09-12-2021
Una splendida immagine di Montalcino
La qualità va a pari passo con la popolarità. Ma l’importante, per ora, è quella di mantenere i piedi per terra, guardando al futuro come si è fatto durante gli anni passati.
Il Brunello di Montalcino, soprattutto in questi anni, è diventato il portabandiera del vino in Italia e nel Mondo, espressione di eccellenza ai massimi livelli. Il dato che meglio esprime questo concetto, lo fornisce il report annuale di Wine Intelligence, dove il Brunello risulta essere il vino più conosciuto, citato dal 67% degli intervistati, piazzandosi davvanti a Prosecco, Chianti, Chianti Classico e Montepulciano d’Abruzzo.
Il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci
Popolarità e qualità. Perché il lavoro maggiore, in tal senso, lo hanno fatto proprio i produttori, che negli anni sono riusciti a innalzare sempre di più l’asticella, portando il Brunello ai massimi livelli dell’enologia mondiale. E questo fattore è riconosciuto in tutto il mondo. La dimostrazione arriva da un altro dato, con un aumento esponenziale (+1.962% negli ultimi 30 anni) del valore del vigneto.
Un momento del Benvenuto Brunello a fine novembre
Il valore aggiunto di questo territorio è stato quello di riuscire a mantenere la sua conformazione, di non aprire indiscriminatamente il riconoscimento dei vigneti per il Brunello a tutti i terreni della zona, a tutelare il patrimonio boschivo e di biodiversità.
Lo splendido territorio attorno a Montalcino
In questo momento i produttori di Montalcino stanno vivendo un momento di grande richiesta del loro vino, al culmine di una ripresa lenta e difficoltosa dopo quel famoso scandalo del Velenitaly che aveva travolto il Brunello nel 2008, legato più che altro ad accuse di frode (ma senza alcun “veleno”).
La qualità dei vini è altissima: serve la costanza
Giusto, quindi, cavalcare il momento positivo, ma è fondamentale evitare speculazioni: bisogna evitare di sedersi sugli allori, perché è necessario pensare di essere a un punto di partenza e non di arrivo. Per questo è necessario stare molto attenti all’evoluzione dei mercati, evitando situazioni di staticità: guardarsi sempre attorno è fondamentale e ce lo ha insegnato, purtroppo, il Covid, che in breve tempo ha rivoluzionato non solo il mondo del vino, ma le vite di tutti. Anche per questo è fondamentale restare uniti, anche da un punto di vista di Consorzio, perché affrontare le emergenze e le difficoltà da soli e sempre più difficile. E infine serve evitare gli autoincensamenti: l’umiltà è un’arma grandiosa, forse anche migliore di un bicchiere di qualità.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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