29-09-2023
«Ma le forme migliori me le sono prese io settimane fa!», esclama agli amici (e confida poi a noi, foresti in incognito), la sera, in paese, il negoziante locale, grande appassionato di caci. Chiacchiere da bar, stile "l'altro giorno ho catturato un pesce da 200 chili", oppure "sono stato fidanzato con Naomi Campbell". Spacconate da pinta di troppo che regalano però un segnale: a Malè e dintorni, ossia in piena Val di Sole, l'Asta dei formaggi di malga è qualcosa che è entrato nella narrazione collettiva, ha plasmato un'attenzione diffusa rispetto a un prodotto eccellente - certi formaggi da urlo! -, vanto per il territorio e per i suoi abitanti, e pazienza se una volta l'anno sale da queste parti, al Castello di Caldes, una mandria di giornalisti, golosi cronici, intellettuali del gusto, chef e buongustanti - molti sono degli habitué - attirata dall'evento che mette a disposizione il meglio dell'arte casearia locale, piccoli capolavori in questo caso tra i 4,46 e i gli 8,87 chili provenienti dalle malghe qua attorno, basta fare l'offerta più alta per portarseli a casa.
Cristina Bowerman e Jacopo Malpeli al microfono, presentati da Carlo Passera
Cristina Bowerman
Jacopo Malpeli
L’asta, condotta dal banditore fiorentino Sergio Pelone a gestire lo speciale processo di compravendita al rialzo, ha visto uno speciale focus dedicato allo Storico ribelle, pregiato formaggio d’alpeggio tradizionale delle Valli del Bitto (laterali della Valtellina), baluardo della produzione casearia lombarda, adatto all’invecchiamento come pochi altri formaggi e illustrato a Caldes da Carlo Mazzoleni, responsabile operativo di Valli del Bitto Società Benefit, particolare società commerciale a supporto della produzione del raro cacio.
Decisamente attiva ed entusiasta anche la partecipazione di due grandi nomi della cucina e della ristorazione italiana: appunto Cristina Bowerman, stella Michelin dal 2010 al suo Glass Hostaria di Roma, nonché Jacopo Malpeli, Osteria del Viandante, stella Michelin dal 2022 e Stella Verde per la sostenibilità. Tra i partecipanti, oltre a chi scrive, anche Silvio Barbero, vicepresidente di Slow Food Italia e dirigente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’esperto giornalista enogastronomico trentino Nereo Pederzolli e l’agronomo e maestro assaggiatore di formaggi Francesco Gubert, cui si devono queste parole: «Il prodotto di malga sa di burro sciolto, fumante, come quello che condisce gli gnocchetti burro e salvia. Profuma di pascolo, e quindi di erba, di fiori e poi, soprattutto, sa di vacca, di animale».
Momenti dell'asta
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Prosegue la collaborazione tra Identità Golose e Consorzio del Parmigiano Reggiano, per la quarta volta insieme al Congresso con Identità di Formaggio
Forme di formaggio come opere d'arte a Cheese