23-04-2006
Vigotti? Un grande
Meina Sollecitato da tante persone che stimo a recarmi a Meina sul Lago Maggiore, per assaggiare la cucina di Matteo Vigotti, dieci giorni fa ci sono andato e mi sono arrabbiato con me stesso per non averlo fatto prima. Vigotti, 35 anni e tanto mestiere alle spalle, ha un tocco straordinario, la capacità rara di trasformare anche gli ingredienti più semplici in un piatto da sballo. «È un genio», mi ha scritto Paolo Massobrio, distinguendosi in questo da Edoardo Raspelli che la pensa in maniera opposta, senza però averci ben spiegato sulla Stampa perché. La sua è stata una recensione che ha fatto discutere «e che mi ha portato tanti clienti perché non credevano a quanto letto», mi ha confidato Matteo. Ma il vero scandalo è un altro: premiato quest’anno dall’Espresso, Vigotti, che ha aperto il Novecento nell’ottobre del 2004, è sconosciuto agli ispettori della Michelin che nemmeno lo citano. Per loro, in questo paesino tutto silenzio, c’è Villa Paradiso e basta. Non sanno quello che perdono perché lì in centro c’è un vero eden del gusto, un locale piccolo e ben curato, con servizi che per bellezza meritano una visitina così come Matteo merita una stella. Ricordo i sapori uno per uno e le emozioni pure, proposte solide e concrete, equilibrate e mai banali, prive di gratuiti effetti pirotecnici, tutto molto italiano e molto ragionato. Se dovessi scegliere un piatto mi concentrerei su un antipasto: Tonno in scatola con purè di melanzane alla melissa e pomodori secchi. Ne ho mangiati due, il secondo per essere certo di non avere sognato. Non si deve pensare al tonno prigioniero nella tolla. Il tonno di Vigotti è una tartara cruda messa in un scatola di plastica trasparente con il suo bravo coperchio, sotto la melanzana e sopra i pomodori tritati. I primi bocconi sono più intensi per via del pomodoro, gli ultimi più morbidi per via della melanzana. Il risultato è un continuo gioco tra posizioni complementari tra loro. Si vola alto con una commovente Terrina di vegetali all’olio Pianogrillo Particella 34, un fulminante Aspic di tamarillo com ostrica, il tonno da 10 con lode e la Crocchetta liquida di zola 100 giorni che avrei fatto più piccola e più liquida, troppo intensi tre bocconi. I primi, due in particolare: 4 salti in padella all’astice e Finta paniscia con scampi e mortadella di fegato. Buona la Gramigna in ragù di baccalà ma non ho capito il formato. Applausi per il rombo e l’agnello, mugolii di piacere al dolce, con quel mascarpone... .
NOVECENTO in via Bonomi 13 a MEINA (Novara)
Telefono: 0322.669600 Sito: http://www.nov-ece-nto.it
Chiusura: tutto lunedì e martedì a pranzo
Prezzi medi: antipasti 25; primi 25; secondi 28 e dessert 10 euro Menu degustazione: due, 65 e 85 euro
Coefficiente di difficoltà: elevato, cucina d’autore
Cibi Divini
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it