06-10-2023
Per approcciarsi al meglio ai prodotti del mare, per comprenderne la profondità del gusto, diventa indispensabile mettere in conto alcuni parametri ambientali. Tra i tanti, quello più evidente è sicuramente l’ambiente che circonda i prodotti ittici: il mare. Padroneggiare questo elemento che, per osmosi, è in grado di determinare il gusto finale, è di fondamentale importanza. Ecco alcune semplici nozioni.
La salinità media del Mediterraneo si aggira dal 36,2 al 39‰ (3,6/3,9% se preferite) e varia in base alle stagioni che influenzano le correnti. Ce ne sono di tre tipi: le correnti superficiali, le correnti intermedie e la correnti profonde.
Le correnti superficiali si originano tutte dall'afflusso di acqua atlantica e seguono in prevalenza gli andamenti di tipo ciclonico, cioè antiorario. L'acqua atlantica, più fredda ma meno salata (motivo per cui rimane in superficie) entra nel Mediterraneo dopo aver lambito le coste del Marocco: una volta varcato lo Stretto di Gibilterra viene spinta a sud dalla forza di Coriolis e segue prevalentemente la costa nordafricana, fino a diramarsi in diverse direzioni, ognuna con un proprio moto circolare centrifugo. Sono tutte correnti prettamente costiere, che variano in base alla profondità e tipologia di fondale; al centro vi è invece la corrente centro-mediterranea, che scorre in direzione Creta e Cipro.
Lo strato d'acqua compreso fra i 200 e i 600 metri è interessato da un movimento in senso opposto a quello delle correnti di superficie: le correnti intermedie. Originano dal Mar di Levante, il tratto di Mediterraneo con i più elevati valori di salinità, (39,1‰). D'inverno, con il calo della temperatura si ha un aumento della densità dello strato superficiale che "comprime" lo strato d'acqua inferiore dando origine a questa corrente: è divisa in un ramo principale che percorre l'intero Mediterraneo e due rami secondari che attraversano l'uno il Golfo della Sirte e l'altro lo Ionio, fino a entrare nell'Adriatico.
In base alla zona di pesca del pesce che ci troviamo di fronte riusciamo dunque a individuare subito le sue caratteristiche principali: se ha carni delicate e poco influenzate dal cloruro di sodio oppure se ha le carni compatte e particolarmente decise, resistenti alle cotture violente o lunghe. Come individuare dunque la corrente di appartenenza di un determinato pesce?
Per una prima valutazione generica dell’alimento occorrono una serie di parametri facilmente osservabili cui accennerò velocemente in seguito; troverete tutti gli approfondimenti del caso nel mio libro Non Si Butta Niente, Momo Edizioni - per acquistarlo clicca qui - a pagina 14 (Pesci di Superficie), pagina 17 (Pesci da Corsa) e pagina 21 (Pesci di Profondità).
Le tre categorie sono le seguenti: – pesci di superficie; – pesci da corsa; – pesci di profondità.
PESCI DI SUPERFICIE
PESCI DA CORSA
PESCI DI PROFONDITÀ
Occorre precisare che, prima di lavorare qualsiasi tipologia di pesce, occorrerebbe saper rispondere alle seguenti domande:
Nessuna attrezzatura professionale o tecnica all’ avanguardia è in grado, da sola, di garantire standard qualitativi alti senza la conoscenza umana del prodotto trattato.
Curiosità: dalle analisi degli oceanografi pare che una goccia d'acqua entrata dallo stretto di Gibilterra impieghi circa 150 anni per compiere tutto il "giro" e ritornare, profondamente modificata nella composizione, all'oceano Atlantico.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1985, chef e uomo di mare. Nel 2003 si diploma all'Ipssar di Vico Equense e riprende il suo girovagare tre l'Italia e l'estero, iniziato qualche anno prima. Nel 2010 torna in Italia a fare lo chef al ristorante Officina dei Sapori di Verona. Dopo meno di un anno lo rileva, ne diventa titolare e inizia la sua nuova vita: per metà executive chef e per metà ristoratore. Nel 2021, dopo anni di riconoscimenti, lascia il locale e fonda Seafood Consulting, dedicandosi alle consulenze professionali e alle collaborazioni di cucina, iniziando da capo una nuova carriera, una nuova scommessa
Enrico Marmo vicino al mare, il mare che si vede meravigliosamente dal ristorante di cui è chef, i Balzi Rossi