Il nipponico Yasuhiro Fujio, sous chef a La Cime di Osaka, in Giappone, mentore l'italiano Luca Fantin, è il vincitore di S.Pellegrino Young Chef 2018. La proclamazione pochi minuti fa, alla Grand Finale milanese. Il suo signature dish era Across the Sea (piatto di pesce a base di Ayu). «Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato - ha commentato emozionatissimo - Non mi considero il migliore giovane chef del mondo, anche perché dopo aver visto all'opera gli altri finalisti, ho notato tanta bravura in tutti».

L'intervento di Massimo Bottura alla finale del S.Pellegrino Young Chef 2018. Lo chef modenese ha parlato del progetto Food for Soul
 
Fujio segue dunque le orme dei vincitori precedenti, l'irlandese 
Mark Moriarty e lo statunitense 
Mitch Lienhard, e sarà chiamato a intraprendere un incredibile percorso professionale, col supporto di 
S.Pellegrino. Ha prevalso sugli altri due che erano sopravvissuti alla "decimazione", man mano che la serata procedeva, ossia 
Jake Kellie, sous chef al
 Burnt Ends di Singapore, con il signature dish 
Aged Pigeon (piccione stagionato), mentore 
Richard Ekkebus, e 
Marcin Popielarz, chef del 
White Rabbit a Gdansk, in Polonia, con il signature dish
 Halibut smoked in river with Cucumber and Dill (Halibut affumicato con cetriolo e aneto), mentore l'italiano 
Matteo Monti (che ha sostituito all'ultimo 
Wojciech Modest Amaro)

Yasuhiro Fujio col suo mentore, l'italiano Luca Fantin, al momento della vittoria nell'eliminatoria giapponese
 

Elizabeth Puquio Landeo, chef de partie dell'Ambrosía, Cile
L'
Acqua Panna - Taste of Authenticity Award 2018 (premio assegnato dai 21 mentor che hanno seguito i finalisti durante tutto il percorso) è pure andato a 
Yasuhiro Fujio. Il 
Fine Dining Lovers People’s Choice Award (il nuovo premio decretato dalla tribù di 
foodies mondiali che hanno preso parte al voto online, terminato proprio oggi alle 15: in oltre 30mila vi hanno preso parte), è invece finito a 
Elizabeth Puquio Landeo, chef de partie di
 Ambrosía, in Cile. Il suo signature dish è stato 
Pescado de la Costa.

La giuria mentre valutava il piatto di Edoardo Fumagalli
La finale vedeva in campo una super-giuria composta da sette grandi nomi della cucina internazionale: 
Annie Féolde, Virgilio Martínez, Dominique Crenn, Brett Graham, Ana Roš, Paul Pairet e 
Margarita Forés. Tutti impegnati a giudicare il miglior piatto proposto dai 21 finalisti. Per l'Italia c'era 
Edoardo Fumagalli, de 
La Locanda del Notaio di Pellio Intelvi (Como), con il bistellato 
Anthony Genovese del romano 
Il Pagliaccio a fargli da mentore. Il 
signature dish del lombardo era quello che gli aveva anche permesso di prevalere nella disfida italiana, lo scorso anno, e conquistare dunque il posto a questa finalissima: 
Gambero Carabiniere, animelle glassate, alga croccante e insalatina aromatica.