ViniVeri 2019, ossia 115 vignaioli convenuti in quel di Cerea per raccontare il vino dal loro punto di vista, presentando il risultato di un metodo di lavoro rispettoso della terra che coltivano e dell’uva raccolta; un metodo che rappresenti il miglior equilibrio possibile fra l’intervento dell’uomo e i cicli della natura. Girando fra le postazioni e incontrando vini e produttori, abbiamo scelto i nostri migliori assaggi. Non solo di vino.
Lehte 2015, Malvasia IGT Venezia Giulia. Benjamin Zidarich, uno dei vigneron che negli ultimi quindici anni ha contribuito a riportare l’attenzione sul Carso del vino, presenta un’etichetta inedita: Lethe 2015 è la prima annata in commercio di una Malvasia ottenuta dalla selezione da vecchie vigne di oltre 50 anni. Sarà interessante capirne l’evoluzione in bottiglia.

Lehte 2015, Malvasia IGT Venezia Giulia: l'ultimo nato della produzione di Benjamin Zidarich
Vita 2016, Bianco IGT Toscana. Massavecchia è un’azienda che continua a produrre alta qualità senza mai adagiarsi, nonostante il suo vino sia un cult fra giovanissimi appassionati e bevitori di orange wine e vini naturali della prim’ora.
Vita 2016, 100%
Malvasia di Candia, sa di mela e miele, fresco, accattivante e seducente. Da antipasto, pasto e post-pasto.
Mersault 2017. Philippe Pacalet, poco più che quarantenne e con importanti esperienze lavorative alle spalle, coltiva in Borgogna i circa 10 ettari di sua proprietà per 50mila bottiglie all’anno. Il Mersault in assaggio è un classico burro & nocciola, senza perdere nel finale un grintoso spunto agrumato che lo rende assai piacevole ed elegante in bocca.

790 pe-cat’s Reserva 2015 dell'azienda catalana Loxarel
Hasta que cante el cuco 2015. Un vino da tavola dei Paesi Baschi che nasce come illegale: l’azienda,
Viñedos Hontza, al momento in cui lo ha imbottigliato non esisteva e ha iniziato ufficialmente la sua attività solo nel 2016, rivendicando poi l’etichetta. 27 i giorni di macerazione sulle bucce, l’uva è coltivata in biologico e biodinamica. “Sangue giovane e vigne vecchie” per un totale di circa 7mila bottiglie.
790 pe-cat’s Reserva 2015. A questa bottiglia dell’azienda catalana Loxarel va il premio per l’etichetta (e la retro etichetta) più cool di Cerea: una grafica accattivante, caso mai il nome non bastasse, e la spiegazione dell’attesa di 790 giorni dalla raccolta dell’uva all’imbottigliamento al grido di Drink and Sin. Guernatxa nera con Syrah, per un vino in anfora assai elegante. Biodinamico, naturalmente.

Le bottiglie di sidro dell’azienda emiliana Crocizia
Uva de Vida. Si tratta di un delizioso succo di uva di varietà
Graciano, certificato
Demeter, dell’azienda
Uva de Vida, Toledo. Il prodotto va a completare la produzione artigianale di circa diecimila bottiglie di vino all’anno (fra tutte le etichette segnaliamo
Septemio 2012,
Graciano 100% e 24 mesi di barrique).
CiderPunk 2018. Un sidro di mela firmato dall’azienda emiliana Crocizia, prodotto da un paio di anni, ottenuto da varietà spontanee dell’Appennino, vinificato e affinato in damigiana, rifermentato in bottiglia. Divertente, con 8,5% si presta perfettamente al momento dell’aperitivo. Si affiancano B-Side (base di mele verdi) e Lady Perry (sidro di pera).

L'Anciua è una piccola realtà di Sestri Levante
L’Anciua. Chiudiamo questa rassegna con un outsider degli outsider, un fuori categoria (non si beve, ma si mangia):
l’Anciua. Si tratta di una piccola realtà di Sestri Levante che si propone di far riscoprire i sapori della terra ligure attraverso le acciughe sotto sale e sotto olio (extravergine di oliva, naturalmente). La lavorazione, esclusivamente manuale, avviene fra giugno e settembre per consentire poi la vendita del prodotto durante tutto il corso dell’anno.