04-05-2021
Lillo Freni, titolare della pasticceria I Dolci - Freni, in via Adolfo Celi 90-96, Messina
Pasticceri blasonati, locali luogo di ritrovo di borghesia e intellighenzia, laboratori ricchi di ingegni e mani talentuose che hanno dato vita a dolci di grande fattura. La pasticceria messinese ha un passato glorioso che non è costituito solo da granita e brioche e del quale oggi sono rimaste poche tracce. Così poche da non venire spesso annoverata tra le più rilevanti di Sicilia, sebbene, nei decenni trascorsi, la Città dello Stretto sia stata culla di una pasticceria raffinata e innovativa. Succede così che la pignolata, dolce simbolo di Messina, capolavoro dolciario di tecnica e zuccheri, solo negli ultimi anni stia cercando di farsi largo tra i numerosi dolci siciliani che meritano fama e riconoscimenti. Eppure, in questo dolce bicolore che ha più di 500 anni, è racchiusa parte della storia della città recente e passata. La pignolata nasce infatti nel periodo della dominazione spagnola quando, su commissione di alcune famiglie nobili, è stata rielaborata la precedente ricetta povera - ideata, pare, da infaticabili suore - a base di farina, uova e strutto, sostituendo la copertura fatta col miele con una glassa aromatizzata al limone e al cacao. Il dolce, creato in origine per celebrare il carnevale e oggi nelle vetrine tutto l’anno, deve il nome al fatto che i pezzetti di pasta biscotto fritta che lo costituiscono, venivano assemblati a forma di pigna. La pignolata è inserita nell’elenco dei Prodotti agricoli tradizionali ma solo recentemente l’amministrazione comunale messinese ha avviato le procedure per il riconoscimento della dop. Intanto però, i pasticceri di vecchia scuola, gli ultimi rimasti a custodire la memoria dei fasti dolciari della città, temono che vada persa la ricca tradizione locale. «Dagli anni 90 è un declino senza fine. Non c’è stato ricambio generazionale», spiega senza mezzi termini il maestro pasticcere Rosario Zappalà, 37 anni trascorsi in una delle più gloriose pasticcerie messinesi, Doddis, 25 dei quali come responsabile dell’azienda. «Sono mancati i giovani desiderosi di fare questo mestiere con passione e sacrificio - spiega –, qualcuno che volesse raccogliere il testimone. Questo, unito ad una mancanza di coesione tra noi pasticceri e a una politica poco attenta a promuovere le eccellenze dolciarie del territorio, ha fatto sì che alcuni dei nostri dolci, nel tempo, siano stati sottovalutati, abbiano perso in qualità ed altri non vengano più fatti, rischiando di essere dimenticati per sempre».
La pignolata, dolce simbolo messinese
Bianco e nero
Lulù
La lavorazione della pasta reale di Charles Jeni, ora chiusa
'nzuddi
Panini di cena
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
di
giornalista appassionata del buon bere e del buon mangiare, ama andare in giro a scoprire posti nuovi, artigiani del gusto, materie prime che narrano la storia di un luogo, ristoranti che valgono il viaggio e vini da assaporare. E poi racconta tutto questo dalle pagine di un quotidiano, di un giornale online, di una rivista specializzata
Le tradizionali braciole, simbolo gastronomico di Messina
Il mastro fornaio Francesco Arena, dell'omonimo forno, assieme a Pasquale Caliri, chef del ristorante Marina del Nettuno Yatching Club, ovvero i due Amabasciatori del Gusto, originari di Messina, ospiti a Identità Golose Milano lo scoroso giovedì 30 marzo
I quattro protagonisti delle serate di mercoledì 29 e giovedì 30 marzo, a Identità Golose Milano. Da sinistra: Lillo Freni, Pasquale Caliri, Luca Miuccio, Francesco Arena