06-07-2019

I migliori vini della Valle Isarco

Gli assaggi più interessanti tra le bottiglie di una regione di grande valore, in particolare per la produzione dei bianchi

La Valle Isarco è una delle due valli principali

La Valle Isarco è una delle due valli principali dell'Alto Adige. Si estende dalla sorgente del fiume Isarco al Brennero, fino alla foce nell'Adige a Bolzano

A vederla sulla cartina è lunga e stretta, come l’Italia. E a sentirla raccontare le similitudini con la nostra penisola crescono ancora: «Abbiamo tre zone distinte e con caratteristiche diverse: sud, centro e nord». Ed è per questo che i vini prodotti in Valle Isarco sono cosi interessanti.

In 40 km, da Bolzano sino sopra Bressanone, sono distribuiti diversi microclimi, coltivazioni poste da 300 a 1000 metri di altezza, terreni di origini e caratteristiche differenti. La produzione totale della valle rappresenta solo l’8 per cento dell’intero Sud Tirolo. Nonostante ciò sono moltissimi gli elementi di interesse per conoscere e valorizzare i vini di questa lunga striscia di terreno, scavata nel corso dei secoli del fiume nato alle pendici del Brennero.

L’associazione Eisacktalwein raggruppa oggi 19 produttori, fra i quali la Cantina Sociale – 130 conferitori, un modello assai diffuso da queste parti e foriero di prodotti di qualità - e la storica Abbazia di Novacella dove si vinifica dal 1142. Gli altri sono tutti piccoli o micro produttori, alcuni dei quali anche proprietari di strutture di accoglienza. Su una superficie totale di 400 ettari vitati riescono a fare qualità, sperimentare, preservare e valorizzare tradizioni e territori.

Abbiamo avuto occasione di incontrare questa realtà, la regione vinicola più settentrionale d’Italia, in una recente degustazione milanese dove i vini della Doc “Alto Adige Valle Isarco” sono stati abbinati ai piatti pensati e preparati “live” da Stefano Caffarri, poliedrico e creativo chef, critico e fotografo di food.

A presentare l’associazione Armin Gratl, neo direttore del consorzio di produttori nato per valorizzare i vini e promuovere un territorio spesso attraversato e non visitato dalle carovane di turisti che si muovono lungo l’asse Bolzano-Brennero.

«E invece ci sono molti buoni motivi - spiega Gratl, che è anche direttore generale della Cantina Sociale Valle Isarco – per venirci a trovare. Abbiamo una varietà di vitigni e di microclimi molto interessante, distribuita su pendii aspri e versanti scoscesi, difficili da coltivare. Terreni leggeri e poveri, pietrischi di origini glaciale e sedimenti fluviali, con basse rese intrinseche. Coltiviamo 10 vitigni a bacca bianca e 4 a bacca rossa per un totale di 2 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Molti dei nostri associati sono davvero piccoli, hanno pochi ettari, ma dedicano cura a attenzione ai loro vini».

La Valle Isarco è una regione fra le più interessanti d’Europa per la produzione di vini bianchi. «Beneficiamo della notevole escursione termica fra giorno e notte – continua Gratl - dovuta alla vicinanza delle montagne, delle scarse piogge e dell’importante quantità di ore di sole nel corso dell’anno. Condizioni atipiche per un territorio alpino da cui la viticoltura trae grande beneficio».

E allora ecco le uve kerner, sylvaner, müller thurgau, grüner veltliner, pinot bianco, gewürztraminer, riesling, crescere e offrire vini freschi, sapidi, minerali, con alte e sorprendenti percentuali di alcol, in grado di sviluppare profumi inediti rispetto ai cugini di altre zone della regione. Non mancano i vitigni a bacca rossa, la cui produzione si situa nelle zone meridionali della vallata, subito alle spalle della città di Bolzano: schiava, zweigelt e pinot nero.

