29-05-2022
E' uscita lo scorso 25 maggio la nona edizione della Guida alle Birre d’Italia pubblicata da Slow Food Editore, che quest'anno porta in copertina l'anno 2023, vista la cadenza biennale con cui esce l'unica vera guida alla produzione birraria artigianale italiana. La nuova edizione porta con sé diverse novità e una crescita complessiva dei numeri della guida: più pagine, 704 invece delle 624 dell’edizione precedente, e dunque anche una sensibile crescita dei birrifici recensiti, da 387 a 456, e delle birre, da 1917 a 2346. Per la prima volta, questa guida ha scelto di dedicare inoltre una sezione ai produttori di sidro e ai sidri.
Come d'abitudine per le guide Slow Food, anche in questo caso troviamo i riconoscimenti in forma di Chiocciola, per le aziende che si distinguono per la qualità e costanza dei loro prodotti, per il ruolo svolto nel settore, per i valori identitari e per l’attenzione al territorio e all'ambiente. Le Chiocciole della nuova edizione sono state assegnate a 38 birrifici e 3 produttori di sidro.
«Moltissimo - risponde Giaccone senza esitazioni -. Quando, tra il 2007 e il 2008, abbiamo iniziato a ragionare sulla possibilità di fare una guida che non esisteva, ci siamo chiesti quanto potesse essere utile al comparto. Eravamo convinti, e lo siamo ancora adesso, che potesse essere uno strumento importante. All'epoca lo scenario era completamente diverso, non solo per i numeri di birrifici e aziende, ma soprattutto in termini di qualità. Il fenomeno è cresciuto tantissimo, diffondendosi sempre di più sul territorio. Questo ha cambiato anche il nostro modo di lavorare: se all'inizio era un impegno molto centralizzato a Bra, sede storica di Slow Food, da qualche anno il lavoro è sempre più decentrato, con una squadra di coordinatori che gestiscono gli assaggiatori sul territorio. A Eugenio e a me spetta il compito non facile di mettere assieme i vari pezzi del puzzle, bilanciare i vari giudizi, arrivando a una coesione finale».
Luca Giaccone
Questa edizione 2023 ne segue una prodotta durante il pieno della crisi pandemica: questi due anni difficili quali effetti hanno avuto sul comparto della birra artigianale italiana? L'edizione 2021 fu molto complessa: la realizzammo nel 2020, quindi nel pieno della pandemia, e non nascondo che ci chiedemmo a più riprese se fosse il caso di farla, in un momento in cui tutti i locali di mescita erano chiusi, in cui i birrifici non producevano, in cui erano tutti fermi. Poi ci siamo detti che era un segnale di speranza per il futuro. Ma la cosa importante è che il comparto ha resistito bene, non è solo sopravvissuto, senza grosse perdite numeriche in termini di aziende e locali di mescita. Qualcuno ha chiuso, naturalmente, ma complessivamente c'è stata addirittura una crescita nel numero dei microbirrifici italiani in questo periodo così difficile. Sarei molto positivo in questo senso: sono state tante le realtà di questo mondo che hanno utilizzato il periodo di rallentamento per riflettere sull'impostazione del lavoro aziendale, per cambiare e innovare.
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Vittorio Fusari, classe 1953, chef originario di Iseo, scomparso prematuramente il 1 gennaio 2020. Ha scritto pagine importanti nella storia della cucina italiana, con insegne come Il Volto, Le Maschere, Dispensa Pani e Vini, Al Pont de Ferr
Sagre d'Italia - Viaggio nella tradizione popolare è pubblicato da Slow Food Editore: 386 pagine, 29,90 euro. Si può comprare qui