25-03-2024

Passione vino: il maestro Enzo Coccia “presenta i suoi” a Roma

Nella pizzeria VICO, Pizza&Wine, il pizzaiolo partenopeo premiato dalla nostra nuova Guida ribadisce la centralità del vino in abbinamento al disco lievitato: tutti i nostri assaggi, tra spicchi golosi e intriganti calici dalla cantina Montevetrano

Enzo Coccia, Maestro della Pizza per la nuova Gu

Enzo CocciaMaestro della Pizza per la nuova Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail bar d'autore al timone della pizzeria VICO-Pizza&Wine a Roma. Foto a cura di Simone Nardoni

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Enzo Coccia è stato proclamato Maestro della Pizza nel nuovo progetto editoriale di Identità Golose, la Guida Pizza&Cocktail dedicata alle Pizzerie e Cocktail bar d'autore, e presentata lo scorso 26 febbraio a Milano. Con il riconoscimento ancora in valigia, il 27 febbraio, Enzo si è concesso una "sosta ristoratrice" a Roma, nella sua VICO Pizza&Wine aperta in collaborazione con la famiglia De Angelis, imprenditori dell’accoglienza di lusso in Italia e all’estero, per abbracciare amici e appassionati nella serata dedicata alla presentazione della Carta di quello che è per lui “un dono dell’umanità, cioè il vino”.

Dichiara simpaticamente Coccia: «Al corso di sommelier sono stato bocciato! O pensi a lavorare o pensi a studiare. Architetti e notai vengono spesso promossi e i più bocciati della classifica sono invece gli operatori del settore. Chi lavora nella ristorazione, tempo per studiare non ne ha. Ha più tempo per bere e forse un giorno mi daranno questo diploma ad honorem!». E noi siamo certi accadrà.

Enzo Coccia, in tempi non sospetti, fu pioniere del vino abbinato alla pizza, una stuzzicante interazione che ha sperimentato a fondo già nelle sue pizzerie di Napoli e che oggi esporta in un contesto di grande eleganza e originalità, come quello delle sale affrescate e coerentemente arredate del palazzo cinquecentesco in Piazza Rondanini.

Una delle sale del palazzo cinquecentesco in cui ha sede VICO, Pizza&Wine

Una delle sale del palazzo cinquecentesco in cui ha sede VICO, Pizza&Wine

Un'evoluzione culturale - che oseremmo definire artigiana - dell’esperienza gastronomica che accosta la pizza al vino. Pensiero sposato totalmente dal direttore di VICO, Simone Trombini: «Si dice sempre che il pizzaiolo è un artigiano, e allora anche nella selezione dei vini abbiamo preferito piccole realtà che rispecchiano il territorio di appartenenza, facendosi ambasciatrici delle tradizioni locali e, dunque, nella carta dei vini li abbiamo chiamati Artigiani della vigna. Produttori artigiani che hanno una storia da raccontare, che rispettano il lavoro contadino e le pratiche del vino di una volta. Abbiamo ovviamente inserito denominazioni chiave dell’enologia italiana, famose nel mondo, privilegiando i vitigni autoctoni e dedicando ampio spazio anche alla Campania con uve non molto conosciute». Piccoli scampoli di emozione e di scoperta: vini, materie prime, storie e persone che Enzo Coccia vuole regalare nel format “Vi presento i miei”.

Il Maestro della Pizza Enzo Coccia al pianoforte, in una delle sale di VICO

Il Maestro della Pizza Enzo Coccia al pianoforte, in una delle sale di VICO

Per la serata dedicata al vino, Enzo Coccia ha scelto l’azienda di Silvia Imparato, Montevetrano: «Ho conosciuto Silvia nel 2007. Era la mia insegnante nel Master sulle tradizioni e le culture alimentari dei popoli mediterranei. Mi affascinò con il suo racconto e mi insegnò cosa significa territorio d’appartenenza trasmettendomi l’amore per il vino che ne deriva». A duettare con Enzo c’è Gaia Marano, figlia di Silvia, parte attiva nella gestione della prestigiosa azienda vitivinicola salernitana e responsabile del progetto dei vini Core, creati per un approccio più immediato ai nettari della sua terra, immaginando davanti al calice persone più giovani o comunque non propriamente esperte, presentando un blend di greco e fiano per il Core Bianco e un Aglianico in purezza per il Core Rosso.

Il Core Bianco 2022 di Montevetrano e la pizza Cynar

Il Core Bianco 2022 di Montevetrano e la pizza Cynar

La prima pizza: Esci con me, con fior di latte, scarola liscia saltata in padella, funghi porcini, crema di zucca, pecorino grattugiato, olio extravergine d’oliva Colline Salernitane.
Il Core Bianco 2022, che non lesina al sorso in quanto a sapidità, si sposa particolarmente bene con la delicatezza e la tendenza dolce della zucca, del fior di latte e ovviamente dell’impasto; anche aromaticamente è tutto ben bilanciato: il “verde” della scarola dal soffio erbaceo-agrumato del vino, il leggero richiamo “gelatinoso-terroso” del porcino (e della zucca) con il lieve accenno linfatico e minerale del blend.

La seconda pizza: Cynar, con fior di latte, carciofi romaneschi del Lazio Igp fritti, pecorino grattugiato, basilico, olio extravergine d’oliva Colline Salernitane.
Il Core Bianco 2022 si mostra all’altezza della sfida con il carciofo, elemento considerato di difficile abbinamento per le sue caratteristiche amare e metalliche, soprattutto se crudo. Qui, in versione fritta, trasfigurato benevolmente dal contatto con l’extravergine, restituisce dolcezza e “vegetalità”, due dei tratti distintivi del blend di fiano e di greco, che accompagnano la declinazione sapida del pecorino e dello stesso blend.

Il Core Rosso 2020 di Montevetrano e la pizza Lasagna napoletana

Il Core Rosso 2020 di Montevetrano e la pizza Lasagna napoletana

La terza pizza: Lasagna napoletana, con ragù di manzo napoletano, polpettine fritte, ricotta di bufala, provola di bufala affumicata, provolone del Monaco.
Il Core Rosso 2020, aglianico in purezza, ha giocato bene la sua partita anche perché servito a una temperatura di servizio centrata, ossia abbastanza fresco, attorno ai 10-12°C. Luminoso e rosso rubino profondo, ha esibito un bouquet aromatico nitido di frutti di bosco, more, ciliegie, spezie dolci e radici e un sorso tonico, setoso e deciso. Equilibrio coinvolgente con la golosità partenopea, a sigla affumicata, della pizza.

La quarta pizza: Margherita alias Provola e Pepecon pomodoro San Marzano, provola di bufala affumicata, pecorino, pepe macinato, basilico, olio extravergine d’oliva Colline Salernitane.
Il Core Rosso 2020, come prevedibile, con questo abbinamento, vede esaltate le componenti speziate connaturate nel vitigno aglianico, sia al naso sia al gusto. La presenza del pepe macinato va in risonanza con il côté speziato del vino e l’atavico tratto affumicato della provola fa gola e spinge a un nuovo sorso in cui si ritroverà un amichevole e leggero tratto boisé a ricordo della maturazione del vino per almeno dieci mesi in piccoli legni di rovere francese.


Mondo pizza

Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta

a cura di

Monica Coluccia

sommelier di lunga data, degustatrice compulsiva e comunicatrice del mondo vino, collabora sin dalla prima ora al progetto Bollicine del Mondo di Identità Golose

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