22-02-2019

Benvenuto Brunello, Zanardi dà la carica. Obiettivo: non fermarsi

Il 2014 sotto la lente di ingrandimento: chi ha saputo interpretare l'annata, ha realizzato vini di grande eleganza

Il presidente del Consorzio, Patrizio Cencioni, sv

Il presidente del Consorzio, Patrizio Cencioni, svela la mattonella realizzata dal campione Alex Zanardi (foto: Consorzio Brunello di Montalcino)

«La vita è come una tazza di caffè: puoi mettere tutto lo zucchero che vuoi, ma se non giri il cucchiaino non diventa dolce. A stare fermi non succede niente».

«La fortuna esiste, a volta ci regala le grandi opportunità che aspettavamo. Ma solo quando incontrano la nostra preparazione riescono a riescono a rivelarsi».

«I computer permettono cose un tempo inimmaginabili e regalano grandi risposte. Ma solo gli uomini sanno fare le domande. È la curiosità che illumina la strada».

«Forse il segreto della vita è tutto qui: ancor più che di risultati, occorre riempirla di grandi tentativi per fare le cose che amiamo al meglio delle nostre capacità».

I banchi d'assaggio (foto: Consorzio Brunello di Montalcino)

I banchi d'assaggio (foto: Consorzio Brunello di Montalcino)

Quattro pensieri chiari e precisi: così Alex Zanardi, il grande campione paraolimpico che ha saputo rilanciare la propria vita dopo un terribile incidente automobilistico che gli ha fatto perdere l’uso delle gambe, ha voluto disegnare con queste frasi le 4 Stelle che contraddistinguono l’annata 2018 del Brunello di Montalcino. Messaggi di speranza, ma anche di incitamento ai produttori, visto che “a stare fermi non succede niente”.

Frasi impresse nella mattonella celebrativa svelata, durante il Benvenuto Brunello, insieme al presidente del Consorzio Patrizio Cencioni, con i quattro concetti chiave: essere attivi, preparati, curiosi e pronti a fare molti tentativi per raggiungere i propri risultati. Concetti che erano ben chiari a Gianfranco Soldera, uno dei grandi protagonisti del Brunello di Montalcino, che è morto all’età di 82 anni proprio mentre in paese si stava svolgendo il Benvenuto Brunello.  Forse un segno del destino.

La mattonella con le 4 Stelle per l'annata 2018 posizionata al palazzo del municipio (foto: Consorzio Brunello di Montalcino)

La mattonella con le 4 Stelle per l'annata 2018 posizionata al palazzo del municipio (foto: Consorzio Brunello di Montalcino)

L’invito a non sedersi sugli allori e a continuare a lavorare sodo, espresso dalle frasi di Zanardi, arriva proprio in un’edizione del Benvenuto Brunello che ha portato in scena vini di annate particolarmente complicate, anche se per motivi contrastanti: parliamo del Brunello 2014, annata umida, piovosa e fredda, e del Rosso di Montalcino 2017, che all’opposto dopo una primavera caratterizzata dalle gelate di aprile, ha avuto un’estate rovente e siccitosa.

«L’annata 2014 è stata una vera e propria sfida che, grazie all’impegno congiunto di produttori ed enologi, oggi possiamo dire essere stata vinta sul mercato – commenta il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni - È stata una stagione contrassegnata dalle difficoltà climatiche, quindi molto impegnativa, che ha comportato una riduzione della produzione stimata sulle 6 milioni di bottiglie, quindi un 30% in meno rispetto al nostro standard. Solo l’ottimo lavoro in vigna e nella fase di fermentazione hanno potuto trasformare il prodotto in cantina nel vino all’altezza della fama del Brunello».

Le degustazioni dei giornalisti

Le degustazioni dei giornalisti

Dal punto di vista degli assaggi, però, non tutti i prodotti sono sembrati in linea con quanto affermato dal presidente Cencioni, che ha sottolineato più volte come la 2014 era contrassegnata dalla sfida dell’eleganza. Di certo, non si può parlare di un’annata indimenticabile, molti produttori hanno deciso di non uscire con il Brunello in quanto ritenuto non all’altezza delle altre annate.

Era una vendemmia da interpretare e, forse, non tutti ci sono riusciti al meglio: non sempre la maturazione dell’uva, non da un punto di vista alcolico, ma polifenolico, ha raggiunto la pienezza, e questo problema si è riversato nei vini, che spesso – senza contare le acidità – presentavano una presenza tannica eccessiva ed aggressiva, con note verdi che lasciano dubbi anche sul futuro di questi prodotti. Senza contare che spesso un eccessivo utilizzo del legno, su vini strutturalmente più deboli degli anni passati, ha amplificato queste durezze. Attenzione, però, questo non significa che si tratti di vini cattivi, ma forse si poteva fare qualcosa di meglio.

Chi ha saputo ben interpretare l’annata, con un attento lavoro sia in vigna che in cantina, è riuscito a produrre dei Brunello di Montalcino sicuramente molto eleganti e raffinati, con una buona lunghezza finale, con tannini abbastanza fini, senza però le strutture importanti e con una longevità probabilmente inferiore. E in questo caso, come detto dal presidente Cencioni, è uscita quell’eleganza messa alla prova dalla difficile annata.

Sono stati 127 i campioni di Brunello di Montalcino presentati, dei quali 10 selezioni: ricordiamo che la 2014 era stata valutata come annata a 3 Stelle. Alcuni, come detto, hanno saputo interpretare bene l’annata e tra i migliori assaggi inseriamo, in rigoroso ordine alfabetico, Argiano, Bonacchi, Capanna, Castello Tricerchi, Gianni Brunelli - Le chiuse di sotto, La Palazzetta, Palagetto, San Polino, Sassodisole, Tenuta le Potazzine e Tenute Silvio Nardi.

Discorso diverso per le Riserve, in questo caso 2013: una trentina di assaggi totali, su circa 60 vini presentati. L’annata è sicuramente più favorevole, come avevamo avuto modo di parlarvi lo scorso anno in questo articolo, e offre piacevoli sorprese. Tra tutti, citiamo TiezziVigna Soccorso.

Per quanto riguarda la 2017, infine, è un’annata in divenire: i Rossi di Montalcino degustati si sono rivelati tutti molto “indietro”, dove c’è bisogno di tempo e pazienza. Bisognerà aspettare soprattutto quanto usciranno i Brunelli, tra tre anni, per dare un giudizio più completo su un’annata che comunque il Consorzio aveva valutato da 4 Stelle.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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