferano e genziana dal morso audace, dolce e balsamico. La palla è passata poi a Giacomo Caravello di Balìce, ristorante a Milazzo (Messina), un ragazzo tanto umile quanto capace di sorprendere con marinature, conservazioni, gesti crudi e su fiamma viva. Indelebili al palato dei fortunati partecipanti alla sua cena del 9 ottobre sono stati i Fusilli no pomodoro, cotti in un estratto di fico d’india lattofermentato.

Il terzo incontro è stato completamente vegetariano con protagoniste le materie prime autoprodotte, e di provenienza territoriale, di Arduino Osteria Ancestrale, il podere rigenerativo dello chef Fabrizio Bartoli e della compagna Martina Morelli. E a dicembre? Si conclude il calendario di eventi con Sustanza, la recente apertura fine dining firmata Marco Ambrosino che rilancia il caffè chantant ScottoJonno, dal nome dell'imprenditore che lo fondò nel 1883, all’interno della Galleria Principe di Napoli, in pieno centro città. Non è un caso che tra gli ospiti ci sia chef Ambrosino, lui che è fondatore del Collettivo Mediterraneo, un progetto di inclusione sociale e culturale, che si propone di raccontare la multiculturalità del bacino che ci ospita. 

Un esempio di primo del giorno

Un esempio di primo del giorno

Il secondo del giorno

Il secondo del giorno

Partecipare agli eventi di Collettivo Gastronomico, ci rende più consapevoli della nostra città, della nostra cultura gastronomica. Il calendario di eventi, definito Th!nk Green, ci fa porre l’attenzione sulla sostenibilità umana e sullo sviluppo virtuoso di politiche aziendali ad impatto zero, ci fa riflettere con professionisti del settore su come concepire sane politiche di sostegno alla produzione in armonia con le città e le loro amministrazioni pubbliche. Visioni differenti, di differenti chef con ristoranti attivi in diverse regioni italiane, rendono più chiaro e contestualizzato il significato più profondo della food policy nel contesto italiano. Roma è una città metropolitana complessa e con un enorme quantitativo di terreni agricoli pubblici. Ad oggi sono urgenti riflessioni su tematiche attuali come la corretta redistribuzione della gestione delle terre pubbliche, accompagnate magari a corsi di formazione per i giovani sull’agricoltura ecologica, così da creare un ricambio generazionale che sia nella direzione della creazione di colture urbane, multifunzionali e a fini sociali.

Mangiare da Collettivo significa andare oltre un semplice piatto di pasta. Significa compiere un gesto sociale e un atto politico di empatia con l’eco-sistema e di consapevolezza antropologica. Il tutto a tavola, accanto a piatti, solo apparentemente semplici e provinciali, che trasmettono gusto ed emozione.

Collettivo Gastronomico Testaccio
presso Città dell’Altra Economia (ex Mattatoio di Testaccio)
largo Dino Frisullo 1
Roma
+393892488413
Chiuso lunedì e martedì. A pranzo aperto solo sabato e domenica
Prezzo medio: 35 euro bevande escluse


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Francesca Feresin

Romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Studia Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina.

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