22-06-2017
La Norvegia nei primi mesi dell’anno offre ai cultori del merluzzo uno dei suoi prodotti più ricercati, lo Skrei, pescato da gennaio fino ad aprile nelle isole più a Nord, le mitiche Lofoten, e da consumare rigorosamente freschissimo
La sveglia è prestissimo, all’alba. Il mare qui al Nord non aspetta e nemmeno il suo freddo. L’aria gelida entra nelle ossa, mette alla prova. Il garrire dei gabbiani dà il buongiorno, insieme a una fioca luce opaca di un sole sonnolento. La giacca a vento pesante, di quelle che si usano per andare a sciare, non basta. Servono i tutoni invincibili dei pescatori per proteggersi dalla furia dell’aria di Norvegia. Alle Isole Lofoten la giornata inizia così: ci si alza di buon ora e si esce in mare aperto. Nessun paura, ma tanta aspettativa. L’acqua è fredda e cristallina, il clima è artico. Condizioni ideali per la pesca e la produzione di merluzzo, il pesce attorno a cui gira tutta l’economia norvegese. Noi però usciamo in barca non per pescare un merluzzo qualsiasi, ma per portare a casa (e poi nelle nostre pance) lo Skrei, il re delle acque norvegesi. Nei primi mesi dell’anno accade infatti qualcosa di straordinario ed estremamente romantico: milioni di merluzzi intraprendono il loro viaggio dal Mare di Barents per ritornare nella parte settentrionale della costa, dove depongono le uova.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia