24-10-2019

Il timbro di Hennessy sui cocktail

Otto generazioni e 250 anni dopo, la celebre maison del Cognac continua a stupire, anche nella miscelazione

Da sinistra a destra, Maurice Richard Hennessy, am

Da sinistra a destra, Maurice Richard Hennessy, ambasciatore di Hennessy nel mondo, Flavia Di Giustino, brand ambassador Hennessy e Francesco Mascheroni, chef del ristorante dell’Armani Hotel di Milano

Il Cognac, nella sua lunga storia, è stato spesso un precursore. Nel 1909 fu stilato un disciplinare, all’epoca unico nel suo genere, che indicava, con assoluta precisione, le zone autorizzate alla sua produzione, i tipi di uvaggi da utilizzare e le modalità di invecchiamento. Ancor prima per produrlo si sperimentò l’uso degli alambicchi discontinui, portati dalla Scozia, con cui le comunità locali avviarono la produzione in proprio. E poi le iniziative di branding e marketing, iniziate due secoli fa, per valorizzare un prodotto nato dall’esigenza contadina di distillazione di uve mediocri ma capace di trasformarsi in uno dei distillati più noti e apprezzati a livello mondiale.

Anche nella miscelazione il Cognac ha subito trovato utilizzo salvo poi perdere appeal in favore di whisky, rum e gin. Un purgatorio destinato ora a tornare paradiso, sotto la spinta di una nouvelle vague dei cocktail a base di cognac. Alle ricette classiche, come Sidecar, Champagne Cocktail, Vieux Carrè, si affiancano nuove proposte dove il cognac, soprattutto il VS - meno impegnativo e poco invecchiato - prende il posto di altri distillati, uno fra tutti il whisky.

In tanti cavalcano l’onda ma chi meglio di Hennessy può ergersi a paladino di questo cambiamento di stile? La maison numero uno sulle rive della Charente nasce nel 1765 grazie a Richard Hennessy, nobile di origini irlandesi, affascinato dalle caratteristiche geologiche e climatiche di quella regione in cui, da secoli, si coltivava la vite. Il colpo di fulmine lo porta ad abbandonare l’esercito e a dedicarsi al commercio dell’acquavite, stabilendosi a Cognac. In pochi anni ne diventa la guida, il riferimento e il cognac Hennessy assurge a emblema della qualità, dell’eleganza e dell’autenticità del prodotto.

Maurice Richard Hennessy, epigono di 8 generazioni Hennessy

Maurice Richard Hennessy, epigono di 8 generazioni Hennessy

Crudo di cervo, cipolloto agrodolce, grano saraceno, rafano finito con Piave stravecchio e olio piccante affumicato  con Highball preparato con Hennessy VS

Crudo di cervo, cipolloto agrodolce, grano saraceno, rafano finito con Piave stravecchio e olio piccante affumicato  con Highball preparato con Hennessy VS

Oggi, dopo 250 anni e il passaggio di 8 generazioni, Hennessy propone prodotti di grande spessore qualitativo, quintessenza di questo elegante distillato. Lo stile evolve, come i gusti dei clienti di tutto il mondo. Ciò che non cambia sono la passione e la dedizione con cui i cognac di Hennessy sono prodotti, sotto la supervisione dei Maitre de Chai, la famiglia Fillioux che da sempre cura l’assemblaggio dell’eaux-de-vie che conferisce al Cognac la sua perfezione finale.  

L’occasione per essere parte del cambiamento si è presentata nel corso di un recente lunch al ristorante dell’Armani Hotel di Milano, nobilitato dalla presenza di Maurice Richard Hennessy, ambasciatore della maison nel mondo. I cocktail proposti a base di Cognac sono stati abbinati ai piatti di Francesco Mascheroni, chef del bel ristorante al 7° piano dell’hotel superlusso dello stilista milanese, in un pairing accattivante e capace di esaltare vicendevolmente bevande e pietanze.

L’avvio è stato affidato a un riedizione dell'HighBall dove in luogo del bourbon il protagonista è stato l’Hennessy VS miscelato con Ginger Ale e guarnito con fettina di lime. Il VS - Very Special - è un punto di riferimento nell'arte dell’assemblaggio, grazie al suo stile unico, incarnazione moderna di Hennessy's Three Star. Le forti note di quercia e nocciola ben si addicono a frequentare cocktail in cui si slanciano gli aromi di frutti di bosco e vaniglia del distillato. Nei piatti ecco un Crudo di cervo, cipolloto agrodolce, grano saraceno, rafano finito con Piave stravecchio e olio piccante affumicato che colpisce per la delicatezza della carne rimasta però giustamente saporita e autorevole.

Hennessy Paradis Imperial

Hennessy Paradis Imperial

XX

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Si sale di livello qualitativo con l’Hennessy XO servito semplicemente on the rocks con scorza d’arancia. Nato nel 1870 come assemblaggio esclusivo voluto da Maurice Hennessy per la sua famiglia e gli amici intimi, XO - contrazione di “Extra Old” - è composto da acquaviti della “Grande Réserve” invecchiate per oltre dieci anni. Oggi è  il cognac più venduto al mondo. Dalla cucina l’abbinamento con una Guancetta brasata, cacao, ginepro e polenta concia, piatto correttamente robusto dove il cacao richiama le note di cioccolato e di pepe presenti nel bouquet di XO.

La conclusione è da primato. A tavola arriva un Hennessy Paradis Imperial, servito ovviamente in purezza. Si tratta del Cognac top di gamma per Hennessy. Il risultato di una perfetta alchimia di eaux-de-vie che hanno raggiunto il loro “punto di eleganza”, quando la loro finezza è al massimo ed è perfettamente bilanciata con la forza acquisita nel tempo. Assemblaggio di distillati invecchiati da 25 a 150 anni, viene prodotto dal 2010 con distillati che hanno raggiunto il proprio punto di eleganza. In media solo 10 su 10.000 acquaviti invecchiate sono considerate all’altezza per rivestire un ruolo in Hennessy Paradis Impérial. Per gustarlo lo chef Francesco Mascheroni ha servito un semplice Tiramisù bianco perfetto per esaltarne la classe. La storia di Hennessy prosegue e non si ferma, esemplare paradigma di moderna tradizione che rende Hennessy la più importante Maison de Cognac al mondo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Maurizio Trezzi

giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf

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