12-07-2021
Pace e movimento. Rilassatezza e azione. C'è una strana, felice atmosfera in questi giorni al Signum di Salina. Sembra quasi che l'anno e mezzo durissimo appena trascorso non abbia lasciato particolari scorie; che, anzi, abbia consentito di covare energia, come brace sotto la cenere, e tutto si sia alfine riconvertito in una carica di positività, di dinamicità. Di gioia, appunto.
Il luogo non è mai stato così bello, un'interpretazione del benessere che si fa fatica a definire "lusso" perché tale termine designa perlopiù qualcosa di artificioso, pompato, programmato, predisposto, mentre al Signum la raffinatezza pare invece naturale (deriva infatti dalla natura), sembra sgorgare dalla terra e dal cielo e vivificare questa sorta di borgo-microcosmo dove ci si perde cullandosi tra gli spazi e il tempo pare rallentato, il tutto plasmato dalla famiglia Caruso in continuità con la storia, con l'anima del luogo, con i colori e i profumi eoliani, con le terrazze piene di buganvillee, col mare là in fondo, col gusto e l'identità del Mediterraneo. Una sorta di soffio vitale, di magia buona che predispone al bello.
Luca e Martina Caruso
Arriva intanto una prima notizia: il Signum raddoppia la propria offerta gastronomica: proprio questo giovedì, 15 luglio, apre Carrubo, "enoteca con cucina" lo definisce Luca, ossia un nuovo tassello nel rapporto con la terra, col sole, con l'aria speciale di Salina. Sarà un ristorante per la sera en plein air, giù a fianco delle suites più recenti: fuoco, brace, griglia, forno, vale a dire cucina raw, ancestrale, immediata, con quel fascino che riporta alla visceralità del rapporto con l'ambiente che è carattere distintivo di questo magnifico luogo dell'accoglienza. Tassello perfetto, insomma, giunto all'uopo.
Si mangerà straordinaria materia prima magari violentemente accarezzata dalle fiamme oppure semplicemente coccolata da Martina, con cura; e si berrà benissimo, la cantina - piccolo capolavoro di Luca - è giusto a un passo, più ricca che mai, figlia legittima di una passione calda e sorridente, di una dedizione affettuosa con tocchi addirittura poetici, come quando lui ci racconta di far incetta di bottiglie del 1989 «perché è l'anno in cui è nata mia sorella».
Luca Caruso nel nuovo ristorante Carrubo, sempre al Signum
Vedute al Signum
E in definitiva, dunque: al Signum c'è una strana, felice atmosfera perché questo è diventato il regno dell'armonia.
E ora i nostri assaggi, praticamente tutti i piatti del nuovo menu. Le foto sono di Tanio Liotta.
S'inizia con la semplicità del prodotto: Pomodoro, olio evo ed erbe aromatiche
"Bagna cauda": alici, crema di patate, ricci di mare, olio evo
Carpaccio di ricciola, garum di alici, erbe aromatiche, olio all'alloro
Gambero rosso di Salina, Bloody Mary, pesca in conserva acetica, scalogno agrodolce, polvere di albicocca e limone salato
Squisita questa Murena al vapore, limbarda, finocchietto di mare, gel di brodo di murena
Sgombro confit, zuppa di olive verdi, bufala e capperi canditi
Manzo di fassona marinato, scottato e affumicato, crema di mandorle e porcellana
Spaghetto con alici e finocchietto: tartare di alici con pinoli e limone, spuma di alici fritte e in carpione, salsa al finocchietto selvatico, mollica atturrata
Eccellente questa Pasta in brodo di pesce, ragù piccante di pesce, pomodoro, mandorle ed erbe aromatiche
Tortelli di agnello alle erbe affumicate. La sfoglia è un po' grande ma il tortello fa wow
Triglia 3.0 (con salsa forte, vegetale e frutta): triglia piastrata e cotta in forno, fondo di pesce, zucchine marinate e more di Vulcano
Ricciola al forno, cicoria aglio olio peperoncino, limone e patate
Guancetta di vitello, salsa al cioccolato, spinacino saltato e zest di limone
Un classico di Martina Caruso, straordinario: Gelato al cappero, polvere di cappero, capperi canditi e pane semidolce
Gelato di caprino girgentano, scarola, pomodoro confit, mousse di cioccolato bianco e quinoa soffiata
Karkadè, cannella, spugna di basilico e cremoso alla vaniglia
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Cernia frollata cruda e cotta è il Piatto della bella stagione di Martina Caruso, chef del ristorante Signum a Salina (Messina)
Martina e Luca Caruso, sorella e fratello, rispettivamente chef e manager del Signum a Salina. Tutte le foto, tranne quelle dei piatti, sono di Stefano Butturini
Davide Guidara (I Tenerumi, Therasia Resort Sea, Isola di Vulcano), apripista di Identità Vegetali 2023, in collaborazione con Veuve Clicquot