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Una cena da sogno, ma possibile: al Constance Lémuria, resort alle Seychelles
Eccellenza, creatività e rispetto. Sono i valori del culinary spirit firmato Costance Hotels & Resorts, il prestigioso gruppo alberghiero mauriziano con un portfolio di nove strutture da sogno disseminate nell’Oceano Indiano, tra le Maldive, le Seychelles e poi Mauritius, Madagascar e Zanzibar. Valori che Jordi Vila, executive chef del Constance Lémuria, resort nella paradisiaca isola seychellese di Praslin, ha saputo fare propri, salvo poi mettere a punto uno stile personale e riconoscibile per studiare menu variegati e diversificati, rigorosamente a base di prodotti freschi e di alta qualità, per i diversi ristoranti dell’esclusivo resort, che appena un paio d’anni fa è stato protagonista di un completo rinnovamento.
Lo chef Jordi Vila
Versatile e talentuoso, curioso e ambizioso, ancora giovanissimo, dopo aver studiato la classica cucina catalana a Barcellona, sua città natale, dove i genitori gestivano alcuni ristornati, Jordi ha viaggiato da un capo all’altro del globo, per esplorare differenti culture culinarie, dalla giapponese alla francese. E per lavorare in rinomati ristoranti stellati quali L’Atelier de Joël Robuchon a Londra e a elBulli di Ferran Adrià a Barcellona, per citare alcune delle collaborazioni più prestigiose. Lo stesso giro del mondo che oggi si può fare comodamente seduti a tavola nei ristoranti del resort.
La sala del ristorante The Legend
Raccontaci della tua esperienza, cosa ti ha portato in Constance? «Ho iniziato a lavorare per il gruppo nel novembre 2013 quando sono entrato a far parte di Constance Halaveli Maldives. Ciò che mi ha attratto maggiormente è stata la passione del gruppo per l’aspetto enogastronomico e poi il fatto che mi hanno dato piena libertà di esprimere la mia creatività in cucina e gestirla nel modo in cui credo debba essere fatto. Nel gennaio 2018, poi, ho avuto l’opportunità di entrare nel Constance Lémuria e di continuare il mio viaggio internazionale in un altro Paese, Mauritius, completamente diverso. Ho sentito fin dall’inizio che mi veniva data l’opportunità di sviluppare le mie capacità e lavorare con i migliori ingredienti locali e internazionali, due condizioni impagabili per uno chef».
Pranzo a bordo piscina
Cosa invece porti dalla tua terra d’origine, la Spagna, ed in particolare da Barcellona, tua città natale? «Da Barcellona porto alcuni dei miei ricordi d’infanzia. È il luogo dove il mio viaggio è iniziato all’età di 15 anni, quando ho cominciato aiutando i miei genitori, titolari di alcuni ristoranti a Barcellona: ero un bambino, molto entusiasta e appassionato, volevo carpire tutto della cucina catalana autentica. Sono diventato chef, così, naturalmente, dedicandomi alle piccole cose da fare in cucina. Con il passare del tempo, il mio interesse e la mia curiosità si sono intensificati e ho iniziato a misurarmi come pasticcere. Ma non ero ancora soddisfatto. Così, per soddisfare il mio desiderio di imparare, ho iniziato a lavorare in cucina e, al contempo, a 20 anni ho iniziato a viaggiare in tutto il mondo, per saperne di più, per ampliare la mia visione e nutrire la mia esperienza in materia».
La sala del Diva
Cocktail al Diva
Quante persone fanno parte della tua brigata? Sono seychellesi o vengono da paesi stranieri? «Nelle varie cucine sono affiancato da un team di 80 persone. La nostra squadra è internazionale, sono presenti chef che vengono da tutto il mondo, per un totale di oltre dieci diverse nazionalità, elemento prezioso che ci permettono di imparare e scoprire molte diverse abilità e stili di cucina, nonché l’utilizzo di decine di ingredienti».
Tavoli al Takamaka
Le cucine del The Legend
I vostri ristoranti sono specializzati in cucina di tutto il mondo o privilegiano la cucina locale? «Come resort, abbiamo bisogno di soddisfare gli ospiti da tutto il mondo, quindi abbiamo diversi ristoranti con diverse cucine. Il ristorante Legend propone una ricca colazione e cena a buffet. Il Diva offre un tipo moderno di cucina. E ancora, The Nest è il ristorante creolo con piatti e sapori locali, mentre Takakmaka è un sushi bar aperto per il pranzo».
Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo
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