05-08-2012

Orgoglio Valencia

Nonostante la congiuntura, la città spagnola si dà da fare. Con giovani cuochi e formule intelligenti

Il Riso

Il Riso "brut" (al nero di seppia) di Bernd H. Knöller, cuoco tedesco ma valenziano d’adozione del Riff in calle Conde Altea, +34.963.335353. La formula anticrisi della città combina cuochi non sempre spagnoli, creatività e prezzi sostenibili

Stile neoclassico con tanto di colonnati, palme e piscina anni Cinquanta, uno chef “rockabilly” duro e puro. Se ci fosse anche una cameriera sosia di Marilyn verrebbe quasi il sospetto di trovarsi a Las Vegas. Ma il mare a pochi passi non lascia dubbi. Siamo a Valencia, a due passi dalla Marina Real Juan Carlos I, dentro il tronfio ma eccellente Hotel Balneario Las Arenas, 5 stelle family oriented – già meta di turismo all’inizio del secolo scorso – dove Rafa Morales sfida una clientela più conformista che curiosa con la sua cucina supercreativa e low cost.

Il ristorante di Rafa Morales, contenuto nell'Hotel Balneario Resort Las Arenas

Il ristorante di Rafa Morales, contenuto nell'Hotel Balneario Resort Las Arenas

L’ex chef bistellato di Hacienda Benazuza (con un totale di 14 anni alla corte di Ferran Adrià nel curriculum) da nemmeno un paio d’anni ha trovato casa qui. Con un’offerta differenziata tra il giorno e la notte. A pranzo rassicura i clienti della piscina con proposte semplici e di qualità: dalle alici del Cantabrico con pane “alla catalana” a una tortilla di patate da manuale. La sera una porticina quasi nascosta svela una sala minimale, con una manciata di tavoli, tutti affacciati – come in una sorta di acquario – sul lungomare sempre affollatissimo di Playa de la Malvarosa, dove lo chef 35enne mette in scena il suo repertorio e la sua tecnica, senza freni né rimorsi, sulla base del mercato e dell’ispirazione dell’alba.

Lo schema si rifà alle tapas d’autore e i menu variano dal Tres 8 al Cinco 5. Che stanno per il prezzo (quanti ristoranti d’albergo di pari livello, in Italia, offrono lo stesso?) e non per il numero di portate. Si va dal Baccalà in salamoia giapponese alla Mousse di mais al tartufo alle Ali di pollo XXL alla messicana. In chiusura, la Banana croccante al lime e caffè. La lunga esperienza alla corte di Adrià si legge chiara tra le righe riuscendo però a tradursi in una divertente e divertita espressione personale.

Bradford Hyde, un americano al timone dell'Alma de Temple dell'hotel Caro

Bradford Hyde, un americano al timone dell'Alma de Temple dell'hotel Caro

Le ferite della crisi, in città, sono alla luce del sole, tanto quanto la voglia e la capacità di affrontare la situazione con orgoglio, buone idee e prezzi in grado di (ri)avvicinare il pubblico. Anche nel territorio della cucina d’autore. Ecco allora un’altra insegna – questa freschissima di inaugurazione – dentro il nuovo Caro, boutique hotel nel cuore della città vecchia, dove sono stati mantenuti tutti gli elementi architettonici originali di questo palazzo nobiliare del XIX secolo: affreschi di epoca romana, volte gotiche, mura moresche. Ma a stupire più di tutto è l’offerta gastronomica del suo elegante ristorante Alma del Temple, firmata dal giovanissimo chef americano Bradford Hyde.

A pranzo formula record addirittura a 19 euro, la sera è difficile spendere più di 25 euro (vini esclusi) passando dall’Uovo “mollet” con verdure di stagione e trucioli di prosciutto al Risotto verde e aglio tenero con polpo. Ingredienti poveri e di stagione che tengono bassi i costi ma non la soddisfazione: c’è anche il Merluzzo con olio di curry, piquillos e patata violetta e un sontuoso Hamburger della casa (anzi del Temple) prima di concludere con il deserto di Cacao e gelato di caffè.

Fa piacere registrare nuove aperture nel capoluogo della Comunidad Valenciana, dopo un anno difficile, segnato più che altro da chiusure: prima Arrop e poi Ca’ Sento di Raúl Aleixandre, insegna pioniera dell’alta cucina in città che però pare sia in procinto di riaprire in una nuova veste. Così a spartirsi il bottino dei gourmet valenciani (e dei sempre numerosi turisti, italiani soprattutto) restano il Riff e La Sucursal.

Microverdure ecologiche con sardina marinata del ristorante Sucursal

Microverdure ecologiche con sardina marinata del ristorante Sucursal

Punti in comune: decor contemporaneo, eccellenti carte dei vini e l’immancabile tomate valenciano interpretato con creatività al momento dell’aperitivo (per noi vince la soda di pomodoro del Riff). Cucina più di testa e di mercato quella di Bernd H. Knöller, chef tedesco ormai valenziano d’adozione – suoi piatti “signature” la raffinata Zuppa di ostriche e alghe e il Riso “brut”, ovvero al nero di seppia. Di equilibri ed esecuzione quasi orientale quella de La Sucursal, ristorante al primo piano dell’Institut Valencià d’Art Moderna, esaltante nel Dorayaki di foie con carota impregnata nell’arancia sanguigna o nel Pesce di mercato con edamame, cuscus vegetale e cipolla confit. Un omaggio al vino al momento del dessert: Sorbetto di pesca con tralci di vite e tannini dolci.

INDIRIZZI
Restaurante Rafa Morales
Hotel Balneario Resort Las Arenas
Eugenia Viñes, 22-24
+34.608.251029

Alma del Temple
Caro Hotel
calle Almirante, 14
tel. +34.963.059000
carohotel.com

Riff
calle Conde Altea, 18
+34.963.335353

La Sucursal
calle de Guillem de Castro, 118
+34.963.746665


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Federico De Cesare Viola

Romano, scrive di enogastronomia e viaggi sul Sole 24Ore e collabora con numerose testate, tra cui La Repubblica e L’Uomo Vogue. È docente allo Iulm e lecturer in Food Media per diversi college americani. Twitter @fdecesareviola

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