08-03-2018
Davide Oldani è tornato sul palco di Identità Milano con una lezione ispirata al tema del Fattore Umano. In questo articolo per il nostro sito lo accostava all'idea della circolarità
Si parla di formazione sul palco di Identità Milano con Davide Oldani che da qualche mese ha inaugurato una collaborazione con l'Istituto Alberghiero Olmo di Cornaredo (qui il racconto dell'apertura della nuova scuola), dove si vuole far capire ai giovani che «la libertà assoluta è sempre avere un sogno nel cassetto e uno da vivere».
Questo nuovo progetto l'ha visto coinvolgere amici chef quali Bottura (il racconto della sua lezione), Crippa, Romito (il racconto della sua lezione) e Berton, perché potessero raccontare la loro esperienza, insegnando a sviluppare la passione per questo mestiere a giovani che non sanno ancora quale sarà il sacrificio che sarà loro richiesto. In futuro ci sarà anche un orto didattico e un “ristorante” con 30 posti aperto al pubblico.
Oldani mostra la cialda di farina di riso, acqua e zafferano che ricorda la crosta che amava mangiare da bambino
La prima, Ravioli d’Italia - storia, tradizione, rispetto e gratitudine, mette in evidenza come il raviolo, nelle sue varie manifestazioni, sia parte della cultura italiana e come sia il perfetto contenitore per un contenuto: meglio se aperto, come sosteneva Marchesi.
Il filetto sullo stuzzicadenti, ricoperto di cera d'api
La seconda è stata Milano 2018: Oro, “crosta”, zafferano e riso. E' un antidoto alla routine che parte dalla sua cultura familiare, di quando mangiava con il cucchiaio ciò che rimaneva del risotto nella padella della mamma, la crosta appunto, che non era bruciata ma era tostata. Ispirato da questo ricordo ha creato una cialda di farina di riso, acqua e zafferano, per poi cucinare il riso in una pentola d’oro, battuta a mano, e che offre un’uniformità di calore completa, con una tostatura iniziale a crudo (acqua e aceto di vino bianco), per poi mantecare con poco burro dolce e Grana Padano 27 mesi. Il riso viene servito in un pentolino in oro con la crosta appoggiata sopra e affiancato da zafferano di Como in infusione, non cotto, «per esaltare il faticoso lavoro del contadino».
La foto con la squadra e il pubblico a fine lezione
Infine il dolce Say Cheese: un'interpretazione di un classico come la cheesecake, che si compone di una mousse di mascarpone e formaggio fresco, una gelatina di ananas e fave di cioccolato tonka, e un biscotto salato che prende la forma di una polaroid: «Perché la cucina è la forma di condivisione più social che ci sia, perché la cucina è convivialità».
Tutto sull’edizione 2018 di Identità Golose, a Milano da sabato 3 a lunedì 5 marzo. Il tema della quattordicesima edizione sarà “Il fattore umano”
di
food writer and traveller, torinese di nascita ma romana d'adozione, da sempre nel mondo della comunicazione, scrive di enogastronomia “per caso” e per passione su diverse testate nazionali