C'è un motivo gastronomico forte per venire da Firedoor, insegna agli antipodi di Sydney, Australia: consente un'incredibile esplorazione attorno alle potenzialità del fuoco, qui regista di piatti incredibili.
Cosa significa, infatti, innovazione e cosa tradizione quando si cucina "soltanto" sul fuoco? Qui i due estremi si conciliano in un concetto in apparenza semplice, ma in realtà molto complesso quando è il momento di applicarlo. Dopo aver lavorato all’emblematico ristorante Extebarri, nei Paesi Baschi, il tempio della griglia dell'asador Viktor Arguinzoniz, Lennox Hastie, nato in Inghilterra, ha portato qui la sua filosofia alimentata esclusivamente dal fuoco.

Seppia di Hawkesbury, panzanella di pomodori verdi grigliati (foto instagram)
Firedoor è un ristorante che sembra un antro fatato, con tavoli in penombra e una lunga serie di sedute al bancone: pole position, a nostro parere, da cui osservare
Hastie e la sua squadra al lavoro. E che coreografia!
A ogni ingrediente del menu è riservato un trattamento ad hoc su carboni, fiamme, braci e fumo di una serie di griglie, forni e piastre sparsi per la cucina. Gli chef si muovono da una postazione all’altra, abbassando, alzando, spostando gli ingredienti a seconda di quanto richiesto dai tempi di cottura e dalla tecnica.
E poi c’è la legna da ardere: meli, peschi, viti,
ironbark e altri, tutti di stagione e selezionati per ottenere il meglio da ogni piatto. Un’attenzione maniacale all’eccellenza delle materie prime si traduce in carne di prima qualità da animali allevati al pascolo, prodotti di mare freschissimi e condimenti stuzzicanti:
Think pippies (sorta di piccole vongole) con
karkalla, una succulenta pianta nativa, o
Hapuka (un pesce dalle carni sode) con fave, latticello.
Non perdetevi i crostacei vivi come il nativo
Australian marron (aragosta d’acqua dolce) o il granchio dorato arrostito a piacere.