16-12-2021
Carlo Paoloni e Fulvia Tombolini con in mano una loro anfora, la bottiglia simbolo delle Marche e del Verdicchio dei Castelli di Jesi
Un’anfora che sia simbolo di qualità. E, citando la nota canzone di Sting, che ha sua volta da tempo produce vino, il message in a bottle di Tombolini passa proprio dalla bottiglia: «Vogliamo identificare meglio il nostro territorio, le Marche».
Perché l’azienda marchigiana ha fatto delle scelte radicali, proprio con l’obiettivo di puntare tutto sul Verdicchio dei Castelli di Jesi, come racconta Carlo Paoloni, pronipote del fondatore Sante e figlio di Fulvia Tombolini: «Io sono in azienda al 2013 in azienda, ma solo recentemente mi sono dedicato completamente alla cantina. Mi sono accorto che c’era un mancanza di riferimento del territorio. Per spiegarlo, dicevo che ci troviamo a est della Toscana».
La vendemmia del Verdicchio
«Questo è un primo passo: perché quindi non offrirsi in futuro, per fare gruppo, puntando sul Verdicchio? È difficile capire le differenze se non si conoscono i territori. E anche al bottiglia, in tal senso, è utile. Perché non usare la borgognotta? Perché noi dobbiamo rappresentare le Marche?»
I vigneti e la cantina di Tombolini
«Siamo una terra da bianchi: la nostra è stata una scelta radicale, che ha avuto anche delle ripercussioni commerciali pesanti. Ma noi crediamo in questa scelta».
Scelte drastiche anche in vigna: «Il Verdicchio è un vitigno molto vigoroso, che offre una buona qualità anche con una resa alta – precisa Paoloni - Se però facciamo 70 quintali ettaro, la qualità cambia molto. Noi ci troviamo a 10 chilometri dall’Appennino e a 30 dal mare. Ampelio Bucci è un riferimento, per noi, e punta molto sulle caratteristiche di longevità».
Il Doroverde è il Verdicchio più fresco e immediato
L’annata 2020 in effetti è un’espressione molto netta del Verdicchio, floreali e fruttati, con un leggero e accattivante sentore di lime. La bevibilità è il grande pregio di questo vino.
Castelflora rappresenta la volontà di puntare alla longevità
E l’annata 2020 si presenta come un vino ancora un po’ introverso, ma che presenta vari aspetti che ci fanno pensare a una futura ottima evoluzione. Se la parola chiave, in questo caso, è longevità, bisognerà attendere qualche tempo perché possa esprimersi al meglio.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Foto di gruppo dei produttori protagonisti della presentazione milanese
Il professor Ampelio Bucci, proprietario del gioiello enologico che è Villa Bucci
Uno splendido paesaggio vitivinicolo delle Marche
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.