23-09-2023

Carciofi e Melograni: le ricette in viaggio di Saghar Setareh

Il primo libro della food writer e fotografa iraniana, dal 2007 in Italia, è una celebrazione delle migrazioni: degli ingredienti e dei loro usi, ma soprattutto delle persone con cui viaggiano da un paese all'altro

Melograni e Carciofi di Saghar Setareh, uscito in

Melograni e Carciofi di Saghar Setareh, uscito in questi giorni in Italia per Slow Food Editore, è stato pubblicato a maggio 2023 nella sua versione inglese, Pomegranates and Artichokes, per la casa editrice Interlink

«Melograni e Carciofi è essenzialmente un libro sulle migrazioni: di ingredienti, di ricette e di storie, ma soprattutto delle persone che le portano con sé, di una patria che non è più uno spazio fisico ben definito ma una sconfinata nozione fluida, dai confini indistinti, libera di vagare e assumere nuove forme, così come il piatto a base di melanzane assume nuovi nomi al mutare dei condimenti». Nell'introduzione al suo primo libro, la fotografa e food writer Saghar Setareh riesce a condensarne in queste parole il cuore, il senso più ricco e profondo. La ragione per cui è così affascinante, fin dal primo sguardo.

Si chiama appunto Melograni e Carciofi, ed è stato pubblicato da pochi giorni, per Slow Food Editore (320 pagg., 35 euro). L'autrice si è già conquistata più che meritatamente un nutrito seguito online, grazie al suo lavoro di narrazione del cibo, attraverso immagini e parole, proposto dal sito Lab Noon, fondato nel 2014. Saghar Setareh è iraniana, è nata a Tehran, e si è trasferita in Italia nel 2007 per studiare all'Accademia delle Belle Arti di Roma.

Saghar Setareh

Saghar Setareh

«Sono arrivata a Roma - ci racconta - due settimane dopo essermi laureata in grafica editoriale, proseguendo poi questi studi all'Accademia, a Roma. Quando ho scoperto, nei primi anni di Instagram, il mondo del food blogging e della fotografia di cucina, stavo ancora cercando un mio linguaggio espressivo e mi sono accorta che in quel mondo c'erano persone che avevano background simili al mio. Ero molto attratta da quel tipo di approccio visivo alla cucina e al cibo e questa è stata la prima fase dell'evoluzione della mia passione. Poi però mi sono innamorata del lato culturale della cucina e tutto si è sviluppato da qui».

Questo innamoramento, insieme ad altre considerazioni personali, ha poi ispirato un libro come Melograni e Carciofi: «Tre o quattro anni dopo essere arrivata in Italia, perché curiosamente prima non avevo questa consapevolezza, mi sono resa conto di essere un'immigrata. Non mi vedevo così, prima non avrei usato quella parola per descrivermi. Mi viene in mente a questo proposito la citazione di Simone de Beauvoir, "non si nasce donna, lo si diventa": non si diventa immigrati semplicemente spostandosi da un paese a un altro, ma accade quando vivi le esperienze che fa chi è immigrato. Questa presa di coscienza mi ha segnato in modo profondo e da quel momento ho iniziato a notare le conseguenze di questo mio status. Un esempio: dopo diversi anni che mi occupavo di food, mi rendevo conto che in quanto iraniana, era come se le persone si aspettassero da me che parlassi solo di cucina dell'Iran. Come se non avessi il permesso di fare altro. Mentre cittadini di altri paesi, come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, avevano molta più libertà in questo senso. Lo trovavo frustrante, perché se amo la cucina iraniana, non voglio parlare solo di quell'argomento».

Insieme alle differenze, Saghar Setareh ha però iniziato a notare anche le somiglianze, i punti di contatto, che sono poi fonte di ispirazione per le storie e le ricette che troviamo nel suo libro: «Prima sono partita dalle mie intuizioni, dalle similitudini che notavo tra gli ingredienti e i sapori. Poi grazie alle mie ricerche ho iniziato a trovare le testimonianze di legami, di incontri e scambi. Non necessariamente tra Iran e Italia, ma nella più vasta area geografica di cui parla il libro».

L'area geografica che ha ispirato il libro

L'area geografica che ha ispirato il libro

Melograni e Carciofi è infatti un libro in viaggio, e nel percorso tra Iran e Italia tocca diversi altri paesi: Iraq, Siria, Giordania, Turchia, Grecia. Un pezzo importante di cultura mediterranea che viene tradotto poi in usanze, ricette, ingredienti. Setareh ha scelto di organizzare il suo libro in tre sezioni, per rendere ancora più esplicito questo percorso: si parte dall'Iran, si attraversa quella che viene definita La terra di mezzo, si arriva in Italia. Ciascuna sezione, per raccontare una particolare attenzione che l'autrice ha per ingredienti e materie prime, si apre con una dispensa, in cui gli elementi principali vengono presentati e raccontati. Poi le sezioni sono ulteriormente divise in momenti: fasi della giornata e della vita in cui il cibo assume significati e manifestazioni differenti, a ispirare la selezione delle ricette. 

Le tre sezioni sono poi introdotte ciascuna da due pagine più emozionali e personali di Saghar Setareh, in cui crediamo si riassumano alcuni dei concetti più belli e profondi del libro, grazie alla capacità dell'autrice di raccontare le proprie esperienze con un'umanità e una sensibilità rare, rendendo quelle storie parte di una narrazione personale, ma anche fonte di riflessioni molto più ampie. 

Spesso, in questo libro, accade anche con le stesse ricette. Che da una parte sono gastronomicamente ricche, golose, da far venire voglia di mettersi subito ai fornelli per assaggiarne il risultato finale. Ma ancora di più, sono capaci di trasportare chi legge in luoghi diversi, che sia una casa iraniana con il suo comfort food o un mercato italiano in cui riempire la dispensa, una taverna nella sera di Atene o una terrazza di Roma per un aperitivo. Fanno respirare atmosfere diverse, fanno comparire luci e colori, paesaggi aperti o scorci urbani, su cui fantasticare mentre si inizia a cucinare. 


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a cura di

Niccolò Vecchia

Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare 
Instagram: @NiccoloVecchia

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