03-10-2022

TheFork Awards, è tutto pronto per il gran finale del 25 ottobre

Quale sarà la nuova apertura più importante del 2022? Un'anteprima questa mattina all'Hub di Identità Golose. Protagonisti, Almir Ambeskovic, Claudio Ceroni, Paolo Marchi e Gerry Scotti

Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, tra Claudio Cero

Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, tra Claudio Ceroni e Paolo Marchi di Identità Golose, lunedì mattina alla presentazione del gran finale di TheFork Restaurant Awards

Conferenza stampa gremita in via Romagnosi, questa mattina per l’annuncio del gran finale di TheFork Awards quarta edizione, il concorso che mette in gara i ristoranti aperti nell’ultimo anno, selezionati da 50 top chef italiani. A moderare gli intervenuti, Elena Collini, communication manager di TheFork: «Siamo felici perché, ancora una volta, accendiamo i riflettori sulle aperture di qualità».

Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, ha riepilogato gli inizi del concorso: «Volevamo essere autori di un award diverso da tutti gli altri, che durasse per i successivi 50 anni e che fosse ogni volta sempre nuovo. Abbiamo impiegato due stagioni per trovare la quadra: coinvolgere chef affermati e chiedere loro di aiutarci a segnalare aperture fresche, degne di nota. Siamo molto contenti perché oggi annunciamo la quarta edizione del TheFork Awards. Ci ha fermato, temporaneamente, solo il covid».

Che, sappiamo bene, non è l’unico intoppo dell’epoca in cui viviamo, difficoltà che frenano l’onda delle nuove aperture, tema della prima di una serie di slide interessanti che lo stesso Ambeskovic ha presentato in via Romagnosi. Qualche estratto: «Il saldo delle nuove aperture tra il secondo trimestre 2021 e il secondo trimestre 2022 è di 255 nuove imprese, +5%. Ma le cessazioni di imprese sullo stesso periodo è +1.043, cioè +23%. In un anno il nostro settore ha perso 2.168 imprese».

Almir Ambeskovic

Almir Ambeskovic

«Dai dati in nostro possesso, c’è una prepotente ascesa delle catene di ristoranti. Noi vorremmo invece vedere più ristoranti indipendenti». Ancora: «Tra le nuove aperture, prevalgono ovunque le insegne di cucina locale, tranne che nel nord-ovest, settore in cui vince l’asiatico». Oppure: «L’utente che prenota su TheFork ama le insegne al debutto, in quanto first mover. Sono clienti più curiosi. Ed è gente che spende di più nel 74,8% dei casi e che ha un tasso di no show inferiore del 65% rispetto alla media. Dati che ci fanno molto piacere.

Palla a Paolo Marchi, fondatore e curatore di Identità, ha fatto il punto sulle nuove aperture dell’edizione 2022: «Sono in tutto 46 (la lista completa si trova qui). Che quadro dipingono? 28 di questi vengono dal Nord Italia. Tra le curiosità: Valentino Cassanelli ha selezionato i Balzi Rossi di Enrico Marmo, un ristorante che in passato ha già avuto 2 stelle Michelin. Moreno Cedroni ha indicato Chic Nonna di Vito Mollica. È stato stra-votato Contrada Bricconi di Michele Lazzarini. Antonia Klugmann e Chiara Pavan hanno scelto Dama a Venezia, un bel gesto. Matteo Metullio ha indicato il Fagiano del Fasano hotel. Alfio Ghezzi ha votato Luigi Taglienti. Antonio Biafora ha indicato la Stua de Michil, all’opposto del paese. Mentre Pellico 3, il nuovo ristorante del Park Hyatt di Milano, ha ricevuto i voti di due pesi massimi: Massimo Bottura e Chicco Cerea». Riflessione generale: «Rispetto alle prime edizioni, quando un cuoco tendeva a votare spesso un suo ex allievo, questa volta ci sono più grandi nomi. Penso sia normale in un momento di crisi: i big name tranquillizzano gli investitori».

Elena Collini, Gerry Scotti, Claudio Ceroni

Elena Collini, Gerry Scotti, Claudio Ceroni

Claudio Ceroni è tornato sugli albori dell’award: «Rivendico la primogenitura di un’idea che si è rivelata azzeccata per una serie di motivi: è un premio utile perché censisce le nuove aperture, genera solidarietà tra cuochi consolidati e cuochi in ascesa – e questo non succede tra stilisti o architetti. Tutti i segnalati hanno vinto un mese di grande visibilità sui nostri due siti, la piattaforma di TheFork e il nostro di Identità Golose. Infine, la sede prestigiosa della cena di gala col vincitore: l’anno scorso andammo alla Triennale, quest’anno saremo al padiglione IBM studios di piazza Gae Aulenti. Cucinerà Antonio Cannavacciuolo e la conduzione sarà di Gerry Scotti, che è qui con noi oggi».

«Con Ceroni», ha spiegato il popolare conduttore televisivo, «mi lega una lunga amicizia: tra le altre cose, abbiamo lavorato insieme a 11 edizioni di “Notte sotto le stelle”, a Trinità dei Monti. Quando vidi che si buttò sul cibo, gli disse che,. Presto o tardi, saremo tornati a lavorare assieme. Anche perché sono ambasciatore di TheFork, che ringrazio per la perseveranza e per i grandi risultati raggiunti. Dimenticavo: la sera della premiazione berrete i miei vini». Il 25 ottobre conosceremo il vincitore.


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Identità Golose