NON, scritto tutto in maiuscolo. Una sottolineatura importante, prima di proseguire, sull'insegna, con la solita vineria. Siamo al civico 4 di via Orti, a Milano, dove da poco meno di due mesi ha aperto un nuovo locale che porta appunto questo nome, inaugurato grazie all'incontro tra tre soci: Andrea Vignali e Daniele Rosa, conosciuti sulla piazza milanese per Mirò - Osteria del cinema ospitata nelle sale interne del cinema Anteo, e Valentina Bruno, toscana con una grande esperienza di sommelerie e di sala.
Quel "non", a ben vedere, ha una funzione un po' diversa dalla negazione, dal volersi esplicitamente smarcare dai paragoni con altre vinerie: ovviamente quel messaggio passa, ma chiacchierando con Andrea Vignali, brillante trentenne con anche un passato come comunicatore nel mondo enogastronomico, abbiamo scoperto (e ricordato...) che a ispirare il nome del locale è stata soprattutto la memoria del caffè che prima occupava quelle sale.
Così come chi scrive, anche
Andrea Vignali da ragazzino ha frequentato la vicina via Commenda per motivi scolastici (ci sono sia una scuola media che un liceo classico): «Qui c'era il
Non solo caffè! Quando stavamo cercando un luogo dove aprire questa vineria e siamo arrivati qui, mi sono immediatamente ricordato di quante volte ci ero venuto quando facevo le medie, il nome che ci siamo scelti è soprattutto un omaggio a quei ricordi».
Di vinerie, di enoteche con mescita, ce ne sono effettivamente parecchie a Milano. Che questa nuova apertura abbia una sua personalità, e che non sia "solita", lo si coglie appena entrati, anche per il successo che il locale sta già raccogliendo. Poi per la cura estetica, che ha messo al centro dello spazio a disposizione un bancone dal carattere piacevolmente retrò, dietro al quale, oltre alla mescita enoica, avvengono anche le preparazioni per le proposte di piccola gastronomia.

Andrea Vignali e Daniele Rosa: due serissimi imprenditori della ristorazione (fonte: Instagram NON la solita vineria)
«Una delle qualità con cui vogliamo distinguerci - ci spiega ancora
Vignali - è la proposta solida. Non abbiamo una cucina, non abbiamo una canna fumaria, possiamo in parte contare sulle preparazioni che facciamo nella cucina di
Mirò, ma puntiamo soprattutto sulla selezione meticolosa e costante di materie prime: conserve, formaggi e salumi, con cui creiamo la nostra carta».
Quindi si possono ordinare piatti di salumi e formaggi, accompagnati da piccoli tocchi di frutta con cui pulire il palato, come l'ottimo
Storico Ribelle 2021 dei
Fratelli Duca, un fantastico
Lonzino di
Zavoli, un profumatissimo
Strachitunt di
Guglielmo Locatelli. Ma anche
Pomodori secchi di ottima qualità (azienda
Maida), e qualche boccone più "cucinato", come un riuscito
Toast (con Spalla cotta di
Zavoli e formaggio di alpeggio 3 mesi), un ancor migliore
Grilled cheese sandwich (il pane è di
Davide Longoni e si sente), una golosa
Crema di lardo (preparata partendo dal lardo ancora di
Zavoli) o un panino chiamato
Mirò, una michetta ripiena di coda alla vaccinara, che arriva appunto dalla cucina dell'osteria. La proposta può crescere e dare più opzioni di scelta, ma già oggi è di gran gusto e golosità.
E fa giustamente venire sete: la selezione enoica è affidata a
Valentina Bruno, da 23 anni in questo settore: «Ho lavorato per 16 anni con
Carlo Cioni - ci racconta - ad Artimino, poco fuori Firenze,
Da Delfina: grazie a Carlo ho fatto molta esperienza in tutti i settori della ristorazione, mi ha dato anche l'occasione di viaggiare tanto. Poi sono venuta a Milano, sono stata un alle
Cantine Isola, innamorandomi del servizio di mescita, così ho aperto un'enoteca a Firenze, che però non ha retto la crisi del Covid. Poi ancora sono stata a Roma, da
Jacopa, lavorando molto sui vini naturali; sono tornata a Milano per seguire il bar di
Tannico al Mercato Centrale...e ora sono qui».

Valentina Bruno (fonte: Instagram NON la solita vineria)
Il suo approccio alla
NON solita vineria la vede proporre i vini che ha conosciuto e imparato ad amare in questi molti anni di militanza sul campo. Vini buoni, che siano naturali o meno: «
Andrea e
Daniele mi hanno chiesto di fare qualcosa di diverso - ci dice sorridendo
Valentina Bruno - e a me è venuta in mente quella canzone di
Dalla che diceva "l'impresa eccezionale è essere normale"! Sempre di più vedo nascere enoteche molto specializzate: solo naturali, solo champagne... Mi sono detta che la cosa migliore che potessi fare era scavare nel mio background accumulato negli anni, grazie al quale posso toccare tutte le mode. Il vino è come una giacca: c'è chi vuole indossare quello del momento, però c'è anche chi ama il vintage. L'idea è accontentare tutti, lasciando stare le mode e concentrandosi sull'evoluzione del gusto».
Al momento le etichette sono circa 600, ma Bruno spera di poter raggiungere presto quota mille: «Ognuno ha i suoi difetti, il mio è che mi sembrano sempre poche le bottiglie che ho in cantina! Per arrivare a mille il lavoro sarà integrare la nostra selezione con quelle bottiglie che devi assaggiare una volta nella vita e continuare a spingere sui piccoli produttori».
NON la solita vineria è dunque un progetto ancora giovane e in crescita, in cui però si notano in modo chiaro la competenza e l'esperienza di chi lo ha pensato e realizzato. E i calici si levano già con entusiasmo.
NON la solita vineria
Via Orti, 4
Milano
Chiuso sempre a pranzo e l'intera domenica
Prenotazioni: nonlasolitavineria.superbexperience.com
Prezzi: vini al calice da 6,5 a 10 euro; piatti da 3 a 12 euro