24-10-2018
Giuliano Baldessari, classe 1977, ha aperto l'Aqua Crua quattro anni e mezzo fa, febbraio 2014, a Barbarano Vicentino
Racconta Giuliano Baldessari che quel piccione fantastico che abbiamo appena terminato di gustare al suo Aqua Crua lo alleva in proprio, «qui vicino, a Sossano», ai piedi dei Colli Berici, sono neanche 10 chilometri dal ristorante. E aggiunge: «Il 90% di prodotti che uso me li procaccio direttamente, senza passare da fornitori. Il cervo, ad esempio, l'ha cacciato un mio vicino di casa, in Trentino», lui per la verità non lo chiama cervo ma fusone, "supposto dunque per vero, che i soli cervi maschi abbiano le corna, è ora da sapere, che quando e' nascono, nascono senz'esse, e pel prim'anno non le mettono, ma bensì nel secondo, e mettono due corni senza rami. Questi tali cervi in Toscana son chiamati fusoni" (Vocabolario degli accademici della Crusca, 1729-1738).
Poi lo chef ti sorprende dicendoti che ne alleva ancora altri, di piccioni: piccioni viaggiatori, per la precisione. Uno pensa a un hobby o a uno sfizio, e magari è nata anche così. Però a Baldessari è venuta un'idea: «Li sto allenando perché mi portino le erbe fresche da casa». Pardon? Premessa: lo chef è originario di Roncegno Terme, Valsugana, un paese termale come dice la toponomastica, ma che è anche di piena montagna perché si estende dal fondovalle dove scorre il Brenta ai 2.381 metri sul livello del mare del Gronlait. È il suo luogo di formazione: lì ha imparato la materia prima; poi, certo, ha affinato tale conoscenza da Aimo e Nadia a Milano, da Marc Veyrat a Megeve e Annecy e, soprattutto, a Le Calandre dell’amico Massimiliano Alajmo, del quale è stato ombra e sous chef per dieci anni...
Sono 130 chilometri da Roncegno e Sossano, in auto occorrono due ore; ma in linea d'aria la distanza quasi dimezza, 72 chilometri, «e abbiamo fatto delle prove, i piccioni ci mettono un quarto d'ora a tornare da Mantova, che di chilometri ne dista 65...», sempre in linea d'aria. Non c'è corriere espresso possibile più espresso di questo, «l'altro giorno li abbiamo liberati a Bassano e sono tornati tutti», il delivery ornìtico è quasi pronto per l'inaugurazione.
La sala del'Aqua Crua (foto Carlo Baroni)
La sua cucina è contaminata, «il sapore non ha frontiere. Il confine, geografico o mentale che sia, va tenuto presente: ma proprio per il piacere di poterlo poi superare, perché sono tutti limiti che ci auto-imponiamo». Lui diventa un esploratore dell'ignoto, va avanti a colpi di machete nella giungla degli aromi, è un Livingstone che si fa dare le coordinate anche da un neurologo, per non smarrirsi in questa continua ricerca che sa di libertà creativa.
La brigata in azione
Vi raccontiamo la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Pasta fritta con passata di pomodoro e scaglie di cocco
Paté di zucca con semi di lino e bottone di pane
Finta noce di grano arso, maionese di panace e ali di calamaro. La panace è una sorta di anice selvatico
Pistillo di pepe messicano, lievito di birra e inchiostro di calamaro
Omaggio a Pino Castagna, l'artista scomparso lo scorso anno che, tra le altre cose, ha anche realizzato i piatti dell'Aqua Crua, forme essenziali e tre punti di colore sul bordo. Baldessari recupera questo concetto e propone altrettante creme (verde, di crescione di montagna; nera, di olive taggiasche; bianca, di baccalà mantecato). Vanno gustate intingendovi del pane di patate
Tartare di fesa di pecora, colatura di acciughe, coriandolo vietnamita e caolinite, un minerale commestibile
Bellissimo l'Anello di pane al curry, crema di sedano rapa, caviale Kaluga Amur
Ottime e stimolanti le Linguine Mancini con miso di pasta, alga bruciata e foglie di kaffir lime. Amido condisce amido, in pratica. Tanta acidità
Risotto alla clorella con artemisia, succo d'arancia, peperoncino, zenzero, parmigiano reggiano 24 mesi da Bianca modenese, acqua di cozze. È purissima alta cucina. La clorella è un'alga d'acqua dolce
Cernia con argilla ventilata, salsa teriaki, scorza di limone, foglie di rapa rossa
Tamarindo, ossia dentice, tamarindo, paprika, liquirizia, crosta di pane fritto, finocchietto selvatico di montagna. Il dentice viene marinato tra le 8 e le 10 ore in acqua di mare
Rocher di piccione con i suoi fegatini e le nocciole
Petto di piccione, kombucha di latte, boccioli di cappero sotto sale, tarassaco, polvere di nigella
Sorbetto al gin tonic, rucola selvatica, rafano
Crema al carbone vegetale, polvere di caffè, acido citrico, lime, cioccolato, olio di lentisco e radice di polipodio, che è una liquirizia selvatica. Complessa, golosa, interessantissima
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Giovanni Pireddu durante il cooking show organizzato nell'ambito di Stelle in Marmilla, presso le cantine Su'Entu a Sanluri, provincia del Sud Sardegna
Giuliano Baldessari, chef-patron dell'Aqua Crua a Barbarano Vicentino (Vicenza), nella versione "latex chef"
Giuliano Baldessari, chef-patron dell'Aqua Crua a Barbarano Vicentino. Il locale è così definito, sul suo sito: "Aqua Crua, inno alla trasparenza e alla verità, fin dal nome, non è solo un ristorante, è un progetto, un’esperienza altra, isolato fra i colli berici ed euganei, un luogo dell’anima dove fermarsi, ascoltare, aprirsi ai sensi (e, se si vuole, dormire nelle bellissime camere), dove Giuliano trova pace e spazio per esprimersi e creare e dove non ha paura di perdere il controllo"
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale