01-05-2015
Uno scatto dalla cerimonia inaugurale di questa mattina a Expo. Ricorderemo i discorsi appassionati di Giuseppe Sala, Papa Francesco I e Matteo Renzi. Ce ne riferisce Cristina Bowerman, chef ambassador dell'Esposizione Universale
Che barba, che noia, direbbe Sandra a Raimondo. Sai qual'è la barba? E la noia? Ascoltare tanti, troppi italiani parlare in negativo. Stamane mi sono recata all'Expo con un certo grado di ansia, timorosa di essere testimone di una delle più magre figure a livello internazionale che l'Italia potesse mai fare. E invece...no. Con mia enorme sorpresa, sono stata subito rapita da un Padiglione Zero che mozza il fiato. E cosí quasi tutto il resto. Dov'erano le pile di cemento, le voragini sul pavimento? Beh, sicuramente c'erano ma io e le altre migliaia di persone che oggi hanno affollato Expo, non le abbiamo notate. Ho cercato grosse falle, qualcosa che potesse giustificare tutto il chiacchiericcio negativo che avevo sentito, ma oltre a svariati sacchi di cemento, aree isolate non finite, l'asciugamani non funzionante nei bagni all'entrata, non ho visto un granchè. Certo, sono stati stanziati 1 milione e mezzo di euro poco tempo fa per rendere invisibile l'incompleto.
Cristina Bowerman, chef di Hostaria Glass a Roma, questa mattina negli studi di Radio Capital all'Expo
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015
a cura di
Cuoca laureata in Legge e in Arti Culinarie, parla tre lingue e continua a studiare e fare stage. Oltre 15 anni all’estero, nel 2006 apre Glass Hostaria. È primo presidente dell'associazione Ambasciatori del Gusto