03-07-2015
Entrare nel padiglione austriaco significa entrare in un suggestivo bosco, che accoglie i visitatori con un'aria fresca e rigenerante
In giornate calde e afose come quelle di questa settimana, quando il Decumano di Expo Milano 2015 diventa rovente nonostante sia completamente all'ombra, e quando ai visitatori sembra quasi che manchi l'aria da respirare, il padiglione dell'Austria è davvero un'oasi di serenità e relax. L'idea che infatti è stata declinata con precisione e gusto è quella di riprodurre il microclima di un bosco austriaco. A chi lo visita è proposta l’esplorazione di uno spazio che, pur senza alcuna climatizzazione, viene temperato dal naturale effetto rinfrescante della evapotraspirazione delle piante che lo compongono. L'idea è frutto di un concorso, indetto per individuare il progetto più convincente, a cui hanno partecipato 56 team creativi. Il vincitore è risultato il prof. Klaus K. Loenhart, che ha chiamato il suo progetto “breathe.austria”. Un progetto che mette al centro il mezzo primario di sostentamento per ogni forma di vita sul nostro pianeta. L’aria non è soltanto infatti una delle peculiarità qualitative più importanti dell’Austria, di assoluta rilevanza nel confronto mondiale, perché aria, clima e atmosfera uniscono tutta la terra. Il padiglione austriaco sottolinea in questo modo la competenza tecnica ed ecologica di questa nazione, invitando contemporaneamente a riflettere sulle sfide future che saranno poste per difendere e conservare questo elemento fondamentale. E' sufficiente infatti porre la domanda: per quanto tempo puoi stare senza mangiare o bere? E per quanto senza respirare? E poi questo bosco austriaco che si affaccia sull’arteria principale di Expo offre effettivamente ossigeno ai visitatori: la vegetazione impiantata ha una superficie fogliare di circa 43.200 m² e produce 62,5 kg ossigeno nuovo all’ora – il fabbisogno di 1800 persone – chiaramente grazie alla fotosintesi.
Franz Klammer, oltre ad aver vinto la medaglia d'oro nella discesa ai Giochi Olimpici di Innsbruck nel 1976, arrivò molto vicino alla conquista della Coppa del Mondo del '74-'75, quando vinse otto delle nove discese in programma e vide la vittoria finale sfuggirgli solo nel celeberrimo parallelo della Val Gardena, al quale era arrivato a pari punti con Gustav Thöni, che poi si aggiudicò la Coppa, e Ingemar Stenmark
Gottfried Bachler mostra orgoglioso il suo Prosciutto d'oca affumicato all'aria
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia