11-01-2018
Maurizio Trezzi, dati alla mano, ci racconta i trend della ristorazione a Miano e Roma
Alla presentazione della Guida Identità Golose 2018, dal palco allestito nelle sale dell’Excelsior Gallia di Milano, Paolo Marchi ha parlato di cucina del territorio che si afferma attraverso le esperienze di chef che non necessariamente provengono dai luoghi in cui cucinano. Il campano Cannavacciuolo diventa emblema di una cucina, disegnata sull’asse nord-sud, in Piemonte. Stessa terra che esalta, nelle Langhe, la qualità del lombardo Enrico Crippa. E ancora il napoletano Antonio Guida che colleziona stelle a Milano o il teutonico Heinz Beck ottavo re dei fornelli romani. Cosi come sono tante le cucine multietniche presenti sia a Milano sia a Roma, diventate delle Babele del gusto e dei sapori, come avvenuto in molti capitali europee.
Chinatown a Milano
I dati sono il frutto dalle ricerche fatte su Google o provengono dall’analisi di post e pagine Facebook. Sono quindi “puri” e non mediati da questionari e ricerche demoscopiche a campione. Il campione di base è formato da 4.600 ristoranti a Milano, su un totale di circa 8.000 esercizi nel capoluogo lombardo secondo i dati di Camera di Commercio. A Roma invece i ristoranti considerati sono 7.800. Il quadro che emerge è particolarmente interessante rispetto alla penetrazione degli etnici.
Interessante anche l’andamento delle preferenze sulle pizzerie gourmet che piacciono di più ai milanesi, con un picco di ricerche su Google registrato proprio durante la prima metà del 2017. Lunghe lievitazioni, materie prime selezionate, cotture controllate fanno più proseliti in Lombardia che nel Lazio.
Interessanti gli andamenti delle ricerche su Google per identificare le tendenze gastronomiche. La ricerca di “sushi”, praticamente silente fino al 2011, ha visto i valori schizzare alle stelle come in un rally borsistico a partire da metà 2012. Sono i clienti milanesi a cercare molto di più questo tipo di informazioni sul motore di ricerca rispetto a quelli della capitale. Le ricerche su hamburger sono invece cresciute a partire da maggio 2012 e hanno toccato il loro massimo due anni dopo per poi scendere nelle preferenze e nei gusti dei milanesi di quasi il 40%, un andamento simile anche se meno accentuato rispetto alle ricerche fatte dai romani. Si può affermare che la “moda” dell’hamburger sta un po’ rallentando nelle preferenze dei consumatori.
Questi dati non sono ovviamente verità assolute ma rappresentazioni, molto fedeli e oggettive, di quanto sta cambiando e come stano evolvendo i gusti, le preferenze e le scelte gastronomiche nelle due città guida del Paese. Elementi utili a chi osserva ma soprattutto a chi, in queste realtà, svolge le sue attività commerciali.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.