15-11-2023

Tenuta Borgo Santa Cecilia: nutrire corpo e spirito, a due passi da Gubbio

Azienda faunistico venatorio e agriturismo, oggi Santa Cecilia è un luogo che sa fare accoglienza e ristorazione di qualità, un vero e proprio megafono dell’Umbria più interessante

L'esterno della tenuta. Tenuta Santa Cecilia

L'esterno della tenuta. Tenuta Santa Cecilia è un luogo splendido dove assaggiare anche salumi artigianali e specialità come lo Spaghettone aglio dolce, fiori di finocchio selvatico, burro alle foglie di fico

Ci accolgono Giuseppe Onorato con il fedele Juno, il Lagotto di casa dal fiuto insuperabile. Dal 2009, Giuseppe e sua moglie Serena Sebastiani sono i proprietari di Tenuta Borgo Santa Cecilia, a pochi chilometri da Gubbio. Hanno rigenerato – oltre che loro stessi – anche quel c’era: un vecchio casale da caccia del 1800 che oggi accoglie e ristora nell’accezione completa del termine. Giuseppe e Serena arrivano da Roma – dunque, un cambio vita di quelli importanti - sono alla prima esperienza nel settore dell’accoglienza e nessuno dei due riuscirebbe più ad immaginarsi altrove. «Questo posto è come se fosse stato sempre dentro di noi, ma non è stato facile scovarlo. Abbiamo cercato tanto, anche in Toscana, e invece era qui in Umbria con i suoi trecentoventi ettari di bosco intorno».

Iniziano all’insegna della sperimentazione, si studia e si mette in pratica, «mia moglie in cucina, io in sala. Siamo partiti così, all’inizio facevamo da mangiare solo per chi si fermava a dormire e non ci abbiamo messo molto a capire che era necessario organizzarsi».

Giuseppe Onorato, Serena Sebastiani e Alessio Pierini

Giuseppe Onorato, Serena Sebastiani e Alessio Pierini

Per Serena, Scuola Dolce&Salato a Maddaloni e la promessa di uno stage che alla fine sceglie di non fare da Taverna Estia, a Brusciano (Na). Rinuncia per tornare a casa, quella casa che ormai si chiama Umbria e dove c’è sempre tanto da fare. E ci voleva un deciso accento romano per parlare di Umbria ad un pubblico sempre più ampio. Regione considerata il cuore d’Italia e che, per sua stessa morfologia, rischia di chiudersi ad ammirare la sua bellezza, dialogando poco con tutto il resto. Quella del Santa Cecilia è però un’Umbria nuova, che cerca di costruire ponti con l’esterno, pur mantenendosi fedele al modello originale.

I salumi

Leggiamo Azienda faunistico venatorio, dunque possono allevare e cacciare gli animali che circolano liberi nella tenuta. Leggiamo anche Onorato Salumi e, curiosi, seguiamo Giuseppe per una degustazione in cantina. Intanto, assaggiamo capocollo, lonzino lardellato, ciauscolo, pancetta tesa, lardo, salame, guanciale, sia di maiale che di cinghiale. Aperitivo di grande soddisfazione. Salumi naturalmente profumati di loro stessi, consistenti e mai eccessivi.

Capriolo kimchi di ciliegie scarola

Capriolo kimchi di ciliegie scarola

Patata con tartufo e nocciola

Patata con tartufo e nocciola

Il ristorante

Una bella sorpresa. Va subito precisato l’arrivo “in famiglia” di Alessio Pierini, originario di Gubbio, scuola Alma, attualmente lo chef è lui. Serena rimane in cucina, ma fa un passo indietro per andare più avanti insieme. Un bel tocco, quello del Pierini, accarezza il suo territorio con piatti per niente banali e velatamente tecnici. L’offerta si dipana in due menu degustazione costruiti dal cliente pescando liberamente dalla carta: Approccio, da tre portate (con un calice di vino), costo 40 euro. A modo tuo, da quattro portate (vini esclusi), costo 50 euro.

Patata con tartufo e nocciola

Patata con tartufo e nocciola

Tra i nostri assaggi, segnaliamo Tartare di capriolo, con olio di cipresso, frutti rossi essiccati, maionese di pinoli e sfoglie di sedano rapa cotte sotto sale. Carezzevole, ma incisivo, un piatto che racconta il bosco e, inevitabilmente, chi ci lavora. Deliziosa anche la Patata cotta in crosta di fieno, servita con tartufo e nocciole. Proseguiamo con Spaghettone con aglio dolce, fiori di finocchio selvatico e burro alle foglie di fico. Grande coerenza tra ciò che si ama e ciò che si propone a tavola. Chef Pierini ci cattura anche sul lato vegetale, con Zucca alla brace, ricotta affumicata, albicocca fermentata e tarassaco. Nessuna paura a rivelare l’amaro del bosco, l’affumicato e punte di dolcezza a completare il tutto. In sala, ritroviamo il nostro caro Giuseppe e tutte le sue ricerche in fatto di vini ed etichette da raccontare. Una quindicina di coperti in tutto, con la possibilità di mangiare all’esterno quando il tempo lo consente.

Fermarsi a dormire, per almeno una notte, è altamente consigliato da chi scrive. Cinque suite immerse in un silenzio rigenerante, quasi quanto le dolci proposte fatte in casa per la prima colazione. Se siete alla ricerca di benessere, di quel “lusso” rurale che non andrebbe mai scisso dall’umanità di chi ci lavora, l’indirizzo è sicuramente da appuntare in agenda.

Tenuta Borgo Santa Cecilia
Frazione Montelovesco
Gubbio (PG)
+ 39 0759252157
Per il ristorante:
da giovedì a domenica, aperto a cena
sabato e domenica, aperto per pranzo e cena


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Nadia Taglialatela

classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare

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