22-06-2021
Il Raviolo di Ravioli: una sfoglia unica, costellata di tante piccole cupole, ognuna ripiena di una stagionatura diversa di Parmigiano Reggiano. È uno dei nuovi piatti di Isa Mazzocchi a La Palta, nel Piacentino
Gutta cavat lapidem: dal latino, significa “la goccia scava la roccia”. Si può così descrivere lo spirito mai domo di Isa Mazzocchi, da sempre convinta di proporre una cucina di territorio, anzi del suo territorio, Piacenza e provincia. La chef sta vivendo un crescendo continuo, frutto di una rivoluzione silenziosa, fatta lasciando parlare soprattutto i piatti che propone a La Palta, il ristorante di famiglia (con lei la sorella Monica e il marito sommelier Roberto Gazzola) a Bilegno di Borgonovo Val Tidone, tra pianura e colli piacentini. Questo climax è da poco culminato nel prestigioso premio Veuve Clicquot Michelin “Miglior Chef Donna 2021”, col quale si riconosce a Isa proprio le viscerale passione per il territorio che ha sempre rappresentato, come naturale ambasciatrice.
La candida pulizia e armonia che si respirano al ristorante si amplificano nel bel giardino, col suo verde che si estende naturalmente nei campi appena falciati oltre la siepe.
Isa Mazzocchi, in bianco, con il marito Roberto Gazzola e la sorella Monica Mazzocchi. Foto di Stefano Caffarri
Ispirandosi al titolo di un celebre film, parafrasato in chiave locale, si parte con gli Anolini verdi fritti, glassati con una riduzione di Gutturnio, uno dei vini simbolo della zona. A rafforzare il benvenuto, c’è anche una Mousse di Grana Padano, perle di pomodoro e chips di pisarei (gnocchetti tipici della zona): siamo decisamente entrati, già dal principio, a Piacenza e dintorni.
Anolini verdi fritti
Mousse di Grana Padano, perle di pomodoro e chips di pisarei
Asina marinata al pepe, radicchio, pere ghiacciate e grissini bruciati
Ageno accompagna altrettanto bene l’uovo in camicia con la “saracca” e le sue uova. Nei dialetti della Pianura Padana si cita spesso la “saracca”, cioè l’aringa essiccata, cibo povero e quasi dimenticato; Isa ha creato un “uovo al quadrato”, andando a giocare con la sapidità delle uova di pesce, ammorbidite dall’uovo in camicia e da una carezza fatta di crema di ricotta.
Uovo in camicia, crema di ricotta, la “saracca” e le sue uova
Non c’è da scomodare il chilometro zero o la altrettanto importante filiera corta: qui siamo di fronte allo sviluppo di una naturale inclinazione, forgiata dallo studio con Georges Cogny e Herbert Hintner, che le hanno aperto gli occhi, permettendole di essere semplicemente se stessa. Una cuoca istintiva, un po’ ribelle, ma coerente da sempre con la sua storia, fatta di rispetto per il tempo e per i frutti che ogni singola stagione, climatica e della vita, sa offrire.
Risotto agli asparagi, animelle e limone candito
La stessa matrice si trova nei Tagliolini verdi alle ortiche, con lumache, goletta e pungitopo. Nonostante l’accostamento tra lumaca e goletta sia roboante per sapidità e texture, ecco il contributo erbaceo delle ortiche e del pungitopo, che si danno la mano e accompagnano questo primo piatto a un bilanciamento sorprendente, senza perdere la golosità.
Tagliolini verdi alle ortiche, con lumache, goletta e pungitopo
Capriolo scottato con salsa alle arachidi
Si prosegue. Una sorpresa fuori carta, vera summa dell’Emilia Romagna, del culto per la pasta fresca e per i ripieni, ha suscitato anche altri richiami. Il Raviolo di Ravioli si presenta come una sfoglia unica, costellata di tante piccole cupole, ognuna ripiena di una stagionatura diversa di Parmigiano Reggiano. Pasta e Parmigiano: scatta il ricordo di quando, da bambini, mangiavamo la pasta in bianco e la mamma si prodigava per farla con tutti i crismi. Questo piatto così delicato ha svelato un istinto materno raro e inattaccabile, perché Isa Mazzocchi è soprattutto una mamma, oltre che essere una cuoca abilissima.
C’è del bello e del buono in Valtidone, dunque, ma anche a Piacenza: recentemente, il Comune, tramite l’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi, ha realizzato una serie di docu-film battezzati “Le Delizie dell’Arte”, in cui un’opera d’arte appartenente ai tesori della città viene spiegata al grande pubblico e interpretata in chiave culinaria dai grandi chef del territorio.
Ritratto di Signora: morbido ai 3 cioccolati, frolla salata, erbe e fiori di campo. Dessert dedicato all’omonimo dipinto di Gustav Klimt
Tutti i piatti della chef sono firmati con un puntino di latte, il primo alimento che tutti abbiamo mangiato, ma anche segno tangibile che a La Palta le radici contano. Chi si reca a Bilegno vivrà un omaggio naturale e genuino a una storia, a una terra, a una famiglia e lo assaporerà senza frenesia, ma ogni volta con un tocco di evoluzione o con un ricordo in più. Gutta cavat lapidem: la forza di una goccia che non ha mai smesso di stillare, come Isa Mazzocchi e la sua paziente narrazione culinaria delle bellezze di Piacenza e dintorni.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88
Michele Milani in veste di cuoco, con alle spalle il paesaggio della Val Luretta
L'evento A piedi nudi nel parco, che si è tenuto a Rivergaro (Piacenza), sul lungo-Trebbia. Tutte le foto sono di Barbara Bellocchio
Isa Mazzocchi, chef de La Palta di Bilegno (Borgnonovo Valtidone, Piacenza, 1 stella Michelin) presenta "Isa", pubblicato da Trenta Editore (128 pagine, 24 euro, clicca qui). Foto di Fausto Mazza