07-06-2024
Foto di gruppo dei produttori protagonisti della presentazione milanese
Milano è stata la scena perfetta per presentare, in anteprima, con il Consorzio Istituto Marchigiano di Tutela Vini e 15 produttori di Verdicchio dei Castelli di Jesi, le novità del disciplinare. Una modifica importante che il presidente Michele Bernetti ha esplicitato: «Per noi produttori di Verdicchio dei Castelli di Jesi è un momento storico davvero significativo. La modifica del disciplinare costituisce un vero passo avanti sul percorso qualitativo di questa denominazione portando la versione Superiore da Doc a Docg come la Riserva. Questi vini rappresentano i veri ambasciatori dei Castelli di Jesi: meno vitigno e più territorio».
Un autentico cambio di prospettiva per i 25 comuni di produzione che creano da sempre un mosaico di espressioni e vocazione per il vitigno Verdicchio. «Immaginate – chiosa Bernetti – che voler trasformare la denominazione per la versione “Superiore” con la denominazione di origine controllata e garantita ci compatta verso la qualità assoluta che il territorio merita di attestare».
Michele Bernetti
Ondine de La Feld
Cristina Mercuri
Il blind test ci ha permesso di assaggiare questi 15 vini che sintetizzeremo così:
1. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021 “Castelfiora” Tombolini a Staffolo: lineare nella classica bottiglia di anfora, delicato, sottile e floreale.
2. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2020 “Milletta” – Sartarelli a Poggio San Marcello: morbido e complesso, fresco, note più erbacee e un senso glicerico al palato ben integrato.
3. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2017 “Salmariano” – Marotti Campi a Morro d’Alba: complesso con esplosione al naso e all’assaggio di erbe officinali, acidità ben integrata.
4. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2016 “Ambrosia” – Vignamato a San Paolo di Jesi: elegante, nota iodata molto marcata con sfumature di frutta candita e una grande complessità in evoluzione.
5. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2018 “Crisio” – Casalfarneto a Serra de’Conti: per un’annata davvero ribelle il vino è piuttosto solido, un naso ben evoluto con note leggermente erbacee aromatiche, il sorso complesso con una buona stratificazione palatale.
6. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2008 “Villa Bucci” - Villa Bucci a Montecarotto e Serra de’ Conti – FORMATO MAGNUM: Verdicchio davvero esemplare, unico in formato magnum, dalla trama inconfondibile per tutto coloro che amano lo stile Bucci. Note di camomilla, sentori affumicati, terrosi. Il sorso molto evoluto con un’acidità ben integrata nel succo. Un calice che resta nella memoria.
7. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2016 “Tardivo ma non tardo” – Santa Barbara a Montecarotto: promettente, equilibrato, un naso complesso dove emerge una nota di rosmarino ben integrata alla florealità del sorso.
8. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2015 “Selva di Sotto” – La Staffa a Staffolo: muscoloso, un’opulenza garbata per un Verdicchio dall’acidità molto marcata. Probabilmente l’altitudine dei vigneti distesi a 500 metri sul livello del mare svela un vino più verticale.
9. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2018 “Lauro” – Podere Mattioli a Serra de’ Conti: generoso, grande freschezza e una frutta matura al naso e all’ assaggio.
10. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2013 “Misco Riserva” – Tenuta di Tavignano a Cingoli: felice equilibrio, armonico, verticale e note di frutta secca tostata. Freschezza incredibile pensando al millesimo 2013 di appartenenza.
11. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2021 “Utopia” - Mirizzi di Montecappone a Staffolo: leggiadro, austero, note erbacee mediterranee con lievi sentori agrumati di pompelmo rosa.
12. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2016 “San Paolo” – Pievalta a San Paolo di Jesi: contemporaneo, agrumato, vibrante dal sorso freschissimo figlio di una grande annata.
13. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2010 “Gioacchino Garofoli” – Garofoli a Montecarotto: opulento, note di cedro e sfumature d’incenso, complessità nel sorso ricco di susina gialla. Grande calice.
14. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2017 “Stracacio” – Fattoria Coroncino a Cupramontana: goloso e al contempo ostinato, un colore giallo oro che affascina, sorso quasi più balsamico davvero identitario.
15. Castello di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico 2008 “Plenio” – Umani Ronchi a Cupramontana: impeccabile interpretazione di questo vitigno autoctono. Un sorso dove emerge l’agrume maturo, la frutta gialla e una ricchezza nel sorso che si allinea ad un’acidità ben integrata. Lievi note tostate sul finale per un calice davvero interessante.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Carlo Paoloni e Fulvia Tombolini con in mano una loro anfora, la bottiglia simbolo delle Marche e del Verdicchio dei Castelli di Jesi
Uno splendido paesaggio vitivinicolo delle Marche
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.