21-12-2023
Castelgiocondo è la tenuta di Montalcino di Frescobaldi: una realtà da oltre 1.100 ettari complessivi
Storia, tradizione, ma anche grande ricerca e tecnologia. Quella di Frescobaldi è una delle realtà più importanti di Montalcino, anche solo da un punto di vista puramente “numerico”. Basti pensare che la Frescobaldi ha 1.100 ettari di proprietà, dei quali 815 in capo a Castelgiocondo e i rimanenti riferiti al brand Luce, una realtà comunque a sé stante nata nel 1996. Così come gli ettari vitati sono circa 300, dei quali 235 di Castelgiocondo e i rimanenti di Luce.
«Ci troviamo in una posizione particolarmente favorevole – racconta Davide Bozzon, giovane enologo che lavora a Castelgiocondo da circa tre anni – Siamo a sud-ovest di Montalcino, guarda verso il mare, che dista da qui circa 35 km in linea d’aria».
Il giovane e preparato enologo della tenuta Davide Bozzon
«Il Sangiovese di Castelgiocondo – sottolinea Bozzon – ha un’espressione potente e solare, ma per fortuna grazie all’altitudine, riusciamo ad avare una grande acidità. I vigneti si trovano tra i 200 e i 450 metri sul livello del mare: basti pensare che la metà dei vigneti di Montalcino si trovano sotto i 200 metri».
«La nostra zona è particolarmente favorevole per il Sangiovese»
C’è anche la questione climatica: il versante sud è sicuramente più caldo, ma ci sono interessanti aspetti legati ai fenomeni ventosi. «Dal monte Amiata arriva aria fredda, ma abbiamo anche la brezza marina. Questo comporta escursioni termiche enormi. D’estate possiamo avere 35 gradi di giorno e 18 notte. In alcune vigne, abbiamo registrato anche 25 gradi di escursione termica. E poi c’è bosco, quasi 700 ettari, che è un “polmone” per recupero notturno delle vigne».
La cantina di affinamento
L’uva, dopo la raccolta, viene tutta diraspata e poi controllata dal selezionatore ottico: vinificazione solo in acciaio, per poi passare ai legni di varia dimensione per l’affinamento.
Il Brunello di Montalcino Castelgiocondo: abbiamo degustato l'annata 2019 in anteprima
Per il Brunello di Montalcino Castelgiocondo l’affinamento è di un anno in barrique usata e due anni in botte grande: l’annata 2019 si esprime molto bene in freschezza e profondità, risultando già abbastanza equilibrata. Sarà in commercio il prossimo anno.
La riserva storica di Brunello di Montalcino in cantina
I due versanti, est e ovest, del vigneto vengono vinificati separatamente: affinati poi in legno grande, i due vini vanno a comporre il blend finale, riuscendo a trovare un’armonia tra due profili differenti, uno più caldo e corposo, l’altro più fresco e verticale. Questo avviene anche per l’annata 2018, come detto non ancora in vendita, che però mostra un carattere deciso, con un’impronta anche balsamica, che poi si distende in bocca, supportata da tannini vivi ma non sgraziati.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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