Elemento distintivo lo scarso uso del legno al quale si preferisce abbondantemente l’acciaio per l’affinamento. «Vogliamo preservare i tratti unici dei nostri vini, senza intervenire in maniera pesante con il legno. E quando lo facciamo usiamo quasi esclusivamente botti di grandi dimensioni», conclude Gratl

Mentre a tavola sfilano i piatti di Caffarri, nei calici passano, uno dopo l’altro, i vini della Eisacktal. Fruttati ed eleganti, con la giusta dose di acidità abbinata a note speziate. Molti gli assaggi interessanti, difficile segnalarne solo alcuni.  

Cantina Sociale Valle Isarco

Cantina Sociale Valle Isarco

Spiccano i Sylvaner e i Riesling. Fra i primi il Sabiona della Cantina Sociale Valle Isarco, prodotto solo in 2000 esemplari nella annate meritevoli, presenta nell’annata 2016 una bella struttura, sentori erbacei e note di frutta fresca – mela e banana – e può tranquillamente restare a riposare diversi anni in cantina per farsi scoprire ancora migliore. 

Abbazia di Novacella 

Abbazia di Novacella 

Il Riesling della linea Praepositus di Abbazia di Novacella è ottenuto da uve di vitigni esposti a sud, un vino potente, ricco di aromi di miele e arancia: vero fuoriclasse. 

Ebner

Ebner

Florian Unterthiner ha deciso, qualche anno fa, di mettersi in proprio e di avviare la produzione di vini sull’altopiano di Renon, nella zona meridionale della Valle Isarco. Con il marchio Ebner produce un interessante Pinot Nero e un Gewürztraminer, meno dolce e più persistente di quello dei cugini della classica zona di produzione. Ma sono il Kerner, incrocio tra Riesling e Schiava, e Grüner Veltliner a stupire, piacevolmente, per la loro alta tipicità.

Huber

Huber

Paul Huber vinifica da Varna, in cima alla Valle, da un piccolo appezzamento. Nello scorso maggio il grande freddo ha rischiato di compromettere l’annata con una gelata tardiva. Centinaia di fiaccole hanno illuminato la vallata ed evitato il disastro offrendo immagini suggestive. Il Veltliner di Huber è un vino dal bouquet intenso, fresco e acidulo con ricordi di pesca e frutti tropicali, in bocca morbido e persistente.

Manni Nössing

Manni Nössing

Mr. Kerner è invece Manni Nössing. Vinifica a Bressanone in acciaio e a temperatura controllata, poi lascia a lungo macerare su fecce nobili. Il suo Kerner ha un finale lungo e pulito dopo una prima impressione di grande freschezza.

Altro prodotto top di questo piccolo scrigno di perle per i vini bianchi è il Pinot Grigio. Considerato a torto, un vino di seconda fascia, da queste parti è capace di impressionare per intensità, struttura e importanza. La chiave del successo sono le altezze dei vigneti, tutti attorno ai 600 metri di altezza e la grande escursione termica, fondamentale per dare concentrazioni e personalità.

La Cantina della Valle Isarco produce un Pinot Grigio fermentato in acciaio e sulle fecce senza malolattica, di colore oro brillante e con una fine nota di mandorla.

Pacherhof

Pacherhof

Pacherhof, storica realtà della Valle, nel suo antico maso e su terreni argillosi realizza un “grigio” brillante con sentori di mela e mandorla da degustare fresco con antipasti leggeri.  

Sono tanti gli elementi per scegliere i vini della Valle Isarco. Non ultimo il rapporto qualità prezzo che consentirà di accostarsi a prodotti di altissima qualità senza dover investire somme da capogiro. E per chi si trova da quelle parti a fine luglio da non mancare l’appuntamento con TREEF.WEIN – Incontro con il Vino. Venerdì 26 luglio, dalle 19, a Bressanone, musica, stand e  degustazioni di prodotti locali innaffiati con i vini della Valle Isarco.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Maurizio Trezzi

giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf

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