31-08-2023
La "Top ten" del Vermentino Grand Prix. Da sinistra: Santa Lucia - Brigante 2022, Bruni - Perlaia 2021, Podere Cirene - Cirene 2021, Terre Dell’Etruria - Marmato 2022, Tenuta Agostinetto - La Terrazza 2021, Tenuta Dodici - Solo 2021, Terenzi - Balbinvs 2021, Belguardo - Belguardo “V” 2021, Val Delle Rose - Cobalto 2020, Castelprile Volpaia - Bianco Riserva 2021
Ogni anno è sempre una scoperta. E ogni anno si ha la conferma che la Maremma sta puntando sempre di più al Vermentino come vino chiave, dove si può sentire l’identità di un territorio.
Il Vermentino Grand Prix, giunto alla quarta edizione, è la conferma di questa scelta. Quest’anno ben 60 vini differenti sono stati presentati al concorso, che mette a confronto i Vermentini maremmani, andando non tanto a fare una classifica, ma semplicemente una “Top ten” dei migliori campioni presentati. Dopo le degustazioni avvenute la scorsa primavera, la giuria di tecnici e ristoratori ha scelto i dieci migliori vini, che sono, in ordine alfabetico per azienda, Belguardo - Belguardo “V” 2021, Bruni - Perlaia 2021, Castelprile Volpaia - Bianco Riserva 2021, Podere Cirene - Cirene 2021, Santa Lucia - Brigante 2022, Tenuta Agostinetto - La Terrazza 2021, Tenuta Dodici - Solo 2021, Terenzi - Balbinvs 2021, Terre Dell’Etruria -Marmato 2022, Val Delle Rose - Cobalto 2020.
Il direttore del Consorzio Vini della Maremma Toscana, Luca Pollini, e il presidente Francesco Mazzei
Ma noi abbiamo fatto anche un piccolo passo avanti, rispetto a questa “Top ten”, uscendo dalla degustazione puramente tecnica e andando a fare una sorta di piccolo esperimento, riassaggiando alla cieca tutti e dieci i vini. I degustatori, però, erano semplici appassionati, o più semplicemente consumatori, che hanno potuto valutare i vini senza troppi tecnicismi, ma andando più semplicemente all’essenza del gusto personale.
Prima di passare al nostro personalissimo e contestabilissimo podio (ripeto, lo abbiamo fatto un po’ per gioco, senza alcuna reale valenza), alcune considerazioni arrivano dall’assaggio dei vini. Tutti e dieci i vini avevano di certo la stessa impronta: aromaticità spiccata iniziale (chi più intensa, chi più austera), con note di frutta bianca, ma anche fiori e leggere note di erbe aromatiche e macchia mediterranea, completate al sorso da una buona acidità ma, soprattutto, da un’ottima sapidità. Tutti vini dalla notevole qualità media.
Ed ecco il nostro podio, che unisce i giudizi degli appassionati al mio. La virtualissima medaglia di bronzo se l’è aggiudicata il Bianco Riserva 2021 di Castelprile – Volpaia: un vino dove oltre alle note di frutta ed erbe aromatiche, si iniziavano a sentire note di spezie dolci, di zafferano, e anche un leggero miele. Complessità che poi in bocca veniva sostenuta da un’ottima bevibilità. In seconda posizione, invece La Terrazza 2021 di Tenuta Agostinetto, dove ci ha stupito trovare, nell’ampio spettro di profumi, anche sensazioni di idrocarburo, con una complessità notevole.
La "Top ten" del Vermentino Grand Prix
«Da questa edizione – spiega il direttore del Consorzio Luca Pollini, andando a confermare quanto evidenziato dagli assaggi - emerge una netta predominanza dei vini più complessi e maturi rispetto a quelli dell’annata più recente, cosa che fa ben sperare per il futuro. In effetti il Vermentino conferma la sua capacità di dare vini complessi, di ottima struttura e longevi come i grandi vini rossi».
Per comprendere i contorni del fenomeno Vermentino Doc della Maremma Toscana è sufficiente osservare i numeri: lo stesso è passato «da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020 a 37.150 quintali di quella 2021 agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022. Tanto che oggi rappresenta il 34% dell’intero quantitativo di uve rivendicate alla Doc Maremma Toscana nell’ultima vendemmia», sottolinea Mazzei aggiungendo che «il successo deriva proprio dalla tipologia particolarmente versatile e dal lavoro di squadra di viticoltori e Consorzio; i primi hanno unanimemente intrapreso un percorso di crescita qualitativa, il secondo lavora costantemente a iniziative di valorizzazione e di promozione».
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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